MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria

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una tale rete d’interessi, che riuscirono per non brevi anni ad esercitare
una reale egemonia commerciale in quelle regioni, nonostante la concor­
renza ed i feroci contrasti coi loro emuli Pisani e Veneziani. Ebbero poi
per circa due secoli, in virtù del trattato di Ninfeo (13 marzo 1261) incon­
trastato il monopolio della navigazione e dei traffici nel mar Nero.
Baroni e dinasti francigeni, fondatori dei regni e delle signorie
orientali costituitisi in conseguenza delle Crociate, imperatori di Costan­
tinopoli, di Nicea e di Trebisonda, emiri arabi, califfi egiziani, sultani
turchi, kan tartari, czar bulgari, ecc. furono, quando separatamente, quando
simultaneamente, dall’abilità, dalla perseveranza e talora dalla forza
armata dei Genovesi, condotti ad essere strumenti consci od inconsci di
una espansione commerciale che permise a costoro di fondare il più
importante impero coloniale, dopo quello di Venezia, che sia sorto in
oriente nel medioevo: impero discontinuo e non vasto per il territorio,
ma unito e vastissimo per 1’ àmbito economico da esso abbracciato.
Questo impero, in cui l’elemento territoriale aveva principalmente l’officio
di offrire l’ambiente e la base ai traffici esercitati dai Genovesi, estese
le sue propaggini dall’oriente all’occidente; poiché, se è vero quanto
scrive il Piton (1), le relazioni d’ amicizia e d’affari strette in Palestina
ed in Egitto tra i mercanti italiani ed i Crociati, furono 1’ origine del­
l’incremento straordinario preso in Francia, in Inghilterra ed in Fiandra
dal commercio dei Lombardi (come vennero genericamente chiamati
gli Italiani che trafficavano nelle parti occidentali d’Europa).
La prevalenza degli interessi privati sui pubblici, la soverchiale cura
degli affari commerciali ed altresì le prodigiose ricchezze, accumulate ne.
traffici messe a servizio di sfrenate passioni politiche, alimentarono presso
i Genovesi le fazioni e soffocarono il sentimento della dignità nazionale;
donde la insensibilità patriottica per cui gli stessi Genovesi tante volte
invocarono e subirono volontariamente il dominio straniero, finché, colla
istituzione dell’Officio di San Giorgio, trovarono uno stabile ordinamento
che permise loro di separare l’attività mercantile dall’attività politica e di
subordinare, in ogni caso, questa a quella.
La storia di Genova è pertanto una storia soprattutto di traffici e
di mercature, di navigazioni, d’imprese coloniali, d’investimenti di capi­
tali e di opera, di concorrenza commerciale, di operazioni bancarie, di
(1) C. PlTON, Op. Cit., P- XIII.
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