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38 T O U Tours die Felice preleiideva sua. Tulli i diocesani erano l'oggello delle pastorali sue sollecitudini, essendo inoltre padre e difensore degrinielici. Avendo i latlri sac- eheggialo la chiesa di s. Martino, il ve- scovo donnandòe ottenne dal re Cinipe- lieo I grazia per essi. Egli nelle importanti commissioni di cui fu incjiricalo, ebbe sempre in oaira il bene dello stato e la glo- ria della religione. Nel 58q ollenne la con- servazione de'privilegi di sua chiesa che voleansi ledere, e ne mantenne anche l'e- senzioni col suo zelo e fermezza. Nel 594 fece un viaggio di divozione a Róma, ac- colto onorevolmente da l'apa S.Gregorio I, che gli legalo una catena d'oro. 11 Papa ammirando il complesso di sue rare vir- tù, si mostrò sorpreso in \ederlo piccolo della persona. Rispose il vescovo : « Noi siamo quali Dio ci ha fatto; egli è lo stesso e nelle grandi e nelle piccole cose". Ma di questo viaggio non avendone egli fal- lo menzione nelle sue opere, sel)bene lo attesti il suo biografo s. Odone di Clutìy, sembra dubbioso all'altro suo storico Levesque de la Ravaliere. La santità di s. Gregorio diToursfu comprovata da molti miracolioperaliin vilaedopo la sua uior- te, che avvenne a' 17 novembre SgS. Per- chè si perdesse di lui la memoria, ordinò d'esser sepolto nell'ingresso della chiesa, acciò ne fosse calpestata la tomba; ma il suo clero gii eresse un monumento al- la sinistra di quello di s. Martino. Ora in breve dirò de' vescovi e arcivescovi più degni di parlicolar menzione, Pelagio a- vendolo successo nel SqG^ad a questo Leu* pario di santa vita. Modegesilo fu al con- cilio di Reims nel 63o. Crolberto con- cesse quelle immunità ed esenzioni alla chiesa di s. Martino ricordate superiormente, e confermate da Papa Adeodato li con diploma presso i Sam marta ni, nel- la Gallia Christiana. Gavieno interven- ne al concilio di Lalerano nel 769 sotto Stefano ili. Landranfio fu delegato nella provincia Turonese di Lodovico 1 il Pio^ co\ conte Pvolberlo, e iieir8:ì8 assiale al TO U concilio di Paiigi. Ursmaro dell' 844 '^ trovo pel «."nominato arci vescov(jdiTours in un diploma a favore della chiesa di s. Martino, e in una sua sottoscrizione in cui si (ì\ce,i/i(lignus Turoiticac matris Ec- clcsiaeJrc/uepiscopusXimìóvautìoU ehe iiell'847 fu al concilio di Parigi, si dice Bei gratin Turoiierisis EcclesiacJrciiie- jìiscopus. Eraldo dell'BSS inteiveune a molli concini, e in un di[)loma che pare di Papa Sergio 1 li, riportalo da'Sammartani, è chiamalo Erardum sanctac mctropolis Turonicae Episcopus. Già No- 4neno duca di Bretagna essendosi fulto proclamare re, de' 4 vescovati di Bretagna ne fece 7, aumentandoli con 3 nuovi in pregiudizio di Tours, per averli sot- toposti a Dol, la quale fu elevala in sede arcivescovile (nonostante la lettera de*[)a- dri del concilio di Toul o di Savonnieres, cheammonirono i vescovi di Bretagna di- visi per scisma dal metropolitano, esor- tandoli all'unione e all'ubbidienza), il cui vescovo Jumaelenel 777 ebbe il pallio da Adriano 1, così Festiuiano da s. Nicolò I, continuando i successori a intitolarsi ar- civescovi fino a Giovanni Meschino o de la Monche, al quale nel i 199 Papa Inno- cenzo III ne tolse il grado, reintegrando la giurisdizione e i diritti del metropolita- no di Tours, terminando perciò la lunga controversia sulla quale scrisse Stefano di Tournay, insieme alla posteriore transa- zione fiuta Ira Giovanni arcivescovo di Tours e Rodolfo vescovo di Dol neli45i, ratiflcala da Papa Nicolò V nel 1432: re- stò il vescovo di Dol ili.^tra'snlfraganei, privilegio che cessò nel 161 1 quando si fe- ce eseguire la generale disciplina della Chiesa, che dopo il metropolitano debbo- no precedere i vescovi secondo l'epoca di loro ordinazione. Ad Erardo successe nel- l'arci vescovato Actardo, neir87 1 traslato da Nantes, il quale ricevè il pallio da Pa- pa Adriano II e fu da lui costituito suo legalo al concilio di Douzi, chiamandolo Cardinalcm metropolitaman^ e.tarcìùcpiscopum Turofiicae Ecclesiae, Adalar»

TO U do ebbe confermati nell' 878 i privilegi (itili cliiesa diToursda Papa Giovanni Vllljtlisnpprovnndoclie i vescovi di Bre» litgna si fbsseio soUratti indebitamente dalla giurisdtzionedi Tours. Nell'SSy Ei'- I)erno abbate maggiore di s. Marlino, e- Itlto dal clero e dal popolo come di san- ta vita. Nelgiy Roberto, che nel 93 tornando da Roma fu trucidato da'ladioni nel passaggio delle jVlpi, cioè da' sai'ace- ni corsari numerosi ch'eransi stabiliti in Fiassinetto, e barbaramente ingombravano le strade delle Alpi, per cui i greci davano loro la caccia. Gli succese nel 983 Telolo o Teotolo canonico decano di s. MarlinOjChe concesse un privilegioall'abbazia di s. Giuliano, Dei gratin Turo- noriini MetropolitanuSj e fece altre cose, avendo Dio illustrato co* miracoli la sua santità. Arduino nel 970 si recò ad Li' mina Apostolorum, ed a suo favore scris- se Papa Giovanni XIII a'vescovi di Bre- tagna, perchè a lui professassero la dehi* ta riverenza sotto pena di scouìunica. Nel 1004 Ugo de'visconti de Cliasteaudun si ricusò di consagrare l'abbazia della ss. Trinità fondata in una sua parrocchia a Belmonte da Fulcone conte d'Angers, e il Papa Giovanni XIX la prese sotto la protezione della s. SQ\\ei e Sergio IV suo successore terminò la controversia me- diante solenne diploma, con autorizzare r arcivescovo a farne la consagrazione. Chenu, Ilist. Archicpisc, GalLiae^ dice che Ugo per infermità abdicò e fu rice- vuto nel monastero di Cluny. Nel 102 gli successe il nipote Arnolfo, che Chenu anticipa al 1 o 1 tolomeo del I o52 8 e lochiama santo. A Bar- successe Rodolfo dello il \ enerabile nel 1074, al quale scrisse di- verse lettere s. Gregorio VII, dichiaran- dogli che.il pallio concesso al vescovo di Dui ossia all'arci vescovo cardinal Giovan- ni, non pregiudicasse a'dirilti della chic* sa di Tours, il che fu pure definito tra l'arcivescovo di Tours e quello di Dol nel sinodo del 1 079; egli ebbe gravissima ver- tenza con l'abbazia di ij. Martino^ la qua* TO U 39 le dalla s. Sede fu riconosciuta godere i privilegi e 1' esenzione dal vescovo come il monastero di s. Dionisio (f^.)) contro- versia che descrive la Gallia Christiana. Perciò deposto l'arcivescovo Rodolfo, nel io8r gli fu sostituito altro Rodolfo d'Or- leans, in tempo del quale Fulcone conte d' A ngers concesse un privilegio al monastero di s. Mauro, e ricevè in Tours Papa Urbano Iljanch'egliebbedissidii col monastero di s. Martino. Per sua morte neli I 19 parte del clero elesse arcivesco- vo il di lui nipote Gisleberto, l'altra parte scelse Gualter io arcidiacono e tesoriere di s. Martino, nobile e virtuoso; prevalse il 1." che morì nel i iid. Gli successe il b. Ildebertode Lavardin già discepolo di s. Ugone abbate di Cluny e di Berengario di Tours, vescovo di Le Mans, uomo di singoiar erudizione e innocenza, acclama- to dal clero e dal popolo: essendosi da ve- scovo di Le Mans recato in Uoma,nel ri- torno alla sua arcidiocesi avendo di pas- saggio approdato all'isola di Lerins, po- co vi mancò non perdesse la vita ola li- bertà, per la crudeltà de'corsaritnori, che dall'isole Baleari infestando con legni ar- mali le spiaggie della Catalogna e Proven- za, nel giorno di Pentecoste sbarcali nel- l'isola la manomisero col ferro e col sac- cheggio. Il b. Ildeberto morì santamente neh i36, lasciando di se celebre memo- ria per le sue virtù, ingegno, eloquenza e opere. Joscio o Joscino deli i5j accol- se Papa Alessandro III in Tours, ed a suo tempo si fece in Tours la collazione del- le olìerte per la crociata di Gerusalemme, ed insorse grave discordia fra're d'Inglul- terra e di Francia, con grave pregiudizio della città e di sue chiese. Nel i 175 gli successe il nipote del predecessore Fngel- baldo, il faconilo e saggio Bartolomeo de Vendosme legalo della s. Sede nelle par- ti d'Aquitaoia, nominato in vari diplomi de're d'Inghilterra conti d'Angers, che nel 1 ijG celebrò il sinodo di Rennes per lu dill'erenze col prelato di Dol. A suo tem- po e ncli 199 huioceuxu 111 decise Hiial*

38 T O U<br />

Tours <strong>di</strong>e Felice preleiideva sua. Tulli<br />

i <strong>di</strong>ocesani erano l'oggello delle pastorali<br />

sue sollecitu<strong>di</strong>ni, essendo inoltre padre e<br />

<strong>di</strong>fensore degrinielici. Avendo i latlri sac-<br />

eheggialo la chiesa <strong>di</strong> s. Martino, il ve-<br />

scovo donnandòe ottenne dal re Cinipe-<br />

lieo I grazia per essi. Egli nelle importanti<br />

commissioni <strong>di</strong> cui fu incjiricalo, ebbe<br />

sempre in oaira il bene dello stato e la glo-<br />

ria della religione. Nel 58q ollenne la con-<br />

servazione de'privilegi <strong>di</strong> sua chiesa che<br />

voleansi ledere, e ne mantenne anche l'e-<br />

senzioni col suo zelo e fermezza. Nel 594<br />

fece un viaggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>vozione a Róma, ac-<br />

colto onorevolmente da l'apa S.Gregorio I,<br />

che gli legalo una catena d'oro. 11 Papa<br />

ammirando il complesso <strong>di</strong> sue rare vir-<br />

tù, si mostrò sorpreso in \ederlo piccolo<br />

della persona. Rispose il vescovo : « Noi<br />

siamo quali Dio ci ha fatto; egli è lo stesso<br />

e nelle gran<strong>di</strong> e nelle piccole cose". Ma<br />

<strong>di</strong> questo viaggio non avendone egli fal-<br />

lo menzione nelle sue opere, sel)bene lo<br />

attesti il suo biografo s. Odone <strong>di</strong> Clutìy,<br />

sembra dubbioso all'altro suo <strong>storico</strong> Levesque<br />

de la Ravaliere. La santità <strong>di</strong> s.<br />

Gregorio <strong>di</strong>Toursfu comprovata da molti<br />

miracolioperaliin vilaedopo la sua uior-<br />

te, che avvenne a' 17 novembre SgS. Per-<br />

chè si perdesse <strong>di</strong> lui la memoria, or<strong>di</strong>nò<br />

d'esser sepolto nell'ingresso della chiesa,<br />

acciò ne fosse calpestata la tomba; ma<br />

il suo clero gii eresse un monumento al-<br />

la sinistra <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> s. Martino. Ora in<br />

breve <strong>di</strong>rò de' vescovi e arcivescovi più<br />

degni <strong>di</strong> parlicolar menzione, Pelagio a-<br />

vendolo successo nel SqG^ad a questo Leu*<br />

pario <strong>di</strong> santa vita. Modegesilo fu al con-<br />

cilio <strong>di</strong> Reims nel 63o. Crolberto con-<br />

cesse quelle immunità ed esenzioni alla<br />

chiesa <strong>di</strong> s. Martino ricordate superiormente,<br />

e confermate da Papa Adeodato<br />

li con <strong>di</strong>ploma presso i Sam marta ni, nel-<br />

la Gallia Christiana. Gavieno interven-<br />

ne al concilio <strong>di</strong> Lalerano nel 769 sotto<br />

Stefano ili. Landranfio fu delegato nella<br />

provincia Turonese <strong>di</strong> Lodovico 1 il Pio^<br />

co\ conte Pvolberlo, e iieir8:ì8 assiale al<br />

TO U<br />

concilio <strong>di</strong> Paiigi. Ursmaro dell' 844 '^<br />

trovo pel «."nominato arci vescov(j<strong>di</strong>Tours<br />

in un <strong>di</strong>ploma a favore della chiesa <strong>di</strong> s.<br />

Martino, e in una sua sottoscrizione in cui<br />

si (ì\ce,i/i(lignus Turoiticac matris Ec-<br />

clcsiaeJrc/uepiscopusXimìóvautìoU ehe<br />

iiell'847 fu al concilio <strong>di</strong> Parigi, si <strong>di</strong>ce<br />

Bei gratin Turoiierisis EcclesiacJrciiie-<br />

jìiscopus. Eraldo dell'BSS inteiveune a<br />

molli concini, e in un <strong>di</strong>[)loma che pare<br />

<strong>di</strong> Papa Sergio 1 li, riportalo da'Sammartani,<br />

è chiamalo Erardum sanctac mctropolis<br />

Turonicae Episcopus. Già No-<br />

4neno duca <strong>di</strong> Bretagna essendosi fulto<br />

proclamare re, de' 4 vescovati <strong>di</strong> Bretagna<br />

ne fece 7, aumentandoli con 3 nuovi<br />

in pregiu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Tours, per averli sot-<br />

toposti a Dol, la quale fu elevala in sede<br />

arcivescovile (nonostante la lettera de*[)a-<br />

dri del concilio <strong>di</strong> Toul o <strong>di</strong> Savonnieres,<br />

cheammonirono i vescovi <strong>di</strong> Bretagna <strong>di</strong>-<br />

visi per scisma dal metropolitano, esor-<br />

tandoli all'unione e all'ubbi<strong>di</strong>enza), il cui<br />

vescovo Jumaelenel 777 ebbe il pallio da<br />

Adriano 1, così Festiuiano da s. Nicolò I,<br />

continuando i successori a intitolarsi ar-<br />

civescovi fino a Giovanni Meschino o de<br />

la Monche, al quale nel i 199 Papa Inno-<br />

cenzo III ne tolse il grado, reintegrando<br />

la giuris<strong>di</strong>zione e i <strong>di</strong>ritti del metropolita-<br />

no <strong>di</strong> Tours, terminando perciò la lunga<br />

controversia sulla quale scrisse Stefano <strong>di</strong><br />

Tournay, insieme alla posteriore transa-<br />

zione fiuta Ira Giovanni arcivescovo <strong>di</strong><br />

Tours e Rodolfo vescovo <strong>di</strong> Dol neli45i,<br />

ratiflcala da Papa Nicolò V nel 1432: re-<br />

stò il vescovo <strong>di</strong> Dol ili.^tra'snlfraganei,<br />

privilegio che cessò nel 161 1 quando si fe-<br />

ce eseguire la generale <strong>di</strong>sciplina della<br />

Chiesa, che dopo il metropolitano debbo-<br />

no precedere i vescovi secondo l'epoca <strong>di</strong><br />

loro or<strong>di</strong>nazione. Ad Erardo successe nel-<br />

l'arci vescovato Actardo, neir87 1 traslato<br />

da Nantes, il quale ricevè il pallio da Pa-<br />

pa Adriano II e fu da lui costituito suo<br />

legalo al concilio <strong>di</strong> Douzi, chiamandolo<br />

Car<strong>di</strong>nalcm metropolitaman^ e.tarcìùcpiscopum<br />

Turofiicae Ecclesiae, Adalar»

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