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54 T O U tato, e pel principato valorosamente so- stenuto. Il cardinal del Carrello arcive- scovo di Tours ben affetto e consiglie- re di Luigi XII , alle cui istanze Giulio li l'avea crealo cardinale e arcivescovo, si adoperò in questa gravissima differen- za con tutto l'iaìpegno col re, il quale e per la pietà della regina Anna di Crela- gua, abbandonalo il conciliabolo Pisano trasferito a Lione, aderì al concilio Lateranense, ed a mezzo del cardinal di Luxemburgo domandò la pace al gran Giulio II. Il 20.° concilio lo presiedè Simo- ne iViaillé arcivescovo di Tours, nel setlembrei583in detta città, e poi compito in Angers. V'intervennero i sufiraganei, vale a direi vescovi d'Angers, Nantes, s. Brieux, Rennes, Quimper, i deputali di s. Malo e di Le Mans, e quelli del capi- tolo di Treguier. Vi si lesse un'istanza, che dovea essere presentata al re Enrico IH per supplicarlo a ordinare la pubbli- cazione del concilio diTrento ne'suoi stati; e un'altra istanza a Papa Gjegorio XIII per impegnarlo a rimediare a certi abusi in proposilo de' benefizi ecclesiastici. Si ordinò una formola di professione di fe- de, da farsi sottoscrivere a tulli i bene- ficiati. Si fecero de'regolamenti controia simonia e la confidenza. Sopravvenuta la peste in Tours, il concilio fu trasferito in Angers. Ivi si fecero utilissimi regolamen- ti sopra molti soggetti importanli. i ."Vi si trattò del battesimo, e della scella de'pa- drini. Vi si proibì di reiterare questo sa- gramenlo, nemmeno sotto coudizione, a quelli che lo aveano ricevuto dagli ere- tici, e che avessero impiegalo la materia, la forma e V iuleuzione richieste. 2." Vi si trattò della Confermazione, dell' Eucaristia, del sagrifizio della messa, del ma- trimonio, dell' ordine, della celebrazio- ne delle feste, del cullo delle reliepiie. 3.^ Della riforma e della disciplina ecclesia- stica, de'doveri de'vescovi, de' canonici, de'curali ec. Ss ordinò a'monaci di por- tare lujugrnn corona e di radersi la bar- ba , e fu proibito a tulli senz'eccezione T O U l'uso delle carni i mercoled'i e lutto l'av- vento. Quanto alle religiose, si proibì d'e- leggerne alcuna in abl)adessaopriora,che non fosse arrivata all' età di 40 anni, e non ne avesse 8 di professione religiosa. 4.°Visi trattò delle sepolture,della giuris- dizione ecclesiastica della visita, della con- servazione de'beni ecclesiastici, de'serainari, delle scuole, dell'università. Furono pure rinnovati i decreti del sinodo di Lauriac,e venne ordinalo che tulli gli anni si leggerebbe in tulle le parrocchie la bol- la del Papa s. Pio V control simoniaci e i confidenziari, nella domenica di Passio- ne. L' arcivescovo di Tours si adoperò di richiamare a'doveri di sudditanza le genti dallo studio di parte agitate. Tulli i ri- cordali regolamenti fmono confermati con breve da Gregorio XIII dello stesso anno, e pubblicati per ordine di Enrico III. Reg. 1.12, 20, 21, 25, 26, 27, 34, 36. Labbé t. 6, 7, 8, 9, 1 o, ( I , I 3, 1 5. Ar- duino t. 3, 4» ^j 6, 7,9, 20. TOUSIoTOUSSIotOUSAY.Luogo di Francia nella diocesi diToul e presso ta- le cillà nella Lorena. Nell'SGo a'22 otto- bre vi fu celebrato il concilio TussincensCi dello anche Tzf//e;z.?e, composto di 4o ve- scovi di 1 4 Provincie. Stabilirono 5 canoni contro le ruberie,i saccheggi, gli spergiuri, e gli altri delitti allora comuni e dominanti. Sebbene soli ' 4 vescovi vi assistero- no, per mezzo de'loro deputali sottoscrissero gli alti altri 17, ovvero si mandarono loro per firmai li, il cheda'concilii qualche volta pratica vasi cogli assenti. Fra'presenti eranvi i vescovi slati a'concilii di Quer- cy e di Valenza nel Delfìnalo, ma non vi si parlò ne degli articoli del i.°, né de'ca- noni del secondo; bensì fu eslesa una let- tera sinodale, nella quale vi si riconob- be la predestinazione degli eletti alla glo- ria eterna; l'esistenza del libero arbitrio nell'uomo dopo il peccato d'Adamo, ed il bisogno che ha d' essere sanato dalla grazia di fare il bene; la volontà di Dio per la salute di tulli gli uomini; e la mor- ie di Gesù Cristo per lutti quelli che sodo

TO V soffomessi alla legge di morire. Tale fu il (ine delle dispule, ch'erano insorte nel- la chiesa di Francia sopra la predestinazione. Condì, t. 8, p. 702; Mabillon, A- nalcct, l.i, p. 58; Siiniond, Concilìor. Galline t. 3. Si fli menzione d'uD- altro concilio Tussiacense celebrato neir866, sulla disciplina ecclesiastica. TOV^f^LX \,Tohaleay Mappa^Man- tilt'. Panno lino bianco per lo più tessuto a opere per uso d'apparecchiare la mensa, sopra la (juale si posano le vivande, e per coprire la mensa dell'altare. 11 Chimen- telli, nell'erudita sua opera, Marmor Pi- saniim, de honore BisseUii (in cui rac- colse le notizie sulla sedia con due brac- cia ch'era presso i romani contrassegno di dignità, non meno che di tutte le seg- giole degli antichi), deriva l'etimologia della voce Tovaglia da Torà li, ch'erano coltri tappeti sovrapposti a'letti,o guar- nizioni del giro del Letto, di color bian- co, ornali di ricami in oro o di arabeschi, fatti coll'ago o col pennello, in vari pezzi o segmenti di roba, cucili sopra que'pan- ni, ne'quali forse ricorreva il medesiino lavoro, e perciò detti anche fegmentari. il Muratori nella Dissert. 33. "' chiama germanica la voce Tovaglia o Manille, ossia quel pezzo di tela con cui si cuopre la mensa. Dal latino Tarale è venuta questa voce, secondo Ferrari, Menagio e lìerlelo; il che non crede Muratori. Du- bitò Carlo Dati, che potesse discendere da Tavola, che cos'i appelliamo la men- sa. Pretese riiichesio, che dall'antico vocabolo de'franchi Tuele, Duele, Dava- hiloy s'abbia a trarre l'italica Tovaglia. Anche i francesi dicono Tovaìlle, e il Fu- retiere stiuìa venuta da essi tal voce in Italia. Muratori osserva, che forse è il contrario. I franchi, come tutti s;mno, derivarono da nazione germanica, e che tal nome fosse in uso presso gli antichi germanici cel fanno intendere le Glosse Fiorentine pubblicate dairEccardo,(lovc Mamitergio è detto in icdescoTuvaliilLf. Da Tovaglia si disse tovagliuolaf To- *TOV 55 haleola, tovagliuolo o tovagliuolino, ed anche salvietta, quel piccolo pannolino che si tiene dinanzi a mensa per nettarsi le mani e la bocca; ed ancora il mantile o \*ascìag!ilo\o,nlanutergium,sudariam^ più lungo che largo, per uso d'asciugarsi le mani e simili; e il fazzoletto, manualis, sudariolum. De' tovagliuoli, o mantili o asciugamani usati nelle funzioni ecclesia- stiche, come pure de'fazzoletti usati da' sagri ministri parlai a'Ioro luoghi, sia per la Lavanda dell' Altare, sia per la Lavanda delle mani, sia per la Lavanda de* piedi (F.) Tuttociò premesso, io qui intendo parlare della Tovaglia delV Al- ^^r

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tato, e pel principato valorosamente so-<br />

stenuto. Il car<strong>di</strong>nal del Carrello arcive-<br />

scovo <strong>di</strong> Tours ben affetto e consiglie-<br />

re <strong>di</strong> Luigi XII , alle cui istanze Giulio<br />

li l'avea crealo car<strong>di</strong>nale e arcivescovo,<br />

si adoperò in questa gravissima <strong>di</strong>fferen-<br />

za con tutto l'iaìpegno col re, il quale e<br />

per la pietà della regina Anna <strong>di</strong> Crela-<br />

gua, abbandonalo il conciliabolo Pisano<br />

trasferito a Lione, aderì al concilio Lateranense,<br />

ed a mezzo del car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Luxemburgo<br />

domandò la pace al gran Giulio<br />

II. Il 20.° concilio lo presiedè Simo-<br />

ne iViaillé arcivescovo <strong>di</strong> Tours, nel setlembrei583in<br />

detta città, e poi compito<br />

in Angers. V'intervennero i sufiraganei,<br />

vale a <strong>di</strong>rei vescovi d'Angers, Nantes, s.<br />

Brieux, Rennes, Quimper, i deputali <strong>di</strong><br />

s. Malo e <strong>di</strong> Le Mans, e quelli del capi-<br />

tolo <strong>di</strong> Treguier. Vi si lesse un'istanza,<br />

che dovea essere presentata al re Enrico<br />

IH per supplicarlo a or<strong>di</strong>nare la pubbli-<br />

cazione del concilio <strong>di</strong>Trento ne'suoi stati;<br />

e un'altra istanza a Papa Gjegorio XIII<br />

per impegnarlo a rime<strong>di</strong>are a certi abusi<br />

in proposilo de' benefizi ecclesiastici. Si<br />

or<strong>di</strong>nò una formola <strong>di</strong> professione <strong>di</strong> fe-<br />

de, da farsi sottoscrivere a tulli i bene-<br />

ficiati. Si fecero de'regolamenti controia<br />

simonia e la confidenza. Sopravvenuta la<br />

peste in Tours, il concilio fu trasferito in<br />

Angers. Ivi si fecero utilissimi regolamen-<br />

ti sopra molti soggetti importanli. i ."Vi si<br />

trattò del battesimo, e della scella de'pa-<br />

drini. Vi si proibì <strong>di</strong> reiterare questo sa-<br />

gramenlo, nemmeno sotto cou<strong>di</strong>zione, a<br />

quelli che lo aveano ricevuto dagli ere-<br />

tici, e che avessero impiegalo la materia,<br />

la forma e V iuleuzione richieste. 2." Vi<br />

si trattò della Confermazione, dell' Eucaristia,<br />

del sagrifizio della messa, del ma-<br />

trimonio, dell' or<strong>di</strong>ne, della celebrazio-<br />

ne delle feste, del cullo delle reliepiie. 3.^<br />

Della riforma e della <strong>di</strong>sciplina ecclesia-<br />

stica, de'doveri de'vescovi, de' canonici,<br />

de'curali ec. Ss or<strong>di</strong>nò a'monaci <strong>di</strong> por-<br />

tare lujugrnn corona e <strong>di</strong> radersi la bar-<br />

ba , e fu proibito a tulli senz'eccezione<br />

T O U<br />

l'uso delle carni i mercoled'i e lutto l'av-<br />

vento. Quanto alle religiose, si proibì d'e-<br />

leggerne alcuna in abl)adessaopriora,che<br />

non fosse arrivata all' età <strong>di</strong> 40 anni, e<br />

non ne avesse 8 <strong>di</strong> professione religiosa.<br />

4.°Visi trattò delle sepolture,della giuris-<br />

<strong>di</strong>zione <strong>ecclesiastica</strong> della visita, della con-<br />

servazione de'beni ecclesiastici, de'serainari,<br />

delle scuole, dell'università. Furono<br />

pure rinnovati i decreti del sinodo <strong>di</strong><br />

Lauriac,e venne or<strong>di</strong>nalo che tulli gli anni<br />

si leggerebbe in tulle le parrocchie la bol-<br />

la del Papa s. Pio V control simoniaci e i<br />

confidenziari, nella domenica <strong>di</strong> Passio-<br />

ne. L' arcivescovo <strong>di</strong> Tours si adoperò <strong>di</strong><br />

richiamare a'doveri <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>tanza le genti<br />

dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> parte agitate. Tulli i ri-<br />

cordali regolamenti fmono confermati<br />

con breve da Gregorio XIII dello stesso<br />

anno, e pubblicati per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Enrico<br />

III. Reg. 1.12, 20, 21, 25, 26, 27, 34,<br />

36. Labbé t. 6, 7, 8, 9, 1 o, ( I , I 3, 1 5. Ar-<br />

duino t. 3, 4» ^j 6, 7,9, 20.<br />

TOUSIoTOUSSIotOUSAY.Luogo<br />

<strong>di</strong> Francia nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong>Toul e presso ta-<br />

le cillà nella Lorena. Nell'SGo a'22 otto-<br />

bre vi fu celebrato il concilio TussincensCi<br />

dello anche Tzf//e;z.?e, composto <strong>di</strong> 4o ve-<br />

scovi <strong>di</strong> 1 4 Provincie. Stabilirono 5 canoni<br />

contro le ruberie,i saccheggi, gli spergiuri,<br />

e gli altri delitti allora comuni e dominanti.<br />

Sebbene soli ' 4 vescovi vi assistero-<br />

no, per mezzo de'loro deputali sottoscrissero<br />

gli alti altri 17, ovvero si mandarono<br />

loro per firmai li, il cheda'concilii qualche<br />

volta pratica vasi cogli assenti. Fra'presenti<br />

eranvi i vescovi slati a'concilii <strong>di</strong> Quer-<br />

cy e <strong>di</strong> Valenza nel Delfìnalo, ma non vi<br />

si parlò ne degli articoli del i.°, né de'ca-<br />

noni del secondo; bensì fu eslesa una let-<br />

tera sinodale, nella quale vi si riconob-<br />

be la predestinazione degli eletti alla glo-<br />

ria eterna; l'esistenza del libero arbitrio<br />

nell'uomo dopo il peccato d'Adamo, ed<br />

il bisogno che ha d' essere sanato dalla<br />

grazia <strong>di</strong> fare il bene; la volontà <strong>di</strong> Dio<br />

per la salute <strong>di</strong> tulli gli uomini; e la mor-<br />

ie <strong>di</strong> Gesù Cristo per lutti quelli che sodo

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