MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria

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- 212 - arenile » (1). Su questa spiaggia sorge ora il cantiere della Foce, o ’ uno dei più notevoli d’Italia, dai cui scali scesero in inare la fornii a Giulio Cesare e la sfortunata Amalfi. Il Bracelli non parla dei cant di Varazze, che pur erano importanti al suo tempo. Nessun dato ci fornisce per stabilire l’efficienza della marina mercantile ligure- Oltre l’industria della costruzione delle navi, il Bracelli ricorda 1 dustria della fabbricazione della calce in Sestri Ponente: « ex eo quic calx habetur pro omni opere civitatis » (p. 403). Colà infatti la fabbr cazione della calce prosperava per i lavori edilizi di Genova. Anche Giustiniani parla di tale industria: « e qui (in Sampierdarena) >n cerc0 sono miniere di calcina, in abbondanza ed in perfezione, quanto abbia qualunque altra regione d’Italia » (2). Il Bracelli, però, non parla nè delle fornaci di calce di Vado, di Albissola e di Cogoleto, nè ricorda le cave di pietra di S. Benigno. Delle cave di ardesia parlò nella descrizione per Enrico De Merlo. Nessun accenno fa alle industrie della molitura del grano, delle ferriere, dei pannifici e delle cartiere numerose anche ai suoi tempi lungo il corso del Leiro e della Polcevera. Soltanto, par landò di Savona, egli nota che i cittadini attendono « ad opificia et artes quaslibet » (p. 404), alludendo, forse, alle fornaci per mattoni ed alle fabbriche di vasi, colà molto numerose. Notevolissime sono le notizie che il Bracelli dà intorno all occupa zione degli abitanti. Per ogni località, di cui tratta, egli ricorda 1 occu pazione prevalente, mettendoci così in condizione di conoscere non solo l’attitudine, ma il carattere stesso dei singoli centri abitati. Le condizioni geografiche esercitano, senza dubbio, un forte influsso sull’indirizzo della vita umana, onde noi da queste possiamo desumere il perchè di certe tendenze e di certe abitudini. Ci spieghiamo, quindi, il prosperare dei centri commerciali sorgenti, per lo più, là dove le comunicazioni siano rese facili, sia con i paesi interni, per mezzo di valichi, sia con I estero per mezzo di porti, mentre vedremo sorgere centri industriali, ove le ma­ terie prime sono a portata di mano, e centri agricoli, dove l’agricoltura può efficacemente svilupparsi, e dove le condizioni geografiche non sono favorevoli allo sviluppo dell’attività economica, vedremo le popolazioni dedicarsi alla milizia, specialmente marinara. (1) G i u s t i n i a n i , Op. cit., p. 82. (2) Op. cit., p. 50. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

— 213 - Il primo tra i centri commerciali ricordati in questa descrizione è Spezia, i cui abitanti « mercaturam agunt » (p. 400). Anche il Giustiniani ed il Della Spina hanno una nota analoga, ma ricordano, l’uno e l’altro, la ragione geografica, per cui essa è un^ città commerciale. Il primo così si esprime : « Per la commodità del transito in Lombardia, nel paese di Reggio, si frequenta di traffico mercantile » (1). Il Bracelli, pur con la semplice sua constatazione di fatto, ci presenta alla mente l’ importanza della situazione geografica di questa città. Certamente noi non possiamo pensare per i suoi tempi che a vie mulattiere ; solo molto più tardi si pensò alla opportunità di costruire vie meno scomode e faticose, per ve­ nire, tra la fine del settecento ed il principio dell’ottocento, all’ idea di una carrozzabile tra Spezia e Parma, cosa che ebbe effettuazione, non solo, ma che fu resa di maggior rendimento con la strada ferrata Spe­ zia Parma. Altro centro commerciale è Portovenere, segue Lèvanto su una via facilmente raccordabile con la Spezia-Parma. Chiavari deve la sua importanza all’ essere punto centrale tra Spezia e Genova, e per la navi­ gazione di cabotaggio, favorita dai cantieri navali che sorgevano sulle sue spiagge; i suoi abitanti, secondo il Bracelli, « sunt divites mercaturam agentes » (p. 402). Arenzano compie sulla Riviera di Ponente l’ufficio che Chiavari esercita per quella di Levante; Varazze con Alassio, fu anch’essa sede di notevoli cantieri. Savona fu uno dei più importanti scali del Pie­ monte. Noli, porto importante, raccolse, per un lungo periodo di tempo, l’eredità commerciale di Varigotti, località cospicua nei secoli passati, e che decadde rapidamente nel quattrocento. La via più frequentata tra Genova e la Lombardia passava per Novi. Il commercio fu favorito dai porti , che fiorirono in misura più o meno notevole sulle coste delle due Riviere. I porti che esplicarono la maggior attività nel commercio estero furono Genova e Savona, ma ac­ canto ad essi, e per la navigazione di cabotaggio, sono ricordati, oltre quelli del golfo di Spezia: La Fornaxa, Marora, Cadamà, Panigalli, S. Giovanni, Lo Monaste, Collacurta, La Castagna e Portovenere, anche Santa Margherita, Portofino, Vado, Noli e Varigotti. Un popolo nato sul mare e per il mare, non poteva non avere un forte contingente di naviganti e di marinari. È superfluo ricordare le glorie marinare della Superba, ed i pionieri della grande navigazione e (1) Op. cit., I, p. 102. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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Il primo tra i centri commerciali ricordati in questa descrizione è<br />

Spezia, i cui abitanti « mercaturam agunt » (p. 400). Anche il Giustiniani<br />

ed il Della Spina hanno una nota analoga, ma ricordano, l’uno e l’altro,<br />

la ragione geografica, per cui essa è un^ città commerciale. Il primo<br />

così si esprime : « Per la commo<strong>di</strong>tà del transito in Lombar<strong>di</strong>a, nel paese<br />

<strong>di</strong> Reggio, si frequenta <strong>di</strong> traffico mercantile » (1). Il Bracelli, pur con la<br />

semplice sua constatazione <strong>di</strong> fatto, ci presenta alla mente l’ importanza<br />

della situazione geografica <strong>di</strong> questa città. Certamente noi non possiamo<br />

pensare per i suoi tempi che a vie mulattiere ; solo molto più tar<strong>di</strong> si<br />

pensò alla opportunità <strong>di</strong> costruire vie meno scomode e faticose, per ve­<br />

nire, tra la fine del settecento ed il principio dell’ottocento, all’ idea <strong>di</strong><br />

una carrozzabile tra Spezia e Parma, cosa che ebbe effettuazione, non<br />

solo, ma che fu resa <strong>di</strong> maggior ren<strong>di</strong>mento con la strada ferrata Spe­<br />

zia Parma. Altro centro commerciale è Portovenere, segue Lèvanto su una<br />

via facilmente raccordabile con la Spezia-Parma. Chiavari deve la sua<br />

importanza all’ essere punto centrale tra Spezia e Genova, e per la navi­<br />

gazione <strong>di</strong> cabotaggio, favorita dai cantieri navali che sorgevano sulle<br />

sue spiagge; i suoi abitanti, secondo il Bracelli, « sunt <strong>di</strong>vites mercaturam<br />

agentes » (p. 402). Arenzano compie sulla Riviera <strong>di</strong> Ponente l’ufficio che<br />

Chiavari esercita per quella <strong>di</strong> Levante; Varazze con Alassio, fu anch’essa<br />

sede <strong>di</strong> notevoli cantieri. Savona fu uno dei più importanti scali del Pie­<br />

monte. Noli, porto importante, raccolse, per un lungo periodo <strong>di</strong> tempo,<br />

l’ere<strong>di</strong>tà commerciale <strong>di</strong> Varigotti, località cospicua nei secoli passati, e<br />

che decadde rapidamente nel quattrocento. La via più frequentata tra<br />

Genova e la Lombar<strong>di</strong>a passava per Novi.<br />

Il commercio fu favorito dai porti , che fiorirono in misura più o<br />

meno notevole sulle coste delle due Riviere. I porti che esplicarono la<br />

maggior attività nel commercio estero furono Genova e Savona, ma ac­<br />

canto ad essi, e per la navigazione <strong>di</strong> cabotaggio, sono ricordati, oltre<br />

quelli del golfo <strong>di</strong> Spezia: La Fornaxa, Marora, Cadamà, Panigalli,<br />

S. Giovanni, Lo Monaste, Collacurta, La Castagna e Portovenere, anche<br />

Santa Margherita, Portofino, Vado, Noli e Varigotti.<br />

Un popolo nato sul mare e per il mare, non poteva non avere un<br />

forte contingente <strong>di</strong> naviganti e <strong>di</strong> marinari. È superfluo ricordare le<br />

glorie marinare della Superba, ed i pionieri della grande navigazione e<br />

(1) Op. cit., I, p. 102.<br />

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