MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria
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— 226 - di una regione. Anche il Cluverio ha come fonte precipua il Biondo. Giova, infine, ricordare che, quantunque la descrizione del Bracelli per Flavio Biondo non abbia incontrato fortuna in Italia per le ragioni già note, all’estero fu conosciuta ed apprezzata, come testimonia il fatto che essa fu integralmente riprodotta dal Cambiér nel vol. XII dell opera Ita tae Illustratae Scriptores, pubblicata a Francoforte nel 1600. Per la corografia ligure, dunque, l’opera del Bracelli, fino al settecento, è veramente fun damentale. Avvicinandoci ai tempi nostri, le descrizioni si moltiplicano, ma riflettono il lavoro di specializzazione nel campo delle scienze ausi liarie della geografia, in cui eccellono il Pareto e risse), i cui studi sono fondamentali per la trattazione geologica. Se da queste descrizioni di carattere particolare passiamo all esame di una fra le più apprezzate opere di geografia del nostro paese, quella del Nissen, (1) che per il metodo si avvicina in q u a lc h e modo al nostro Bracelli, avremo modo di veder meglio brillare lo spirito geografico del nostro dotto umanista. Indicata la lunghezza del litorale ligure, il Nissen dà una rapida occhiata alla disposizione delle catene montuose, che l’attraversano da ponente a levante, catene che si presentano ripide e scoscese verso il mare, in modo da formare una cimosa costiera di limitatissima esten sione: « Der Bogen den das Gebirge vom Var bis zur Macra b e s c h r e i b t , ist über 300 Km. lang, aben der Abfall zum Meer so schroff, dafs die Breite des Küstenlandes im Mittel 12 Km. an dem Enden bis 36, an vielen Orten nur 5 Km. betràgt » (2). I liguri, quindi, per la natura stessa del paese, devono cercare sul mare il loro sostenimento « Seine Bew- ohner müssen auf der See ihren Unterhalt » (3). Le note relative alle loro occupazioni sono tracciate sinteticamente; l’arte marinara e l’agricoltura sono le occupazioni prevalenti dei liguri, anzi, secondo V. Hehn * die Bevôlkerung führt sin Gürtnerleben » (4). Lo stesso Hehn così scolpisce la caratteristica distribuzione dei centri abitati della Liguria: e Wie Vogelnester drangen sich die runden Or- (1) Italische Landeskunde von H e in r ic h N is s e n , Zweiter Band, die Staedte erste Haelfte, Berlin, Weidmannsche Buchhandlung, 1902, p. 139 a 148. (2) Op. cit., p. 139. (3) Op. cit., p. 139 (4) Italien, p. 3 fg. Petersburg 1867, Berlin 4. ediz. 1892. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
- 227 — tschaften zusammen bald unten in der Marina im grunde halbkreisfòr- miger Qolfe, bald och oben auf den Gipfeln der Vorberge » [(1).; Ricordate le vicende della lotta tra liguri e romani, il Nissen inizia la de scrizione geografica. Veramente egli pone le località di Nizza, di Portus Herculis, di Monaco, il Monóicou limén, Portus Herculis Monoeci dei classici, di Torbia, Trophaea Augusti nella « Provinz der Seealpen ». La Riviera « Die Riviera» per lui incomincia a Ventimiglia: « Das erste italische Municipium ist Album Intimilium, auch Albintimilium, oder Intimilium genannt, òstlich vom Rutuba Roia, zwischen diesem under der Nei via gelegen » (2 ), contrapposta la fertilità della zona costiera alla sterilità della zona montuosa ricorda Taggia ed il Castel deH’Arma. Passa, poi, a Porto Maurizio « auf einem kiihn aufstrebenden Vorge- birge (43 m.) init kleinem Hafen » (3), indi ad Albenga, per la quale ripete il motivo bracelliano delle acque del Centa e dei suoi affluenti che, stagnando, rendono la pianura paludosa e malsana, e ricorda il romano Ponte Lungo, in parte tuttora superstite. Per l’isola di Gallinara si ferma sul significato etimologico della parola, ma, in sostanza, non fa che ripetere le opinioni di Varrone, di Columella, e di Sulpizio Se vero; in questo punto egli va oltre le fonti classiche, e ricorda la Storia Ecclesiastica del Sozomeno e il Trattato di Ornitologia di Ulisse Aldo- vrandi (1559) (4). Determina quindi il territorio abitato dagli Ingauni, basandosi sull’autorità di Livio, e fa la storia delle loro relazioni con i romani. Parla di Vado, e ne ricorda l’importanza; ai tempi dei romani il suo porto era il centro del commercio della Riviera di Ponente, mentre Savona menava vita modestissima. Rammenta pure le vie romane, Flaminia, Emilia, Postumia, ed il passo dei Qiovi. Di Genova dà l’eti mologia da gcnu, e fa la storia delle sue relazioni con romani e carta ginesi, ricordando la distruzione di essa per opera di Magone. Passando alla Riviera di Levante nota che la costa da Genova a Spezia offriva allo sviluppo dei centri abitati maggiori difficoltà di quelle che si ve rificarono per la Riviera di Ponente, a causa della disposizione delle catene montuose, cacciantisi in molti punti a picco nel mare: « Die Ri viera di Levante, die Küste von Genua bis Spezia bot der stàdtischen (1) Op. cit., P- 3 (2) Op. cit., P- 141. (3) Op. cit., P- 141. (4) Op. cit., P- 142. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
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Herculis, <strong>di</strong> Monaco, il Monóicou limén, Portus Herculis Monoeci dei<br />
classici, <strong>di</strong> Torbia, Trophaea Augusti nella « Provinz der Seealpen ». La<br />
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der Nei via gelegen » (2 ), contrapposta la fertilità della zona costiera<br />
alla sterilità della zona montuosa ricorda Taggia ed il Castel deH’Arma.<br />
Passa, poi, a Porto Maurizio « auf einem kiihn aufstrebenden Vorge-<br />
birge (43 m.) init kleinem Hafen » (3), in<strong>di</strong> ad Albenga, per la quale<br />
ripete il motivo bracelliano delle acque del Centa e dei suoi affluenti<br />
che, stagnando, rendono la pianura paludosa e malsana, e ricorda il<br />
romano Ponte Lungo, in parte tuttora superstite. Per l’isola <strong>di</strong> Gallinara<br />
si ferma sul significato etimologico della parola, ma, in sostanza, non<br />
fa che ripetere le opinioni <strong>di</strong> Varrone, <strong>di</strong> Columella, e <strong>di</strong> Sulpizio Se<br />
vero; in questo punto egli va oltre le fonti classiche, e ricorda la <strong>Storia</strong><br />
Ecclesiastica del Sozomeno e il Trattato <strong>di</strong> Ornitologia <strong>di</strong> Ulisse Aldo-<br />
vran<strong>di</strong> (1559) (4). Determina quin<strong>di</strong> il territorio abitato dagli Ingauni,<br />
basandosi sull’autorità <strong>di</strong> Livio, e fa la storia delle loro relazioni con i<br />
romani. Parla <strong>di</strong> Vado, e ne ricorda l’importanza; ai tempi dei romani<br />
il suo porto era il centro del commercio della Riviera <strong>di</strong> Ponente,<br />
mentre Savona menava vita modestissima. Rammenta pure le vie romane,<br />
Flaminia, Emilia, Postumia, ed il passo dei Qiovi. Di Genova dà l’eti<br />
mologia da gcnu, e fa la storia delle sue relazioni con romani e carta<br />
ginesi, ricordando la <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> essa per opera <strong>di</strong> Magone.<br />
Passando alla Riviera <strong>di</strong> Levante nota che la costa da Genova a Spezia<br />
offriva allo sviluppo dei centri abitati maggiori <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> quelle che si ve<br />
rificarono per la Riviera <strong>di</strong> Ponente, a causa della <strong>di</strong>sposizione delle<br />
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(1) Op. cit., P- 3<br />
(2) Op. cit., P- 141.<br />
(3) Op. cit., P- 141.<br />
(4) Op. cit., P- 142.<br />
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