MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria

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— 194 - III. L ’ E p i s t u l a a d E n r ic o de M erlo.- L ’in tro d u zio n e sto rica - ! " c/u c o s a q u e s ta d e s c r iz io n e s ’id e n tific a , e in che cosa d iffe r is c e d a lla Descii p tio orae Ligusticae - N u o v e n o tizie d i g eo g ra fia antropica. Precede a questa descrizione (1) una introduzione storica. Quattro famiglie illustri si contendevano il primato in Genova: le famiglie Fie schi, D’Oria, Spinola e Orimaldi; è difficile dire quale d’esse abbia avuto la prevalenza assoluta nella città. La famiglia Fiesclii diede alla chiesa molti cardinali e due papi: Innocenzo, celebre per la lotta soste nuta contro Federico II, ed Adriano. La famiglia D’Oria diede alla Re pubblica molti ammiragli, fra i quali eccellono Oberto, Lamba, Pagano e Luciano: il primo rimase famoso per la vittoria riportata sui pisani, 1 secondo per aver vinto sotto Costantinopoli i greci, i veneti ed i cata­ lani insieme collegati, e per la vittoria sui veneti nel mar Ionio, gli altri due noti per altre vittorie riportate sui veneti ; il nome di Branca D’Oria è legato alla conquista della Sardegna. Della famiglia Spinola salirono a grande altezza Gerardo ed Opezzino; Gerardo per la con­ quista di Lucca, Opezzino per la parentela con i Paleologi, ducili del Monferrato. La famiglia Grimaldi salì a grande potenza con Carlo Grimaldi. Dà, poi, un elenco d’altre famiglie nobili genovesi. Nota, infine, che anche molte famiglie plebee sono degne di essere ricordate per i servigi resi alla patria, e fra queste ricorda le famiglie Boccanegra, Adorno, Campofregoso, Guano, Montaldo, Giustiniani, Franco, Malrufo, Promontorio, Fornari e Sauli. La plebe è divisa in dieci tribù, cioè; di (1) Vedi Documento iv. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

— 195 — Santo Stetano, che occupava il suburbio orientale della città; del Castello; di Piazza Lunga;.di Macaniana; di San Lorenzo; di Soziglia; della Porta; di Portanuova; la nona era detta del suburbio della città e la decima del suburbio di S. Tomaso. Inizia, quindi, la descrizione della- Liguria. Incomincia, anche questa volta, coll’accennare ai vasti ed incerti limiti della regione, ina tace del proposito, altrove espresso, di volerne ricostruire la storia. La descri­ zione della costa sino a Diano è identica a quella del 1448. Per Cervo troviamo una leggera variante nelle due edizioni, poiché qui ne deter­ mina meglio la posizione: « in colle ipso in littore assurgente » (fol. 16 r.) (1), ma aggiunge notizie di grande importanza per la geografia antropica; egli scrive: ? Cervum...cuius incolae cymbis quibusdam oblongis, ac . agilibus ad Piratarum incursiones vitandas, Corallinae vocatis, Sardiniae ac Aphricae maria petentes coralia in copia illic summa piscari assue­ scunt » (fol. 16 r.). Abbiamo, quindi, un piezioso accenno ?.d un tipo speciale di nave da corsa per sfuggire alle incursioni dei pirati. Non è il caso di fermarci sui tristi effetti della pirateria nei nostri e negli altri mari d’Europa. Nell’Archivio di Stato di Genova sono innumerevoli, e nella Giunta del Traffico, e nella Giunta della Marina, e nei volumi dei Litterarum, e nelle stesse Relazioni degli Ambasciatori ai Principi, come nelle filze dei Diversorum, gli accenni, le descrizioni, i danni, le riparazioni per la pirateria e le pene inflitte ai pirati. Le navi mercantili viaggiavano in convogli, ed erano armate di tutto punto, le navi più modeste, e destinate al cabotaggio, avevano una forma speciale, e nell’accenno qui dato vediamo alcune caratteristiche del tipo della nave Corallina. La notizia assume un carattere di maggiore importanza, quando si consideri, che tuttora manca tra noi una storia della nave nel Medio Evo e nei secoli del Rinascimento. Qui siamo informati, inoltre, che gli abitanti di Cervo erano principalmente dediti alla pesca del corallo sulle coste della Sar­ degna e dell’Africa settentrionale. Da Andora la descrizione si fa più minuta. Dopo aver detto che il Capo delle Mele chiude il territorio di Andora, ricorda Leigueglia ed Alassio «cuius sinus commodam navigijs stationem praestat » (fol. 16 r.). A proposito di Albenga, oltre a ricordare che fu patria degl’imperatori (1) Seguo la numerazione del codice Beriano D bis. 12, 5, 2. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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Santo Stetano, che occupava il suburbio orientale della città; del Castello;<br />

<strong>di</strong> Piazza Lunga;.<strong>di</strong> Macaniana; <strong>di</strong> San Lorenzo; <strong>di</strong> Soziglia;<br />

della Porta; <strong>di</strong> Portanuova; la nona era detta del suburbio della città<br />

e la decima del suburbio <strong>di</strong> S. Tomaso.<br />

Inizia, quin<strong>di</strong>, la descrizione della- Liguria. Incomincia, anche questa<br />

volta, coll’accennare ai vasti ed incerti limiti della regione, ina tace del<br />

proposito, altrove espresso, <strong>di</strong> volerne ricostruire la storia. La descri­<br />

zione della costa sino a Diano è identica a quella del 1448. Per Cervo<br />

troviamo una leggera variante nelle due e<strong>di</strong>zioni, poiché qui ne deter­<br />

mina meglio la posizione: « in colle ipso in littore assurgente » (fol. 16 r.) (1),<br />

ma aggiunge notizie <strong>di</strong> grande importanza per la geografia antropica;<br />

egli scrive: ? Cervum...cuius incolae cymbis quibusdam oblongis, ac<br />

. agilibus ad Piratarum incursiones vitandas, Corallinae vocatis, Sar<strong>di</strong>niae<br />

ac Aphricae maria petentes coralia in copia illic summa piscari assue­<br />

scunt » (fol. 16 r.). Abbiamo, quin<strong>di</strong>, un piezioso accenno ?.d un tipo<br />

speciale <strong>di</strong> nave da corsa per sfuggire alle incursioni dei pirati. Non è<br />

il caso <strong>di</strong> fermarci sui tristi effetti della pirateria nei nostri e negli altri<br />

mari d’Europa. Nell’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Genova sono innumerevoli, e<br />

nella Giunta del Traffico, e nella Giunta della Marina, e nei volumi dei<br />

Litterarum, e nelle stesse Relazioni degli Ambasciatori ai Principi, come nelle<br />

filze dei Diversorum, gli accenni, le descrizioni, i danni, le riparazioni<br />

per la pirateria e le pene inflitte ai pirati. Le navi mercantili viaggiavano<br />

in convogli, ed erano armate <strong>di</strong> tutto punto, le navi più modeste, e<br />

destinate al cabotaggio, avevano una forma speciale, e nell’accenno qui<br />

dato ve<strong>di</strong>amo alcune caratteristiche del tipo della nave Corallina. La notizia<br />

assume un carattere <strong>di</strong> maggiore importanza, quando si consideri, che<br />

tuttora manca tra noi una storia della nave nel Me<strong>di</strong>o Evo e nei secoli<br />

del Rinascimento. Qui siamo informati, inoltre, che gli abitanti <strong>di</strong> Cervo<br />

erano principalmente de<strong>di</strong>ti alla pesca del corallo sulle coste della Sar­<br />

degna e dell’Africa settentrionale.<br />

Da Andora la descrizione si fa più minuta. Dopo aver detto che il<br />

Capo delle Mele chiude il territorio <strong>di</strong> Andora, ricorda Leigueglia ed<br />

Alassio «cuius sinus commodam navigijs stationem praestat » (fol. 16 r.).<br />

A proposito <strong>di</strong> Albenga, oltre a ricordare che fu patria degl’imperatori<br />

(1) Seguo la numerazione del co<strong>di</strong>ce Beriano D bis. 12, 5, 2.<br />

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