Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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6o TO V ierìm duo acolythì pracecdiint ad alta- re elevantes hine inde anteriorcni partem siiperioris Tohaleae, seu Veli super altare positi, illamq uè conduplicant usane ad medium. Incensatosi dal vesco- "vo l'aliare e ritornato alia sua cattedra, tt duo acolythi supradicti Veluni, seu Tohaleam paulo ante plicatam redu- cunt, pront erat super altari. Dicono i liturgici-.L'altare è precisamente per iló'tìt- i^riyizio, e perciò viene coperto dalla so- ])ra-lovaglia(o4S7rog^o/o,come lo chiama- va mg/ de Ligne) terminala la celebra- zione delle messe. Non sì scuopre perl'uf- fjcialura del vespero. Siccome poi ne've- speri devesi incensare l'alta re, questo es- sendo ornato delle tre tovaglie come pre- scrive la rubrica, prima di essere incen- sato si scuopre ritirando indietro la so- pra-tovaglia,delta anche Velume Tohaleam nel memora to6Vremo7zm/^.Nel voi. IX, p. 22, d'accordo col Cancellieri, de- scrivendo il Pontificale che celebra il Papa, narrai un rito particolare delPapa, non trovandolo nel Ceremoniale Episcopo* rumj cioè che cantandosi dal covo^Etincarnatus est, il cardinal diacono mini- slrantedal lato del vangelo e il suddiacono latino uditore di rota da quello del- l'epistola, spiegano insieme la sopra-tova- glia sulla mensa dell'altare, la quale trova- si piegata versoi candellieri. Essa è di tela lina e forse un tempo damascata, orlala di merletti d'oro, da cui ancora èframezza- ta,ed è volgarmente detta Tovaglia del- l' /ncarnatus,]poìc\ìò sì spiega dopo il can- to del medesimo. 11 p. Gallico, Acta Cae- remonialia: Missa Papa lis orcio, dice a p. 1 09: Et duni cantato Credo, vel qffer. torium, dehetdiaconus Evangelii ahluere sibi manus, et lotis manihus immedia- te accedens ad altare extendat l^oba- leam^ sacrifidi super Altare, et Corporale ponat super pallani. Suhdiaconus auteni postcptam Pontifex dixerit Doniiniis vobiscum, et Oremus, dum can- tatur offertorium^ deferens Tobaleani extendat eam super greniium ejus, ec. TO V cioè il Grembiale per la lavanda delle ma- ni. Concludo il mio dire, che essendo \n\ rito particolare delPapa,iirar distendere una particolare tovaglia nella celebrazione della messa pontificale, sebbene il Sa' crarumCerimoniarum del Patrizi non ne faccia menzione,forse il rito per analogia e uniformila fu eslesoa'vesperi pontificali e ordinari; cjò me lo fa congetturare dal vedereadoperala la Tovaglia delCIncarnalus anche ne' suddetti vesperi sì pontificali che ordinari. Menlreassente il Pa- pa dalla cappella pontificia, e inluonan- tlo i vesperi sì pontificali che ordinari un cardinale, l'azione di distendere e poi rialzare la sopra-tovaglia non ha luogo. Nel giovedì della Settimana santa, fiiù- ta la messa, e tolta la ss. Eucaristia e ri- posta in altra cappella nel s. Sepolcro, per cui si lascia aperta la porticella del Tabernacoloy in coro si dicono i vesperi senza canto. 1 1 sacerdote celebrante co'mi • nistri, compili i vesperi, vestito di stola paonazza sopra il camice, adattata In mez- zo al petto in modo di croce, e di un'al- tra pure paonazza vestilo il diacono,si por- tano a spogliare e denudare gli altari con quest'ordine. Prima precedono due ac- coliti colle mani giunte, poi il suddiacono e il diacono, seguili dal celebrante, pari- menti colle mani giunte e tulli col capo coperto. Arrivali all'infimo gradino del- l'altare maggiore tulli genuflettono con un solo ginocchio, eccettuato il celebran- te, il quale s'inchina profondamente alla Croce soltanto, e tosto comincia sommessamente co'sagri ministri l'antifona: Divi- serunt sibi vestimenta mea, proseguita dal coro in piedi e con tutto il salmo Deus Deus meus, respice in me, con pausa finche lo spoglio di tutti gli altari sia com- pilo, ripetendosi indi l'antifona. Frattan- to il celebrante in mezzo de' sagri mini- stri ascende l'altare, e insieme con essi le- va le Tabelle dell'altare, la 1. 'tovaglia e poi le altre, indi il padiglione o conopeo che copre il Tabernacolo, e finalmente gli altri ornamenti, lasciando la Crocecoi

TO V Ciimìcllìerij ed il tulio viene consegna- lo agli accoliti, clie lo portano in sagre- sliii; e levalo il velo bianco dalla Croce, vi si sostituisce altro paonazzo. Spoglialo quest'altare, il celebrante co'sagri mini- stri, falla la dovuta riverenza alla Croce, precedendo gii accoliti, si porla alla de- nudazione degli altri. Dove però è copio- so il numero degli altari, nel tempo in cui si fa lo spoglio del maggiore, si può fare allrellanlo da'sacerdoli vestili di colla e stola paonazza, e recitando il dello salmo eseguiscono lo spoglio degli altari mino- ri. Ciò fallosi, il celebrante co'sagri mini- stri ritorna all'altare maggiore, e dafb segno coll'islromento di legno, di cui tor- nai a ragionare nel voi. LXIV, p. 3 i 2, lutti genuflellono,e poi sorgonodopo bre- ve orazione, e adorala con un solo ginocchio la Croce, ritornano con portnmenlo divoto in sagrestia. Compiuta la denuda- zione degli altari, si suol levare da'vasi e P/7/della chiesa anche VAcqua hcncdet- ta, della quale riparlai nel citato voi. a p. 3 16, rilevando la questione se si deve lasciare o togliere. UDiclich lodato chiama l'uso di levarla, abuso da distrugger- si alFatto, come vogliono vari liturgici, sostenendo non mai doversi fare mancare nella chiesa. Si legga però il da me accen- nato in dello luogo. 11 Magri al vocabo- lo Altare^ dice con Alenino, De Divi/i. Qff/c.j che si spogliano gli altari nel gio- vedì santo, per denotare la nudidi Cri- sto nella Passione, e quanto dissi a Cap- pelle PONTIFICIE e Settimana santa, nel descrivere queste funzioni e le altre che accennerò, mentre delle vesti del Redentore riparlai a Tonaca. Che lìeWOrdine Romaìio si fa menzione d'una misterio- sa ceremonia , che si faceva nel venerdì santo mentre si pronunciavano le paro- le del Passio : Partiti sani vesliìnenta mea, due diaconislrappavano la tovaglia dell' altare, lasciandolo nudo, sul quale poi si consumava l'Eucaristia porlaladal sepolcro. Nel concilio di Toledo iS.** fu proibito l'uso aulico, praticalo da alcuni TO V 61 sacerdoti , i quali per muovere i santi a vendicarsi degli oltraggi falli alle loro chiese, solevano spogliare gli altari, estin- guere le lampade e lasciare i divini uffi- zi, concorrendo spesso Dio con miracoli a istanza di certi sacerdoti santi, a glori- ficare gli ofiesi suoi servi, come rattesla s. Gregorio di Tours, De glor. Mart. lib. j, cap. 79. Nello stesso giovedì santo ha pur luogo in alcune chiese, come de'do- menicani, la Lavanda dell'Altare (/ .), riferendo Magri, che si eseguisce con l'er- ba issopo (della quale riparlai nel voi. LXIX, p.i2i), per significare l'unzione della Maddelena falla due giorni prium della morte di Cristo (quanto al tentpo non ci aderisco); ed aggiunge che altri stimano migliòre rito quello della chiese in cui la ceremonia si fa il venerdì santo, nel qual giorno ancora la chiesa Ambiogia- na spoglia gli altari dopo letta nel Passio la morte del Salvatore, e usando i mini- stri paramenti rossi; e che la medesima ce- remonia si fa in Costantinopoli dal pa- triarca e metropolitani greci, lavando gli altari prima con acqua benedetta e poi con acqua rosa, com'è prescritto dal lo- ro Eucologio. Nella mattina del venerdì santO; finita l'ora di nona, il sacerdote e i sagri ministri vestiti de*paramenti neri, senza lumi e senza incenso, si portano al- l'altare, e mentre innanzi ad esso prega- no alquanto, gli accoliti genuflettendo di nuovo alla Croce, che in quel giorno la Chiesa venera in modo speciale, distendono sopra la mensa una tovaglia, in modo che poco o nulla penda lateralmente, per la njessa de Presantifica fij e termi- nata la funzione, si torna a deiuidare l'al- tare e la credenza dagli accoliti, i quali portano tulio in sagrestia. Nella mattina del sabato santo si fa la benedizione del nuovo fuoco e del cereo, si leggono le pro- fezie, e ad ora competente si coprono gli altari colle tovaglie e gli altri ornamenti. Il Catalani, Saar. Caereni. CnnìmcU' tariisy t. 2, a p. 1B7 tratta: De imdatione Capcllae^Altavis^ et Scdis Papac,et

TO V<br />

Ciimìcllìerij ed il tulio viene consegna-<br />

lo agli accoliti, clie lo portano in sagre-<br />

sliii; e levalo il velo bianco dalla Croce,<br />

vi si sostituisce altro paonazzo. Spoglialo<br />

quest'altare, il celebrante co'sagri mini-<br />

stri, falla la dovuta riverenza alla Croce,<br />

precedendo gii accoliti, si porla alla de-<br />

nudazione degli altri. Dove però è copio-<br />

so il numero degli altari, nel tempo in cui<br />

si fa lo spoglio del maggiore, si può fare<br />

allrellanlo da'sacerdoli vestili <strong>di</strong> colla e<br />

stola paonazza, e recitando il dello salmo<br />

eseguiscono lo spoglio degli altari mino-<br />

ri. Ciò fallosi, il celebrante co'sagri mini-<br />

stri ritorna all'altare maggiore, e dafb segno<br />

coll'islromento <strong>di</strong> legno, <strong>di</strong> cui tor-<br />

nai a ragionare nel voi. LXIV, p. 3 i 2,<br />

lutti genuflellono,e poi sorgonodopo bre-<br />

ve orazione, e adorala con un solo ginocchio<br />

la Croce, ritornano con portnmenlo<br />

<strong>di</strong>voto in sagrestia. Compiuta la denuda-<br />

zione degli altari, si suol levare da'vasi e<br />

P/7/della chiesa anche VAcqua hcncdet-<br />

ta, della quale riparlai nel citato voi. a<br />

p. 3 16, rilevando la questione se si deve<br />

lasciare o togliere. UDiclich lodato chiama<br />

l'uso <strong>di</strong> levarla, abuso da <strong>di</strong>strugger-<br />

si alFatto, come vogliono vari liturgici, sostenendo<br />

non mai doversi fare mancare<br />

nella chiesa. Si legga però il da me accen-<br />

nato in dello luogo. 11 Magri al vocabo-<br />

lo Altare^ <strong>di</strong>ce con Alenino, De Divi/i.<br />

Qff/c.j che si spogliano gli altari nel gio-<br />

vedì santo, per denotare la nu<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> Cri-<br />

sto nella Passione, e quanto <strong>di</strong>ssi a Cap-<br />

pelle PONTIFICIE e Settimana santa, nel<br />

descrivere queste funzioni e le altre che<br />

accennerò, mentre delle vesti del Redentore<br />

riparlai a Tonaca. Che lìeWOr<strong>di</strong>ne<br />

Romaìio si fa menzione d'una misterio-<br />

sa ceremonia , che si faceva nel venerdì<br />

santo mentre si pronunciavano le paro-<br />

le del Passio : Partiti sani vesliìnenta<br />

mea, due <strong>di</strong>aconislrappavano la tovaglia<br />

dell' altare, lasciandolo nudo, sul quale<br />

poi si consumava l'Eucaristia porlaladal<br />

sepolcro. Nel concilio <strong>di</strong> Toledo iS.** fu<br />

proibito l'uso aulico, praticalo da alcuni<br />

TO V 61<br />

sacerdoti , i quali per muovere i santi a<br />

ven<strong>di</strong>carsi degli oltraggi falli alle loro<br />

chiese, solevano spogliare gli altari, estin-<br />

guere le lampade e lasciare i <strong>di</strong>vini uffi-<br />

zi, concorrendo spesso Dio con miracoli<br />

a istanza <strong>di</strong> certi sacerdoti santi, a glori-<br />

ficare gli ofiesi suoi servi, come rattesla<br />

s. Gregorio <strong>di</strong> Tours, De glor. Mart. lib.<br />

j, cap. 79. Nello stesso giovedì santo ha<br />

pur luogo in alcune chiese, come de'do-<br />

menicani, la Lavanda dell'Altare (/ .),<br />

riferendo Magri, che si eseguisce con l'er-<br />

ba issopo (della quale riparlai nel voi.<br />

LXIX, p.i2i), per significare l'unzione<br />

della Maddelena falla due giorni prium<br />

della morte <strong>di</strong> Cristo (quanto al tentpo<br />

non ci aderisco); ed aggiunge che altri stimano<br />

migliòre rito quello della chiese in<br />

cui la ceremonia si fa il venerdì santo, nel<br />

qual giorno ancora la chiesa Ambiogia-<br />

na spoglia gli altari dopo letta nel Passio<br />

la morte del Salvatore, e usando i mini-<br />

stri paramenti rossi; e che la medesima ce-<br />

remonia si fa in Costantinopoli dal pa-<br />

triarca e metropolitani greci, lavando gli<br />

altari prima con acqua benedetta e poi<br />

con acqua rosa, com'è prescritto dal lo-<br />

ro Eucologio. Nella mattina del venerdì<br />

santO; finita l'ora <strong>di</strong> nona, il sacerdote e<br />

i sagri ministri vestiti de*paramenti neri,<br />

senza lumi e senza incenso, si portano al-<br />

l'altare, e mentre innanzi ad esso prega-<br />

no alquanto, gli accoliti genuflettendo <strong>di</strong><br />

nuovo alla Croce, che in quel giorno la<br />

Chiesa venera in modo speciale, <strong>di</strong>stendono<br />

sopra la mensa una tovaglia, in modo<br />

che poco o nulla penda lateralmente,<br />

per la njessa de Presantifica fij e termi-<br />

nata la funzione, si torna a deiuidare l'al-<br />

tare e la credenza dagli accoliti, i quali<br />

portano tulio in sagrestia. Nella mattina<br />

del sabato santo si fa la bene<strong>di</strong>zione del<br />

nuovo fuoco e del cereo, si leggono le pro-<br />

fezie, e ad ora competente si coprono gli<br />

altari colle tovaglie e gli altri ornamenti.<br />

Il Catalani, Saar. Caereni. CnnìmcU'<br />

tariisy t. 2, a p. 1B7 tratta: De imdatione<br />

Capcllae^Altavis^ et Sc<strong>di</strong>s Papac,et

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