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MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria

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— 132 -<br />

La carriera politica del Bracelli si può agevolmente ricostruire dalle<br />

notizie che ci sono pervenute. La sua prima missione <strong>di</strong>plomatica e ri­<br />

cordata dall’Olivieri, ed è del 1434: il Bracelli fu mandato al Duca <strong>di</strong><br />

Milano « per la possessione <strong>di</strong> Tagliolo ed altri luoghi, contrastata dai<br />

Del Carretto » (1).<br />

Più importanti furono le ambascerie del 1435 e ’36 al papa Eugenio<br />

IV ed a Firenze. Nel 1435 ardeva fiera guerra tra Genova e la Spagna.<br />

Il 5 agosto <strong>di</strong> tale anno i genovesi riportarono una bella vittoria sulla<br />

flotta spagnola, e facevano prigioniero lo stesso re Alfonso d’Aragona,<br />

ma Genova si vide strappati i frutti della vittoria. Filippo Maria Visconti,<br />

senza averne alcun <strong>di</strong>ritto (2), or<strong>di</strong>nava a Biagio Assereto, il vincitore <strong>di</strong><br />

Ponza, <strong>di</strong> condurre Alfonso a Milano, ed avutolo nelle mani, dava oi-<br />

<strong>di</strong>ni, sul cadere del 5 novembre, ai genovesi <strong>di</strong> ricondurlo in Ispagna<br />

con le loro navi. Quest’ultima pretesa del Duca irritò i Genovesi al<br />

punto che essi il 27 <strong>di</strong>cembre insorsero, e rovesciarono la signoria vi­<br />

scontea. Però in questo periodo <strong>di</strong> tempo Genova soffriva enorme pe­<br />

nuria <strong>di</strong> grano, e non vedeva altra soluzione del problema del riforni­<br />

mento <strong>di</strong> esso, che nel sacrificio della libertà a caro prezzo riacquistata,<br />

poiché la Lombar<strong>di</strong>a era la sua principale fornitrice <strong>di</strong> grano. Ma la re­<br />

pubblica seppe sfruttare a proprio vantaggio, più che le sue amicizie,<br />

l’astio degli stati italiani che erano in urto con i Visconti, e cioè Firenze<br />

e Roma. Il Bracelli stesso ricorda le sue due ambascerie: « Itaque legatus<br />

decernitur ad Eugenium Romanum Pontificem, Florentinosque Jacobus<br />

Bracellius: qui oraret recentem Genuensium libertatem iuvarenf: e<strong>di</strong>ctisque<br />

ac literis palam facerent: licere Genuensibus ex eorum urbibus triticum<br />

exportare » (3). L’ambasciata ebbe risultato favorevole, poiché i fiorentini<br />

« furono contenti e con una fusta e con altri piccoli vascelli mandarono<br />

grano alla città » (4), e il Papa, quantunque « non si ascaldò troppo a<br />

(1) Cfr.: B r a g o io , op. cit., p. 14, nota 3.<br />

(2) Genova, sin dal 1421, s’era data al Duca <strong>di</strong> Milano, ma la Repubblica,<br />

pur riconoscendo l’autorità del Visconte, « continuava ad essere uno stato vero<br />

e proprio, con una personalità giuri<strong>di</strong>ca ed effettiva, così rispetto ai suoi affari<br />

interni, come <strong>di</strong> fronte al <strong>di</strong>ritto internazionale ed allo stesso Duca ». Cfr.<br />

AMBROGIO P e s c e , Relazioni tra Genova e Milano (dalle bozze <strong>di</strong> stampa cortesemente<br />

favoritemi).<br />

(3) De bello Hispaniensi, Parisiis, Ascensius, 1520. Lib. IV, fol. 34 verso.<br />

(4) Ag. G iu s tin ia n i, Annali della Repubblica <strong>di</strong> Genova, lib. v, all’anno<br />

<strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong> - biblioteca <strong>di</strong>gitale - 2012

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