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MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria

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essi trasportavano in Siria ed anche delle altre merci che esportavano in<br />

quelle regioni, nonché <strong>di</strong> quelle che importavano in Occidente dalla<br />

Siria e da Alessandria.<br />

L’articolo del Byrne, che ho molto sommariamente ricapitolato, me­<br />

riterebbe <strong>di</strong> essere integralmente tradotto; poiché non è soltanto, come<br />

<strong>di</strong>ce l’autore <strong>di</strong> esso, una rivista dell’espansione commerciale genovese<br />

nel do<strong>di</strong>cesimo secolo, ma è un capitolo nella storia della progressiva<br />

evoluzione del commercio generale, dal più semplice sta<strong>di</strong>o dell’econo­<br />

mia paesana al più complicato sta<strong>di</strong>o dell’economia internazionale: capi­<br />

tolo che implica vaste ripercussioni sociali, e che illustra molte delle <strong>di</strong>f­<br />

ficili con<strong>di</strong>zioni sotto l’impero delle quali l’intraprendenza italiana co­<br />

minciò a trasformare la vita europea nel Me<strong>di</strong>oevo.<br />

G eorges i. bratianu, Le commerce génois sur le Danube à la fin<br />

du XIII siècle; Extrait du Bulletin de l’Institut pour Vétude de VEurope<br />

sud-orientale, no. 5-6, Mai-Juin 1922, Bucarest, pp. 8.<br />

Il romeno Giorgio Bratianu, al pari dell’americano Eugenio Byrne,<br />

stu<strong>di</strong>a da qualche anno la storia del commercio genovese nel Levante sui<br />

documenti del nostro Archivio <strong>di</strong> Stato. Nell’aprile del 1922, al tempo<br />

della Conferenza internazionale <strong>di</strong> Genova, alla quale assisteva come de­<br />

legato della Romania il padre suo, presidente del Consiglio dei ministri<br />

<strong>di</strong> quel Regno, egli venne fra noi e cominciò a frequentare l’Archivio<br />

<strong>di</strong> Stato allo scopo <strong>di</strong> cercarvi documenti intorno al commercio dell’an­<br />

tica Repubblica <strong>di</strong> Genova con gli ex-principati della Moldavia e della<br />

Valacchia. Seguendo i consigli dello Jorga, valoroso storico rumeno ben<br />

noto in Italia ed in Francia, il quale, a proposito della colonia <strong>di</strong> Pera,<br />

pensava che in mancanza <strong>di</strong> documenti ufficiali (il più antico dei registri<br />

della Massaria <strong>di</strong> Pera a noi pervenuti ê del 1390-91) si dovessero rin­<br />

tracciare nell’immenso deposito <strong>di</strong> scritture costituito dall’Archivio no­<br />

tarile <strong>di</strong> Genova, le notizie riguardanti i primi tempi <strong>di</strong> essa colonia, il<br />

Bratianu sottopose ad un primo esame gli atti che vanno sotto il nome<br />

del notaro Simone <strong>di</strong> Albario, rogati appunto in Pera. Non è certo che<br />

Simone sia l’autore <strong>di</strong> questi atti, poiché essi appartengono a quelli sal­<br />

vati dal bombardamento <strong>di</strong> Genova nel 1684, e rilegati alla rinfusa sotto<br />

il nome <strong>di</strong> un solo notaro, mentre effettivamente spettano a notari <strong>di</strong>­<br />

<strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong> - biblioteca <strong>di</strong>gitale - 2012

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