MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria

Cornice di portale in Genova (sec.
Genova, qual’era nel bel tempo antico, bisogna figurarsela. Io che
scrivo non sono spiritista; tuttavia lo spirito immaginoso del comp.anto
Gaetano Poggi, del genovese che con tanto fervore amò la sua citta,
vagheggiandone le forme arcaiche, assai mi tenta: vorrei descriverla come
se la vedessi, lì, in cima ad un greppo, tutta bianca sul fondo grigio dei
monti, protesa sul mare come se tendesse la mano ospitale all’ esausto
navigatore che venga ad essa, eam petenti, come con bella immagine so­
levano dire gli scrittori latini. Così la vedeva dal battuto bordo della sua
cymba l’avventuriere o il mercante, fenicio-punico, o etrusco, o greco, o
italiota, o romano che fosse. Da levante la stringeva parallelamente e da
presso il colle, piegato sul fronte di mare a ginocchio, che poi si nomò
di Carignano; dopo del quale sfociava in un breve golfo il torrente che
i Romani chiamarono Feritor, e forse Ferritor, e più tardi Bisamnis,
nome che gli è rimasto, probabilmente venutogli dalla confluenza di due
rivi montani, o dal corso serpentino per coppie di meandri. Dal lato di
ponente un ampio golfo le si apriva di sotto con una bella curva lunare,
nelle cui acque profonde, limpide a vento quieto, si specchiava la circo­
stante corona di monti. La vaghezza del sito, la pescosità del mare, l’op­
portunità dell’approdo avevano disseminato qualche casolare sotto la costa
che digradava dalla erta città, raccolta in cima al promontorio. Oggi
questo promontorio con le sue vecchie case è pochissima parte della va-
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