MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria
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- 278 - meriterebbe che di lui restasse ricordo alcuno, se il quadro panoramic che sopporta il suo nome non avesse una propria importanza topogra fica e storica. 1 pochi studiosi, già menzionati, che si sono occupati questo quadro, sono concordi nel negare a quella pittura qualunqu' valore d’arte. Tuttavia il panorama edilizio ha alcuni pregi di minuziosità, nitidezza, prospettiva, pregi che assumono sempre grande importanza nel prospetto di una città: le campagne invece e i monti sembrano dipinti con la granata; tutto vi è monotonamente e sporcam ente oscur il mare, anzi che azzurro o verdastro, vi è giallo. La differenza fra le due zone, la diversità delle due maniere sono, per me, così evidenti, che 10 penso a due pittori diversi o alla collaborazione, volontaria o invo lontaria che sia, di un disegnatore e di un tintore. Non a caso dico « collaborazione volontaria o involontaria », perchè il Glasso ha dato ragione di fare assai dubitare della sua buona fede. L anno dopo, 11 1598, egli pennellava in lettere capitali sopra un altro quadro, rappre sentante a volo d’uccello l’isola di Corsica e la Riviera Ligure, la leg genda « C o r o g r a fia X ofori [cioè Christofori) de G r a s s is in s u la e C o rsica e olim Cyrnus in mari Ligustico anno mdxcviii » (1)- PaoI° Moneglia ne aveva scritto all’Ortelio due anni innanzi (24 giugno 139*3) che dell’autore della figura della Corsica « poco finora si sa, giacché Cristoforo de Grassi, benché faccia solamente l’arte del pittore sostiene, tuttora di aver dato lui le misure precise de’ paesi: in verità tale lode tocca a Geronimo Bordonio, eletto da questa Repubblica per maestro delle cerimonie, il quale tutta percorse quell’isola e ce la dette fatta a quella maniera che io ti mandai a vedere ». E, come se ciò non bastasse, l’attento esame della pennellatura di quella scritta, stesa sopra un nastro svolazzante, rivela, come se fosse un palinsesto, la traccia di una prec dente scrittura, della quale s’intravedono ancora alcune delle letter atte a formare il nominativo Hieronymus e il genitivo Ceremoniarum (2). Questo fatto e la differenza della data del quadro di Corsica da quella (1) L’Alizeri, accennando a questo quadro di Corsica, dice di crederlo del Grasso benché non vi sia il nome di lui, certamente essendogli uscito di memoria, quando scriveva, il vistoso nastro epigrafato col nome del Grasso (F. ALlzt'Ri, Notizie dei professori del disegno in Liguria), Oenova, 1873; vol. Il, pag. 118). (2) L. VOLPICELLA, / Libri dei Cerimoniali della Repubblica di Ocnova iyn Atti della Società Ligure di Storia Patria, vol. XLIX), pag. 11-14. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Epigrafe di Cristoforo Grasso nel quadro di Corsica
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che sopporta il suo nome non avesse una propria importanza topogra<br />
fica e storica. 1 pochi stu<strong>di</strong>osi, già menzionati, che si sono occupati<br />
questo quadro, sono concor<strong>di</strong> nel negare a quella pittura qualunqu'<br />
valore d’arte. Tuttavia il panorama e<strong>di</strong>lizio ha alcuni pregi <strong>di</strong> minuziosità,<br />
nitidezza, prospettiva, pregi che assumono sempre grande importanza<br />
nel prospetto <strong>di</strong> una città: le campagne invece e i monti sembrano<br />
<strong>di</strong>pinti con la granata; tutto vi è monotonamente e sporcam ente oscur<br />
il mare, anzi che azzurro o verdastro, vi è giallo. La <strong>di</strong>fferenza fra le<br />
due zone, la <strong>di</strong>versità delle due maniere sono, per me, così evidenti, che<br />
10 penso a due pittori <strong>di</strong>versi o alla collaborazione, volontaria o invo<br />
lontaria che sia, <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segnatore e <strong>di</strong> un tintore. Non a caso<br />
<strong>di</strong>co « collaborazione volontaria o involontaria », perchè il Glasso ha<br />
dato ragione <strong>di</strong> fare assai dubitare della sua buona fede. L anno dopo,<br />
11 1598, egli pennellava in lettere capitali sopra un altro quadro, rappre<br />
sentante a volo d’uccello l’isola <strong>di</strong> Corsica e la Riviera <strong>Ligure</strong>, la leg<br />
genda « C o r o g r a fia X ofori [cioè Christofori) de G r a s s is in s u la e<br />
C o rsica e olim Cyrnus in mari Ligustico anno mdxcviii » (1)- PaoI°<br />
Moneglia ne aveva scritto all’Ortelio due anni innanzi (24 giugno 139*3)<br />
che dell’autore della figura della Corsica « poco finora si sa, giacché<br />
Cristoforo de Grassi, benché faccia solamente l’arte del pittore sostiene,<br />
tuttora <strong>di</strong> aver dato lui le misure precise de’ paesi: in verità tale lode<br />
tocca a Geronimo Bordonio, eletto da questa Repubblica per maestro<br />
delle cerimonie, il quale tutta percorse quell’isola e ce la dette fatta a<br />
quella maniera che io ti mandai a vedere ». E, come se ciò non bastasse,<br />
l’attento esame della pennellatura <strong>di</strong> quella scritta, stesa sopra un nastro<br />
svolazzante, rivela, come se fosse un palinsesto, la traccia <strong>di</strong> una prec<br />
dente scrittura, della quale s’intravedono ancora alcune delle letter<br />
atte a formare il nominativo Hieronymus e il genitivo Ceremoniarum (2).<br />
Questo fatto e la <strong>di</strong>fferenza della data del quadro <strong>di</strong> Corsica da quella<br />
(1) L’Alizeri, accennando a questo quadro <strong>di</strong> Corsica, <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> crederlo del<br />
Grasso benché non vi sia il nome <strong>di</strong> lui, certamente essendogli uscito <strong>di</strong><br />
memoria, quando scriveva, il vistoso nastro epigrafato col nome del Grasso<br />
(F. ALlzt'Ri, Notizie dei professori del <strong>di</strong>segno in Liguria), Oenova, 1873;<br />
vol. Il, pag. 118).<br />
(2) L. VOLPICELLA, / Libri dei Cerimoniali della Repubblica <strong>di</strong> Ocnova<br />
iyn Atti della <strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong>, vol. XLIX), pag. 11-14.<br />
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