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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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46<br />

T O U<br />

polizia, <strong>di</strong>versi senatori, i<br />

deputali, consi-<br />

glieli <strong>di</strong> stalo e altre persone invitate. Alla<br />

fine della messa il car<strong>di</strong>nal iMorlot, non<br />

essendo ancora vestilo de'snoial)i li <strong>di</strong> por-<br />

pora, fu introdotto nella cappella dal gran<br />

cerenioniere, e si collocò a sinistra pres-<br />

so il gennflessorio d(;irirnperalore. A.lcu«<br />

ni istanli dopo, mg/ ablegato venne pu-<br />

re introdotto nella cappella e prese posto<br />

nel Ino'go ov'era la berretta sopra un vas-<br />

soio d'oro, per piesenlarla all'imperato-<br />

re. A Mora il car<strong>di</strong>nal Morlot s'inginocchiò,<br />

e Napoleone 111 prendendo la berretta la<br />

pose in capo al car<strong>di</strong>nale^, che in appres-<br />

so si ritirò. L'imperatore si recò quin<strong>di</strong>,<br />

col suo corteii^io e gl'invitati , nella sala<br />

<strong>di</strong> Luigi XIV. Il car<strong>di</strong>nale si vestì i suoi<br />

abili <strong>di</strong> porpora, e venne condotto insieme<br />

coll'ablegato, <strong>di</strong>nanzi all'imperatore<br />

e all'imperatrice, in<strong>di</strong> pronunziòil <strong>di</strong>scor-<br />

so seguente.*' Sire. Nel mon)enlò in Cui<br />

ricevo dalle mani <strong>di</strong> Vostra Maestà le in-<br />

segne della più alta <strong>di</strong>gnità <strong>ecclesiastica</strong>,<br />

dopo la su[)rema, non dovrei forse aprir<br />

bocca, se non per parlate della mia rico-<br />

noscenza a voi, Sire, che m'avete fallo l*o-<br />

nored'in<strong>di</strong>carmialCaporlellaChiesauniversale per una tal <strong>di</strong>stinzione, e al sommo<br />

Pontefice, che si degnò <strong>di</strong> accettarmi.<br />

Ma se è vero che in quest'ora solenne, il<br />

sentimento <strong>di</strong> ciò che devo a Voi e al Suc-<br />

cessore<strong>di</strong> s. I^ietro non può essere sorpas-<br />

sato da nessun altro, non potrei neppure<br />

<strong>di</strong>ssimulare la profonda commozione,<br />

che provo alla visla <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>gnità, <strong>di</strong><br />

questi onorij che,nella Chiesa specialmen<br />

te, sono carichi reali ed onerosi, im poligono<br />

a lutti una responsabilità terribile e<br />

ancor più spaventevole a colui, che deve<br />

applicare a se stesso io tutta verità quel<br />

che la pili profonda uuiiltà faceva <strong>di</strong>re a<br />

s. Paolo: Io sono Vultimo de mìeifratelli<br />

nell apostolato; io non sono ne anche degno<br />

d'essere chiamato apostolo.Oo non<strong>di</strong>meno<br />

v'ha una certa cosa, che rialza il<br />

mio coraggio e rianima la uìia fiducia; è<br />

il sentimcnlu della mia debolezza; perchè<br />

è nota a Dio Onnipotente che fa servir<br />

TO U<br />

tulio all'adempimento de* suoi adorabili<br />

<strong>di</strong>segni, e che conosce, che se ini^ anni<br />

d'e[)iscopalo il mio cuore concepì deside-<br />

rii, non furono ispirali d d pensiero d'una<br />

nuova <strong>di</strong>gnità. E' altresì nella conoscenza<br />

del mio amore per la Chiesa, e del mio<br />

più figliale risptelto al suo Capo, che credo<br />

poter rassicurarmi contraendo verso<br />

la Chiesa e la s. Sede obbligazioni delle<br />

quali comprendo tutta la estensione. Siami<br />

finalmente permesso <strong>di</strong>rlo, senza voler<br />

lodare qui ciò che ciascuno vi ammi-<br />

ra; gli obblighi d'un vescovo, la missione<br />

d'un membro del sagro Collegio, associa-<br />

to più slrellamenle a tutte le sollecitu<strong>di</strong>-<br />

ni del Pontefice supremo, non <strong>di</strong>vengo-<br />

no forse più dolci e più f jcili, lorchè Co-<br />

lui che tiene nelle sue mani le sorli del-<br />

le nazioni suscita (elevalo all'impero a'2<br />

<strong>di</strong>cembre iSSi e benemerito della pace<br />

d' Europa, il che celebro a Tregua del<br />

Signore) per governare una grande na-<br />

zione, un Principe dolalo <strong>di</strong> tali emi-<br />

nenti qualità da preparare un regno veramente<br />

riparatore e benefico; assicurando<br />

alla patria un avvenire glorioso e prospei'o;<br />

lorchè al lato <strong>di</strong> questo monarca<br />

viene ad assidersi un'augusta compa-<br />

gna (Eugenia M.' deGuzmau conlessa <strong>di</strong><br />

Teba sposata a'29 gennaio i 853, della cui<br />

casa feci parola nel voi. LXVin,p. 93, la<br />

quale a' 16 marzo 1 856, domenica delle<br />

Palme, <strong>di</strong>e alla luce il principe imperiale<br />

Napoleone Eugenio, a cui fece da padri-<br />

no il Papa Pio IX, a mezzo del car<strong>di</strong>nal<br />

Patrizi Firario <strong>di</strong> Roma, perciò fciHo<br />

legato a latere), degna <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre il suo<br />

trono e il suo cuore, accoppiando all'ele-<br />

vazione e alla forza d'animo, la più te-<br />

nera sensibilità, rivaleggiando con lui nel-<br />

lo zelo, ne'buoni esempi, ne' benefizi per<br />

sanar le piaghe, che affliggono l'umanilà,<br />

per estirpare i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni da cui sono afflitti<br />

i popoli, per asciugare le lagrime deb<br />

Tinfurtunio, per ristabilirei pubblici co-<br />

slumi, senza i quali le uiiglioii leggi ind-<br />

ia possono, j)er consolidare la religione,<br />

eterno fondamento d'ogni buona polili-

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