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MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria

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— 142<br />

tinca del Tirolo e il trattato De educatione liberorum, consigliava come<br />

materia d’ insegnamento la geografia, e celebrava come ottimi maestri<br />

Plinio, Tolomeo ed Isidoro <strong>di</strong> Siviglia (1). Parimenti davano importanza<br />

allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>sciplina Leon Battista Alberti (1404-1472), Matteo<br />

Palmieri (1405-1475), Francesco Filelfo (1398-1481) e Quarino Veronese<br />

(1370-1460); Pandolfo Collenuccio (1444-1500) e Iacopo Sadoleto (1477-<br />

1547) mettevano in evidenza l’importanza dell’astronomia per l’istruzione<br />

dei giovani (2).<br />

Nonostante questa larga corrente <strong>di</strong> simpatia per gli stu<strong>di</strong> geografici,<br />

il quattrocento non ci ha dato una geografia vera e propria. È degno<br />

<strong>di</strong> nota, però, il fatto che dopo il torbido periodo me<strong>di</strong>oevale apparvero<br />

all’orizzonte delle <strong>di</strong>scipline geografiche stu<strong>di</strong>osi che mostrarono una<br />

certa in<strong>di</strong>pendenza dalle forme tra<strong>di</strong>zionali del passato per l’abito scien­<br />

tifico che veniva determinandosi in seno alla nuova età, che preparava<br />

il campo a Copernico e Galilei, e che incominciarono fra la <strong>di</strong>ffidenza<br />

dei più a stu<strong>di</strong>are i fenomeni naturali e storici, non più come cose a<br />

sè, ma come la resultante dalle forze che agiscono sulla superficie ter­<br />

restre. Uno fra questi, il car<strong>di</strong>nale Pietro Bembo, con la descrizione del­<br />

l’Etna acquistò un posto notevole nel campo della storia della geografia<br />

fisica (3); un altro, Giovanni Bottero, nel secolo XVI, si affermava come<br />

precursore dell’antropogeografia e geografia umana generale (4).<br />

Per quanto si riferisce alla geografia storica dobbiamo però osser­<br />

vare che, se <strong>di</strong> fronte al <strong>di</strong>sorganizzato periodo me<strong>di</strong>oevale il quattro-<br />

cento mostra qualche progresso, questo non fu nè proporzionato a quello<br />

della geografia filosofica e scientifica, nè in rapporto a quello che ci<br />

saremmo potuto aspettare dopo i notevoli progressi della geografia e-<br />

(1) C frJsp e c ia lm e n te : De educatione liberorum, clarisque eorum moribus,<br />

P a rig i, 1511.<br />

(2) Sull’o p e ra pedagogica <strong>di</strong> questi scrittori cfr. G. B. Gerini, Gli scrittori<br />

pedagogici italiani del secolo XV, Torino, Paravia, 1896, e Gli scrittori<br />

pedagogici\italiani del secolo XVI, Torino, Paravia, 1897.<br />

(3) C fr. S. G u n t h e r , Il car<strong>di</strong>nale Pietro Bembo e la Geografia, in Rivista<br />

d’Italia, a n n o VI, vol. I, maggio 1903.<br />

(4) A l b e r t o jmAGNAGHi, Le « Relazioni Universali » <strong>di</strong> Giovanni Bottero<br />

e le origini della Statistica e dell’Antropografia, Torino, Clausen, 1906; e<br />

G iu s e p p e R ic c h ie ri, Le concept des régions et des limites dans la géographie<br />

systématique, in Scientia, vol. XXVIII, Aprile-Luglio, 1920, p. 2 dell’estratto.<br />

<strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong> - biblioteca <strong>di</strong>gitale - 2012

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