MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria

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dodici denari nelle feste di Natale, Circoncisione, Epifania, Pasqua di
Risurrezione, Ascensione, Pentecoste, Ognissanti, Commemorazione dei
Defunti, quando in dette feste non fosse andato ai pranzi del Rettore
in Canonica insieme col suo servo. Inoltre Prete Giovanni da Carignano
si obbligava di distribuire ai Cappellani della Chiesa e ad un Chierico
le somme riscosse per le esequie dei defunti, calcolando una parte per
il Rettore e metà per ciascun Cappellano e Chierico. Detto Bonifacio,
se l’avesse desiderato, poteva essere sepolto in S. Marco, e nella ricor­
renza annua della sua morte il Rettore avrebbe celebrato un anniver­
sario servendosi della cera della chiesa (1).
II Rettore di S. Marco non mancò di avere le sue peripezie.
Nel novembre del 1314 fr. Porchetto Spinola, arcivescovo di Genova,
dalla bocca di persone degne di fede, avea appreso che il Rettore teneva
nella chiesa, nelle case di essa e nel cimitero una quantità di vele ed altre
cose proprie delle galee e delle navi e di altri legni di navigazione, spet­
tanti a mercanti laici, chè anzi avea dato in affitto i detti luoghi a laici.
L’Arcivescovo, in base alle denuncie, fece un sopraluogo e trovò in parte
veritiero l’asserto, poiché avea il Rettore dato a fitto parte della chiesa
e della canonica ed il cimitero. L’Arcivescovo indignato ingiunse per il
decoro e l’onestà della Chiesa, di togliere l’abuso e di annullare i con­
tratti di locazione, ma il Rettore, sentendosi leso nei suoi diritti, inoltrò
appello alla S. Sede ed al Collegio dei Cardinali.
L’Arcivescovo, visto il doppio appello, ricalcò la dose, ingiungendo,
sotto pena di 1. 100 di multa, di togliere prima del 21 novembre le vele
e tutto ciò, che trovavasi nella chiesa, nelle case canonicali, e nei magaz­
zini fatti presso la chiesa, per poter conoscere se in detti magazzini
esisteva o non esisteva il vecchio cimitero. Il Rettore si difese, allegando
la brevità del termine assegnato, onde l’Arcivescovo veniva a più miti
consigli e il 29 novembre annullava il suo precetto (2). In tal modo prete
Giovanni da Carignano, ministro di S. Marco, poteva liberamente com­
porre i suoi mappamondi tra le vele, le antenne, i timoni e le sartie, di
cui, con un pensiero nostalgico al mare, avea popolato chiesa, canonica
(1) Atti del Not. L e o n a r d o d e G a r i b a l d o , Reg. i, P. n, f. 29, Arch. di
Stato in Genova, Codice deM’Arch. Parr. di S. Marco, f. 8.
(2) Atti del Not. L k o n a rd o d e G a r i b a l d o , Reg. i, Parte n, f. 95, Arch.
■ di Stato in Genova.
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