MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria

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— 66 riferisce un ricorso del Maggiolo alla Signoria Genovese in data 3 marzo del 1523. Esponeva come egli, genovese d’origine, stava a Napoli, ivi domici liato ed ammogliato con donna di quella città, e vi era qual cittadino riconosciuto in forza di un privilegio; che da Napoli fu chiesto dal Go verno Genovese, cioè da Ottaviano Fregoso, sin dal 1518, onde volesse trasportarsi in Genova colla sua famio-lia per esercitarvi l’arte della cosmo grafia e farvi degli allievi, colla promessa di lire cento di onorario sul pubblico bilancio, oltre quel che tanto avrebbe potuto guadagnarsi partico larmente; che egli perciò, ed anche spinto dall’affetto alla patria, qui trasfe rissi, e dal 1519 gli si cominciò ad assegnare lo stabilito onorario colla decorrenza dJ 12 maggio. Aggiungeva di dover consumare sempre gran tempo ad inoltrare molte istanze per poter esigere il suo stipendio di lire cento assegnatogli, e, non trovandosi abbastanza bene in Genova, chiedeva di andarsene, a meno che per rimedio si iscrivesse nel bilancio ordinario del Comune la parcella del suo onorario, concedendogli per soprappiù l’immunità di ogni gabella per il pane, per il vino e per ogni altra cibaria. Faceva inoltre rilevare la sua numerosa figliuolanza, e come, essen dogli morto il fratello Antonio, accolse i di lui figliuoli, mantenendoli, non senza grave iattura, nelle critiche contingenze di quei tempi, nei quali sofferse molto danno, e particolarmente durante il saccheggio dato alla città dalle truppe imperiali l’anno 1522. Le richieste, come la minaccia, di andar via, che leggonsi spesso in domande di simil genere, fatte per produrre impressione ed in osser vanza alla massima di chiedere molto per ottenere qualche cosa, non sortirono l’effetto desiderato, giacché dal decreto del doge Antoniotto Adorno e del Consiglio degli Anziani, i quali udirono anche verbalmente il nostro Cartografo, appare che la licenza gli fu senz’altro negata, in giungendoli anzi di « dovere rimanere in città ad esercitare ed insegnare Ja sua arte, e che si passò sopra, senza nemmeno accennarla, alla richiesta di franchigia. Riconosciuti però giusti i lamenti del Maggiolo per la riscossione dello stipendio, e non potendo essere questo stabilito nel bilancio ordinario, si comanda all’Ufficio di Moneta che gli fosse d ’allora in poi senza dilazione pagato » (1). (1) Giorn. Lig., An. 1875, pp. 80-81. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
— (il — E Visconte Maggiolo non si disdegnò più, rimase e lavorò ancora in Genova. Una sua carta, ivi compilata, nel 1524, conservasi alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, ed ha la leggenda : Vesconte de Maiol/o composui hanc cartam in Ianua de anno Domini 1524 die 10 agusti. Misura circa cent. 50 per 75 (1). Altra composta in unione al figlio Gio: Antonio, nel 1525, trovasi alla Biblioteca Nazionale di Parma, ed ha la leggenda: Vesconte et Joannes de Maiollo fecit in Ianua de anno Domini 1525 die vii Iulii (2). Una terza carta del 1527, a cui il marchese Marcello Staglieno at tribuì la data errata del 1587, presentando per conseguenza un nipote del nostro non mai esistito chiamato pure Visconte, trovasi all’ Ambrosiana di Milano colla dicitura: Vesconte de Maiollo composui hanc cartam in Ianaa de anno Domini 1527 die XX Decembris (3). Anche il Bellio nelle Notizie delle più antiche carte geografiche, le assegna il posto onorifico al 1527. È interessantissima, e se ne fece tesoro nella Raccolta Colombiana stampata nel 1892; giacché in detta carta nella America meridionale è scritto: Terra nova descoperta per Christoforo Colombo Iannensem, ed allo Stretto di Magellano: Lo stretto donde pasao Magaianes Portogese per an dare in le isole de Maluchi de le spesiarie del Re di Spania. È questa una testimonianza novella di autore conterraneo e contempo raneo da aggiungersi alle tante, che ormai provarono indubbiamente la patria del Sommo Navigatore. (1) Atti della Soc. Lig. St. Pat., Voi. ili, p. exi; Giornale Lig. An, 1875, p. 55. (2) Atti cit. Voi. iv, p. CLXl; Giorn, cit., p. 55. (3) Atti cit. Voi. Ili, f. CXI-CXII; Giorn. Lig. An. 1875, p. 62. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
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