Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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no all'iiitlustria. Fabbricano tele, sopraltiilto
a Cronstadt, a Schasburg, eil a Ua-
romszek; si fanno cappelli fini ad Her-
niannsladl ed a Rlauseouburg, corame,
cordovano, oìanocchino e sigrino in vari
hioghi. Vi sonoalcune fticinee fornaci,al-
quanle usine da rame, velraie, pareccbi
stabilimenti pel vetriuoloe l'allume, purghe
di cera, mulini da polvere eda carta.
11 comn)ercio sta in mano de'greci, degli
arn)eiiì e di alcuni sassoni;bene meno con-
siderabili sono leesporlazioni delle impor-
tazioni, il Maros e lo Szamos sono navi-
gabili; poche strade maestre vi sono; tut-
tavia facile èia comunicazione tra la|capi'
tale della Transilvania e quella dell'Ungheria
Buda. La popolazione che nel 1 786
era di i ,55 ,860 abitanti, nel 1 826 ascese
a due milioni, ed ora trovasi aumen-
tata di 5oo,ooo, Tre nazioni principali
la compongono: i 3Iagyari o Jjngheri,
che vi sono stabiliti fino dal IX secolo; gli
Szeklcri o Siculi, tribù di ungheri fissi
nelle montagne sulle frontiere; ed i Sas-
soni^ discendenti da famiglie venule di
Germania nel secolo XIJ, o cacciate dal-
la Sassonia ne'primi tempi della prelesa
riforma, e ricevute nel gran principato
per formarvi una barriera contro i turchi.
I Szekleri da altri sono delti Siculi, per
cui la regione viene chiamata anco Sicu-
lìa. Questi siculi si credono reliquie di
quelli che vi condusse Aitila re degli Un-
ni quando invase la Pannonia, cioè de-
rivati dagli unni stessi. Lo Spontoni rife-
risce che i siculi come gli ungheri ripetono
la loro origine dalia Scizia^ i cui popo-
li indomiti, bramosi di più felice soggior-
no, scesero a popolare gran tratto di que-
sta contrada ; ed occupando una special
parte della Transilvania per loro fu chiamala
Scilitlia e i loro discendenti Sci-
tuli, che poi con corrotti nomi tali vo-
caboli si convertirono in Siculia e in ^SV-
culi. I nominali principali abitatori del-
la Transilvania sono intrepidi disprez-
zalori d'ogni pericolo, vaghi ed amanti
della gloria militare. In ^cucrulc profcs-,
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sano d'inviolabilmente osservare e man-
tenere la data fede al principe, per la di-
fesa del quale con animo generoso espongono
la propria vita e versano il loro san-
gue. Piimarcansi inoltre in questo paese
gran numero di valacchi, di boemi, di e-
brei, di armeni , di greci, di bulgari , di
slavi^ d'italiani. Gli ungheri e gli szekleri
parlano l'ungherese; i sassoni il tedesco;
i valacchi ed i greci il valacco: la lingua
ufìlziale del governo è il Ialino. Parecchie
religioni vengono in Transilvania praticate.
I cattolici, i greci-uniti ed i greci non
uniti, sono i più numerosi; vengono poi
i protestanti della confessione auguslana.
Ultimamente si contavano 9 ginnasi cattolici
, un ginnasio greco non unito, un
collegio e un ginnasio greco-unito, 3 col-
legi e 9 ginnasi protestanti. La Transil-
vania ha come 1' Ungheria una costitu-
zione. Delle diverse tribù che l'abitano,
gli ungheri, gli szekleri ed i sassoni hanno
soli il diritto d'essere rappreseiilati da
una dieta nazionale; il potere esecutivo
sia in mano d'un governatore e di 12 con-
siglieri, formando insieme un consiglio di
slato che corrisponde colla cancelleria au-
lica di Vienna. La forza militare del pae-
se si componeva da ultimo di due reggi-
menti di fanteria, di due di cavalleria e
d' un reggimento d' usseri szekleri. Di-
ce l'avv. Castellano, che ultimamenle le
rendite pubbliche del gran principato di
Transilvania sommavano a circa due mi-
lioni e mezzo di scudi. Neh 856 la depu-
tazione di Transilvania oltennedall'ospo-
darò di Valacchia hi concessione di co-
struire una strada ferrata da Cronsladt
od Ibraila; che partendo dal confine di
Cronstadt passerà lo stretto di Ruzen e
si estenderà nella valle fino alla ciltà di
Ruzen, da dove sarà condotta ad Ibrai-
la. Da Ruckaresl sarà tracciato un tron-
co laterale per Ploiesclili, IJuckaresl e
Giurgevo. Questo gran principato ha per
capitale Clausenburg o Klai>st;nl)urg,
CAiiudiopolis, grande e celebre città, po-
sta sulle iiv£ del piccolo Sumosch, in bei-