MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria
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— 146 - chiedeva un giudizio sul suo lavoro (1); una seconda nel 1448, ed precisamente quella che egli inviò a Flavio Biondo, e che fu pubblicata nel 1520 nell’edizione dell’Ascensius di Parigi. 11 Braggio opina che questa debba identificarsi con la prima, rive duta, però, « per adattarla alle esigenze dell’amico (il Biondo) sei anni dopo» (2). Lo stesso Braggio, in un cenno sommario del manoscritto della Civico-Beriana D bis, 10, 6, 65, ricorda che esso contiene la « De- scriptioorae Ligusticae», e crede che essa sia quella contenuta nell edi zione dell’ Ascensius, preceduta da un’introduzione, che egli riporta Appendice (3). Secondo lui, dunque, il Bracelli avrebbe scrìtto una sola descrizione della Liguria. L’affrettata descrizione del codice quattrocentesco della Civico-Beriana dataci dal Braggio, ci fa dubitare che egli non abbia fatto un attento esame del frammento della [descrizione contenuta nel codice stesso. Probabilmente lo scrittore, pieoccupato dal compito rilevare il valore letterario e storico del nostro umanista, ha soi vola su questo particolare, per lui senza importanza, oppure ha accettato, senza esame, l’opinione del Mabillon. Questi, infatti, afferma che il Bracelli, dando informazioni ad Enrico de Merlo, ambasciatore del re Carlo Vii di F r a n c i a a Genova, sulle prin cipali famiglie genovesi e sullo stato della repubblica, abbia aggiunto alle note di carattere storico la descrizione della Liguria, che aveva an teriormente mandato a Flavio Biondo : « Huic libello adiunxit descriptio nem totius ditionis Genuensis, quam roganteJBiondo Flavio m eius historiae iscribendae subsidium ante composuerat »(4), ed aggiunge subito: «Hanc descriptionem praetermittimus propterea quod alibi (cioè nell’edizione ro mana del De Bello hispaniensi e nell’edizione tedesca di Andrea Scotto in « Italiae illustratae scriptores ») ut iam monuimus vulgata sit » (5). (1) Manoscritto della Civico-Beriana (D bis. 10, 6, 65), p. 184; vedi Docu mento il. (2) Op. cit., p. 172, nota 1. (3) Op. cit., p. 287, documento XVI. (4) Museum Italicum seu collectio veterum scriptorum ex bibliothecis ita- licis eruta a D. Iohanne Mabillon et D. Michaele Germano presbyteris et Monachis Benedidinae Cong. S. Mauri. Lutetiae Parisiorum, apud Montalant, 1724, pp. 225, 227. (5) Op. cit., p. 227. Notiamo che il Mabillon non ricorda l’edizione pari- Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
— 147 — Non possiamo accettare senza riserve l’affermazione del Mabillon. Dell’autografo della lettera al De Merlo non ci rimangono tracce, ma ci sono pervenute parecchie copie. II Mazzucchelli ricorda due testi a penna conservati nella Vaticana, uno fra i codici della Regina di Svezia, al numero 1979, e l’altro tra quelli di Alessandro Petavio al numero 1379, ed infine un terzo esistente nella libreria dei frati domenicani di S. Marco . in Firenze al numero 66. Egli non dice nulla di tale descrizione, ma, ac cennando alla «De praecipuis urbis familiis relatio ad Henricum De Merla», afferma che il Mabillon la inserì nel suo Museum Italicum (1), ma noi abbiamo già ricordato che il Mabillon riportò solo le notizie sulle famiglie Fiesclii, D’Oria, Spinola, Orimaldi, e su talune famiglie popolane salite a gran fama. Oltre a queste ci sono conservate altre due copie in Genova, la prima nella Civico-Beriana sotto il titolo : « Epistola diretta ad Arrigo De Merlo, ambasciatore di Francia al governo genovese » (2), la seconda nell’Universitaria (3). Quest’ultima è incompleta, chiudendosi con queste parole, riportate quasi testualmente dal Mabillon : « quas vero urbes et populos orientalis occidentalisque orae genuensis complectitur ex de scriptione Liguriae quam alibi oportunius dediimus cognosci poterit (4). Quest’inciso, molto probabilmente, dev’essere interpolato ; se così non fosse il Bracelli verrebbe a dire all’ ex-ambasciatore di Francia, verso il quale pur mostra grande deferenza : Eccovi, Sig. De Merlo, le notizie sulle prin cipali famiglie genovesi, quanto alla descrizione della Liguria, basta quello che ho scritto altrove! Alla sconvenienza della cosa si aggiungerebbe la stridente contraddizione, in cui sarebbe caduto il Bracelli stesso, il quale, al principio della sua lettera, aveva promesso al De Merlo un’esatta de scrizione della Liguria. Il manoscritto della Beriana, invece, dopo le no tizie sulle famiglie genovesi e sulla divisione di Genova in sestieri nota: « quas vero urbes et populos orientalis occidentalisque orae genuensis gina dell’Ascensius, di cui sono conservati due esemplari: uno nella Civico- Beriana e l’altro nelPUniversitaria di Genova. (1) Op. cit., vol. il, parte iv, p. 1965. (2) Erroneamente il catalogo della Beriana lo dà come manoscritto del. sec. XV, poiché i suoi caratteri, anziché del quattrocento, sono del seicento. (3) Ai segni B. vii, 33. (4) Pag. 4 del Cod. Univers. (B. VII, 33). Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
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Fiesclii, D’Oria, Spinola, Orimal<strong>di</strong>, e su talune famiglie popolane salite<br />
a gran fama. Oltre a queste ci sono conservate altre due copie in Genova,<br />
la prima nella Civico-Beriana sotto il titolo : « Epistola <strong>di</strong>retta ad<br />
Arrigo De Merlo, ambasciatore <strong>di</strong> Francia al governo genovese » (2), la<br />
seconda nell’Universitaria (3). Quest’ultima è incompleta, chiudendosi con<br />
queste parole, riportate quasi testualmente dal Mabillon : « quas vero urbes<br />
et populos orientalis occidentalisque orae genuensis complectitur ex de<br />
scriptione Liguriae quam alibi oportunius de<strong>di</strong>imus cognosci poterit (4).<br />
Quest’inciso, molto probabilmente, dev’essere interpolato ; se così non fosse<br />
il Bracelli verrebbe a <strong>di</strong>re all’ ex-ambasciatore <strong>di</strong> Francia, verso il quale<br />
pur mostra grande deferenza : Eccovi, Sig. De Merlo, le notizie sulle prin<br />
cipali famiglie genovesi, quanto alla descrizione della Liguria, basta quello<br />
che ho scritto altrove! Alla sconvenienza della cosa si aggiungerebbe la<br />
stridente contrad<strong>di</strong>zione, in cui sarebbe caduto il Bracelli stesso, il quale,<br />
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gina dell’Ascensius, <strong>di</strong> cui sono conservati due esemplari: uno nella Civico-<br />
Beriana e l’altro nelPUniversitaria <strong>di</strong> Genova.<br />
(1) Op. cit., vol. il, parte iv, p. 1965.<br />
(2) Erroneamente il catalogo della Beriana lo dà come manoscritto del.<br />
sec. XV, poiché i suoi caratteri, anziché del quattrocento, sono del seicento.<br />
(3) Ai segni B. vii, 33.<br />
(4) Pag. 4 del Cod. Univers. (B. VII, 33).<br />
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