MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria
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281 — segreti delle acque, si rivolse alle terre nuove e vecchie. Un’ardente sete di sapere, e quindi di vedere, di trovare, di scoprire, uno spirito di av ventura, meno esteso, ma più profondo di quello delle vecchie Crociate, poitò 1 indagine geografica a un grado altissimo d’intensità in quel cin quantennio fra il secolo xv e il xvi. In pari tempo, con la invenzione della stampa nasceva la xilografia. Tra i primi incunaboli furono le opere classiche della geografia antica; alle quali ben presto si aggiunsero le L.V. Genova: San Francesco, Castelletto, le case di Ripa nel 1507 (,riduzione di miniatura del codice di Jean d ’Auton) stampe delle relazioni dei viaggiatori delle Indie d’Oriente e d’Occidente; e i lettori ansiosi desiderarono di vedere la figura delle cose lette, co stiere lunghissime, alte montagne, vulcani fiammeggianti, fiumane im mense, e piante strane, e bestie mai viste, e indigeni pennuti: ed ecco le figure incise nel legno, e tra quelle i profili e le prospettive geografiche. Per due secoli ancora la Germania, dove la stampa e la xilografia erano nate, e POlanda, che, uscita dai famosi assedi delle sue città, allora si Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
- 282 - slanciava nell’ agone marittimo, tennero il primato cartografico : esse em pirono le biblioteche di atlanti e di stampe figurative, fra le qual' ab bondarono le vedute panoramiche delle città : anzi di questo bisogno degli studiosi, dei curiosi, dei viaggiatori mercantili si abusò così, che si fini con lo stampare nei secoli xvil e xvm i prospetti di città italiane e d alti i paesi alterati in un’architettura teutonica, o talora di sana pianta inventati. Dond’è che nel Cinquecento le vedute di Genova, come quelle delle altre città, si andarono sempre più moltiplicando : tali figurazioni, sempre importanti, esorbitando dai confini cronologici che qui ci siamo posti; non dovremmo perciò affatto occuparcene. Se nonché quelle dei primi anni del secolo XVI, riproducendo l’immagine della città quale era stata negli ultimi del XV, rientrano a ragione nel campo dell’ico n o g rafia quat trocentesca di Genova. Luigi XII entra in Genova (dalla Histoire de Bay art'. Le prime delle quali figurazioni si riferiscono al dominio di Luigi XII re di Francia in quella città. Nel manoscritto della cronaca di Jean d’Auton, laddove si racconta l’assalto dato dai Francesi alla città (1507), un’allumi- natura presenta la scena del combattimento: fanti e cavalieri, voltando le spalle all’osservatore, corrono all’assalto, dalle mura che includevano la chiesa di San Francesco, contro la vetta del monte Peralto, guernita dal Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
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con lo stampare nei secoli xvil e xvm i prospetti <strong>di</strong> città italiane e d alti i<br />
paesi alterati in un’architettura teutonica, o talora <strong>di</strong> sana pianta inventati.<br />
Dond’è che nel Cinquecento le vedute <strong>di</strong> Genova, come quelle delle<br />
altre città, si andarono sempre più moltiplicando : tali figurazioni, sempre<br />
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Luigi XII entra in Genova<br />
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