MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria
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- 313 - altre fabbriche aggiuntevi (1); al posto di quelle gettò un enorme edifizio, che occupò tutto il lato di fondo della Piazza di Palazzo e, con un braccio a martello, anche gran parte delle case della cinta verso S. Am brogio fino a giungere a paro con l’altro braccio che restava a destra, già prospetto dell'antico palazzo Fieschi. Nel corpo frontale dell’edifizio egli, facendo suo il concetto che aveva avuto Antoniotto Adorno, distese per lungo la novella « sala grande », e di sotto, al piano terraneo, sopra sette gradini di accesso, aprì l’immenso atrio, lungo quanto il fronte daH’amplissima vòlta senza colonne intermedie, quale oggi ancora si ammira, fiancheggiato ai lati da due cortili verdeg gianti circondati da peristilio: il cortile di sinistra è più vasto dell’altro, e forse è ancora quel medesimo che nei documenti del sec. XIII e del xiv troviamo chiamato san Lorenzo e Palazzo Ducale, claustrum, palacii quondam Alberti de Flisco. dal quadro, in Palazzo Bianco, detto di , , , . , , , , . Corsica (an. 1598). Comparando la breve lunghezza del vecchio palazzo deH'Adorno con quella, quasi doppia, del nuovo fronte del Vannone, comparando il ristretto spessore del primo con quello, tanto più largo, del secondo, confrontando la profondità della Piazza di Palazzo, quale appare nel su ricordato panorama nel palazzo Spi nola, con quella, alquanto minore, della Piazza dopo la nuova costruzione, quale la vediamo oggi, considerando pure che, per ideare e comporre un vacuo tanto vasto in lungo e in largo quanto occorse per quell’arditissimo atrio, conveniva poter disporre di uno spazio affatto libero, io vengo nella credenza che l’architetto, partendosi dal fronte del demolito palazzo Adorno, abbia portato innanzi tutta la costruzione di tanto, quanto si vede largo l’atrio. Nè saprei figurarmi così ampia la larghezza del breve pa lazzo Adorno, da occupare lo spazio che oggi intercorre tra la facciata del Palazzo Ducale e il dietrostante Vico del Fondaco, chè altrimenti (1) Io non credo, come i più, che il Vannone abbia d e m o lito tutto, non solo perchè, come dirò innanzi, tutta la parte m onum entale del n u o v o edifizio fu eretta non su rovine, ma sopra il suolo libero antistante, a lm e n o a p a rer mio, ma ben anche perchè il grande impiego di nascoste c aten e di ferro , ce lebrato da tutti i biografi del Vannone, che non s’intende p e r un edifizio nuovo, bene occorre invece per concatenare fabbriche vecchie e div erse. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
— 314 — l’Adorno avrebbe per tal modo eretta una casa quasi quadrata anziché quadrilunga, con una gran sala parimente quadra anzi che oblunga. Questa grande costruzione, fatta di vecchio e di nuovo, fu tutta collegata con canapi di ferro, della cui invisibilità i contemporanei e gli scrittori posteriori meravigliarono assai, forse perchè non badarono o non ricordarono che, a dare, più che forza, apparenza di fortezza al complesso edifizio, il Vannone, aveva rivestito il tutto, appiccicandovi in giro una fodera di muratura a scarpata, fatta di mattoni mascherati da pietre, la quale copriva le chiavi esterne dei canapi di ferro. E la facciata? Mah ! pare che nessuno ne abbia più veduto l’aspetto, in disegni o in istampe o in quadri, e non ne ho veduto io. Che cosa ne penso? Ecco: io penso questo, che probabilmente la facciata, trattandosi di un luogo forte, destinata a non far mostra di sè sopra alcuna via pubblica, dalla quale la separava e mascherava la cortina di Piazza di Palazzo, aveva forma e decorazione appena decenti. Se lo scenario della cavalcata del cardinal Pacheco, che è oggi dipinta negli affreschi Durazzini collocati nell’atrio del Palazzo Tursi (1), costituito dalla parte inferiore di una facciata di palazzo, limitata da due avancorpi laterali, che a loro volta mostrano la loro facciata terminale, è, come credo, la Piazza di Palazzo, si vede subito che, oltre a due co lonne fiancheggianti la porta centrale e a due pilastri, a una fila sola di bugne quadre, limitanti nei due cantoni la facciata frontale, nessun’altra (1) Cfr. in L. V o l p i c e l l a , I libri dei Cerimoniali della Repubblica di Genova (in Atti della Società Ligure di Storia patria, voi. XLIX, parte II), la figura in capo al libro. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
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Questa grande costruzione, fatta <strong>di</strong> vecchio e <strong>di</strong> nuovo, fu tutta<br />
collegata con canapi <strong>di</strong> ferro, della cui invisibilità i contemporanei e<br />
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o non ricordarono che, a dare, più che forza, apparenza <strong>di</strong> fortezza al<br />
complesso e<strong>di</strong>fizio, il Vannone, aveva rivestito il tutto, appiccicandovi<br />
in giro una fodera <strong>di</strong> muratura a scarpata, fatta <strong>di</strong> mattoni mascherati<br />
da pietre, la quale copriva le chiavi esterne dei canapi <strong>di</strong> ferro.<br />
E la facciata? Mah ! pare che nessuno ne abbia più veduto l’aspetto,<br />
in <strong>di</strong>segni o in istampe o in quadri, e non ne ho veduto io. Che cosa ne<br />
penso? Ecco: io penso questo, che probabilmente la facciata, trattandosi<br />
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pubblica, dalla quale la separava e mascherava la cortina <strong>di</strong> Piazza <strong>di</strong><br />
Palazzo, aveva forma e decorazione appena decenti.<br />
Se lo scenario della cavalcata del car<strong>di</strong>nal Pacheco, che è oggi<br />
<strong>di</strong>pinta negli affreschi Durazzini collocati nell’atrio del Palazzo Tursi (1),<br />
costituito dalla parte inferiore <strong>di</strong> una facciata <strong>di</strong> palazzo, limitata da due<br />
avancorpi laterali, che a loro volta mostrano la loro facciata terminale,<br />
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lonne fiancheggianti la porta centrale e a due pilastri, a una fila sola <strong>di</strong><br />
bugne quadre, limitanti nei due cantoni la facciata frontale, nessun’altra<br />
(1) Cfr. in L. V o l p i c e l l a , I libri dei Cerimoniali della Repubblica <strong>di</strong><br />
Genova (in Atti della <strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> patria, voi. XLIX, parte II), la<br />
figura in capo al libro.<br />
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