MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria

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- 202 - Sotto la giurisdizione di Genova pone pure Sarzana ed Anieg 1 > cui assegna rispettivamente 300 e 150 abitanti. Col golfo di Spezia incomincia la vera e propria d e s c r i z i o n e della Liguria, che s'interrompe a Finale. Il codice Beriano presenta qul parecchi fogli in bianco, destinati forse ad accogliere il resto della d e scrizione, la quale, quindi, oltre che acefala, appare mutila, s f o r t u n a t a mente, di una delle più interessanti zone della Liguria. Le notizie d a t e c i si possono classificare così : popolazione, prodotti naturali d e l s u o l o , occupazioni degli abitanti, fortificazioni e note amministrative. O*' e*e menti di geografia fisica, l’abbiamo già notato, sono tanti q u a n t o ba­ stano a darci u n ’idea completa delle località che descrive; a d e s s i accenneremo quando parleremo delle difese naturali del paese. Le n o t iz ie relative al clima sono implicite nella distribuzione della p r o d u z i o n e agricola. Quanto alla popolazione diciamo subito che, in base soltanto ai dati fornitici dal Bracelli, non è possibile determinare in maniera s ic u r a il numero degli abitanti della Liguria, e solo con un tentativo d i in te ­ grazione degli stessi dati con quelli che ci restano per i secoli XM e XIV e per quelli del secolo xvi lasciatici dal Giustiniani, possiamo, in q u a lc h e modo, orientarci in questa intricata matassa. Ma non si perda di v ista che quest’ultimo scrisse i suoi Annali tra il 1531 ed il 1536, e c h e i risultati a cui potremmo pervenire avrebbero solo un valore a p p r o s s i ­ mativo. È inutile tentare un calcolo per i secoli precedenti al XW , dei quali nessun elemento sicuro è giunto sino a noi. Per il s e c o lo XIII abbiamo solo un dato, che ci permette di far qualche ipotesi molto prudente sulla popolazione della Liguria. Iacopo da Varagine n e lla s u a Cronaca sotto l’anno 1293 scrive che la Repubblica allestì u n ’a r m a ta di 200 galee e 45.000 combattenti, tutti nazionali, dei quali tanti ancor n e rimasero d a armarne altre quaranta. Ogni nave avrebbe avuto, d u n q u e , in media 225 combattenti, le altre navi che si sarebbero potute a r m a r e , dono nella speditione di esse Mercanzie • (Cfr. Documenti genovesi diversi manoscritto cartaceo del secolo xvm in Bibl. Universitaria di Oenova, ai segni B. vili, 9.) La descrizione del manoscritto fu da noi data in « L'Asia Minore nel portolano di Giov. Francesco Monno (1863) in B. R. S. G. /., 1918, p. 29 dell’estratto. Nello stesso lavoro, a pp. 30, 31 fu riportato per intero il progetto del Geirola. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

- 203 - avrebbero potuto comprendere circa 10.000 uomini. La Liguria avrebbe avuto, dunque, una forza armata di circa 55.000 uomini. Il Serra calcola i combattenti a 53.800, e assegna al paeìe una popolazione complessiva di 813.839 abitanti (1). Lo stesso Serra crede che per tutto il secolo XIV la popolazione dovette aggirarsi intorno a questo numero. I calcoli per il secolo xv riescono incomparabilmente più difficili per una serie di ragioni, che intralciarono e turbarono la vita della regione in questo periodo di tempo. Prima di tutto si fecero più vive e più aspre le civili contese, che senza dubbio esercitarono un influsso deleterio sull’ incre­ mento della popolazione ; si consideri che in questo secolo la decadenza del commercio e la contrazione degli affari avevano gettato la miseria nei bassi strati del popolo, e conseguentemente dovettero determinare una forte diminuzione di abitanti. Ma, sopratutto, per il secolo xv ebbero funestissime conseguenze le frequenti epidemie che decimarono inesorabilmente la popolazione. Sopra ogni altra fu terribile l’epidemia del 1436, che si ripetè con eguale intensità nel 1438. Per l’e­ pidemia del 1436 l’esodo della popolazione dalla capitale ligure fu note­ volissimo ; i documenti del tempo ci dicono che la città rimase « quasi vuota ». In uno di essi leggiamo precisamente che « nonostante la citta fosse quasi vuota, pure morivano giornalmente da 25 a 40 persone a causa della peste » (2), e che « a cagione delle propoizioni ormai allar­ manti assunte dalla peste, adesso (1436) i cittadini e i magistrati si erano ritirati dalla città, portandosi a Chiavari, luogo scelto di solito in tali circostanze, eccettuato il Doge, il quale era rimasto, riducendosi poi nel palazzo di S. Tommaso. Egli da Genova trattava per lettere gli affari cogli ufficiali assenti. Aveva avuto egli stesso l’intenzione di recarsi in quella cittadina, ma poi vi aveva rinunziato, mandandovi soltanto la fa­ miglia» (3). Anche il Bracelli, nel giugno 1436, s’era allontanato da Ge­ nova per la peste, e vi ritornò nel novembre (4). Ad ogni modo la (1) La storia dell’antica Liguria e di Genova, Torino, Pomba, Tomo Vj pp. 171-186: Discorso 111 sopra la popolazione della Liguria marittima in di­ versi tempi. (2) Archivio di Stato in Genova, Litterarum IV e V II, 801; c fr. a n c h e A M ­ BROGIO PESCE, Relazioni tra Milano• e Genova, d a lle b o z z e d i s ta m p a g e n t il­ mente concessemi. (3) A m b r o o io P e s c e, op. cit. p. 77, nota 6, e p. 78. (4) Op. cit. p., 78, nota 5. ' Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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Sotto la giuris<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Genova pone pure Sarzana ed Anieg 1 ><br />

cui assegna rispettivamente 300 e 150 abitanti.<br />

Col golfo <strong>di</strong> Spezia incomincia la vera e propria d e s c r i z i o n e<br />

della Liguria, che s'interrompe a Finale. Il co<strong>di</strong>ce Beriano presenta qul<br />

parecchi fogli in bianco, destinati forse ad accogliere il resto della d e<br />

scrizione, la quale, quin<strong>di</strong>, oltre che acefala, appare mutila, s f o r t u n a t a<br />

mente, <strong>di</strong> una delle più interessanti zone della Liguria. Le notizie d a t e c i<br />

si possono classificare così : popolazione, prodotti naturali d e l s u o l o ,<br />

occupazioni degli abitanti, fortificazioni e note amministrative. O*' e*e<br />

menti <strong>di</strong> geografia fisica, l’abbiamo già notato, sono tanti q u a n t o ba­<br />

stano a darci u n ’idea completa delle località che descrive; a d e s s i<br />

accenneremo quando parleremo delle <strong>di</strong>fese naturali del paese. Le n o t iz ie<br />

relative al clima sono implicite nella <strong>di</strong>stribuzione della p r o d u z i o n e<br />

agricola.<br />

Quanto alla popolazione <strong>di</strong>ciamo subito che, in base soltanto ai<br />

dati fornitici dal Bracelli, non è possibile determinare in maniera s ic u r a<br />

il numero degli abitanti della Liguria, e solo con un tentativo d i in te ­<br />

grazione degli stessi dati con quelli che ci restano per i secoli XM e XIV<br />

e per quelli del secolo xvi lasciatici dal Giustiniani, possiamo, in q u a lc h e<br />

modo, orientarci in questa intricata matassa. Ma non si perda <strong>di</strong> v ista<br />

che quest’ultimo scrisse i suoi Annali tra il 1531 ed il 1536, e c h e i<br />

risultati a cui potremmo pervenire avrebbero solo un valore a p p r o s s i ­<br />

mativo. È inutile tentare un calcolo per i secoli precedenti al XW , dei<br />

quali nessun elemento sicuro è giunto sino a noi. Per il s e c o lo XIII<br />

abbiamo solo un dato, che ci permette <strong>di</strong> far qualche ipotesi molto<br />

prudente sulla popolazione della Liguria. Iacopo da Varagine n e lla s u a<br />

Cronaca sotto l’anno 1293 scrive che la Repubblica allestì u n ’a r m a ta <strong>di</strong><br />

200 galee e 45.000 combattenti, tutti nazionali, dei quali tanti ancor n e<br />

rimasero d a armarne altre quaranta. Ogni nave avrebbe avuto, d u n q u e , in<br />

me<strong>di</strong>a 225 combattenti, le altre navi che si sarebbero potute a r m a r e ,<br />

dono nella spe<strong>di</strong>tione <strong>di</strong> esse Mercanzie • (Cfr. Documenti genovesi <strong>di</strong>versi<br />

manoscritto cartaceo del secolo xvm in Bibl. Universitaria <strong>di</strong> Oenova, ai segni<br />

B. vili, 9.) La descrizione del manoscritto fu da noi data in « L'Asia Minore<br />

nel portolano <strong>di</strong> Giov. Francesco Monno (1863) in B. R. S. G. /., 1918, p. 29<br />

dell’estratto. Nello stesso lavoro, a pp. 30, 31 fu riportato per intero il progetto<br />

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