MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria
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- 315 - linea architettonica fa bello il Palazzo o, almeno, il basamento di esso (1). D’altra parte, l’assenza costante della figura del Palazzo Ducale del Van none nelle serie di figure di palazzi e monumenti di Genova per tutto il secolo xvil e pel xvm trova pieno riscontro nell’ assenza della descrizione della sua facciata nei libri di quell’epoca, dove palazzi e monu menti di Genova venivano descritti. Ad esempio, e per più esauriente piova che tale facciata restò quasi disadorna fin quando l’incendio del 1777 la consumò, cito due scritti illustrativi di Genova, stampati l’uno il 1766, l’altro il 1773, nei quali appunto manca qualunque cenno del prospetto del Palazzo. Il primo, notissimo in Genova, è quello del Ratti (2). Descrivendo assai minuziosamente il Palazzo Ducale, denominato dal 1637 Palazzo Reale, egli così si esprime: -« Passato il primo cancello e la prima ben munita porta, si resta in un cortile o piuttosto piazza lunga e larga dugento e più palmi, attorniata di comode proporzionate abitazioni pel reggimento delle guardie dell’ istesso palazzo, suoi uffi ciali, Rota Civile ed altri giudici e ministri. In faccia alla prima è (1) Benché questo dipinto ritragga un avvenimento dell’ anno 1574, pure il palazzo che vi si vede non è quello Adorniano, che fronteggiava per mezzo lato la Piazza e non aveva l’avancorpo laterale a sinistra, ma è quello costrutto dal Vannone. 11 quale anacronismo si spiega quando si pensi che il Tava- rone, al cui pennello è dai più attribuita questa pittura, visse fino al 1641, quando l’opera del Vannone, da molti anni compiuta, aveva tolta la visione del vecchio palazzo. C fr. L. V o l p i c e l l a , op. cit. (2) C a r l o G i u s e p p e R a t t i, Istruzione di quanto può vedersi di più bello in Genova (Genova, P. e A. Scionico, 1766). Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
- 316 — la seconda porta [quella del Palazzo], a’ lati della quale sono col locate due statue di marmo di statura gigantesca; vi si ascende per una magnifica scalinata, e s’entra in vasto e nobile portico lungo palmi 450, compresi due cortili, che restano a’ fianchi ». - Come si vede, qualche parola di lode è detta per le case de’ soldati e degli uffici che porgevano sulla Piazza, neanche una parola è spesa pel pro spetto del Palazzo stesso: dalla prima porta si passa alla seconda, senz’al tro . L’altro libro, del 1773, è una guida di Genova scritta in lingua francese (1), ed è pel nostro oggetto anche più esplicito: - « Le Palais Royal, près du Dôme de S. Laurent, est fort vaste et bien bâti; mais sans aucun ornement extérieur: sa construction est de forme car rée, et d’une solidité qui lui donne l’air d’une forteresse. La porte d’entrée est precedée d’une grille de fer saillante en San Lorenzo e Palazzo Ducale, da panorama di Oenova i > stampato in Amsterdam « chez Pierre Mortier » demi cercle, OU CSt UH COrpS (sec. XVII): l'esemplare è presso l’UfHcio d’Arte de garde pour les officiers et del Municipio di Oenova. soldats Suisses de la garde; on traverse une grande cour, où il n’y a rien de remarcable ni de beau, e l’on monte un escalier d’une douzaine de marches pour entrer dans le corps du Palais: aux deux cotés de la porte l’on voit deux statues de marbres plus grandes que nature ». - Basterebbero queste due affermazioni per confermare l’asserto che il Palazzo del Vannone non aveva un prospetto di bella architettura (2). Pur tuttavia io metto avanti una congettura, che, cioè, la facciata avesse o fosse destinata ad avere un prospetto di ti) Description des beautés de Gênes et de ses environs, ornée de differentes vues (Gênes, chez Gravier,, 1773). (2) F. M ilizia a pag. 296 del suo Dizionario delle belle arti del Disegno (Bassano, Remondini, 1822) annotò che il Vannone, autore del Palazzo di Genova, « mole tutta rinforzata da occulte catene di ferro, impiegato dalla Repubblica in varie fortificazioni, era alla rovescia degli altri uomini: tutti s’inverniciano di politezza; egli neglesse l'esteriore, badò all’interno; e fu buon amico, generoso, onorato ». Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
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linea architettonica fa bello il Palazzo o, almeno, il basamento <strong>di</strong> esso (1).<br />
D’altra parte, l’assenza costante della figura del Palazzo Ducale del Van<br />
none nelle serie <strong>di</strong> figure <strong>di</strong> palazzi e monumenti <strong>di</strong> Genova per tutto<br />
il secolo xvil e pel xvm trova pieno riscontro nell’ assenza della descrizione<br />
della sua facciata nei libri <strong>di</strong> quell’epoca, dove palazzi e monu<br />
menti <strong>di</strong> Genova venivano descritti. Ad esempio, e per più esauriente<br />
piova che tale facciata restò quasi <strong>di</strong>sadorna fin quando l’incen<strong>di</strong>o del<br />
1777 la consumò, cito due scritti illustrativi <strong>di</strong> Genova, stampati l’uno<br />
il 1766, l’altro il 1773, nei quali appunto manca qualunque cenno del<br />
prospetto del Palazzo. Il primo, notissimo in Genova, è quello del Ratti (2).<br />
Descrivendo assai minuziosamente il Palazzo Ducale, denominato dal<br />
1637 Palazzo Reale, egli così si esprime: -« Passato il primo cancello<br />
e la prima ben munita porta, si resta in un cortile o piuttosto piazza<br />
lunga e larga dugento e più palmi, attorniata <strong>di</strong> comode proporzionate<br />
abitazioni pel reggimento delle guar<strong>di</strong>e dell’ istesso palazzo, suoi uffi<br />
ciali, Rota Civile ed altri giu<strong>di</strong>ci e ministri. In faccia alla prima è<br />
(1) Benché questo <strong>di</strong>pinto ritragga un avvenimento dell’ anno 1574, pure<br />
il palazzo che vi si vede non è quello Adorniano, che fronteggiava per mezzo<br />
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rone, al cui pennello è dai più attribuita questa pittura, visse fino al 1641, quando<br />
l’opera del Vannone, da molti anni compiuta, aveva tolta la visione del vecchio<br />
palazzo. C fr. L. V o l p i c e l l a , op. cit.<br />
(2) C a r l o G i u s e p p e R a t t i, Istruzione <strong>di</strong> quanto può vedersi <strong>di</strong> più bello<br />
in Genova (Genova, P. e A. Scionico, 1766).<br />
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