Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...
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36 T O U<br />
le sue virili e sanlilà <strong>di</strong> vita, e pe'mira-<br />
coli operali nelle Gallie, anzi Iciiuto pel<br />
1." fondatore d'un monastero delle me-<br />
desime, oltre quanto accennai più sopra.<br />
Le sue gloriose gesta le celebrai in mol-<br />
li articoli, alcuni de' quali ricordai nella<br />
biografia, inclusivamente e come altrove<br />
alla tanto <strong>di</strong>ramata e nota ricreazione che<br />
si fa r 1 1 novembre giorno <strong>di</strong> sua festa,<br />
e volgarmente detta <strong>di</strong> s. Martino. Non<strong>di</strong>meno<br />
mai si parlerebbeabbastanza d'uà<br />
s. Martino <strong>di</strong> Tours, se non ne fossi im-<br />
pe<strong>di</strong>to da'limili impostimi; solo <strong>di</strong>rò, ch'e-<br />
ra riservato a s. Martino<strong>di</strong>struggere interamente<br />
l'idolatria nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Tours,<br />
e nelle altre contrade delle Gallie; egli<br />
fabbricò delle chiese, oltre la cattedrale<br />
<strong>di</strong> Tours in onore <strong>di</strong> s. Maurizio, e dei<br />
monasteri ne' luoghi de'templi che avea<br />
<strong>di</strong>strutto; fu un taumaturgo per la gran<br />
copia de'pro<strong>di</strong>gi che operò vivente [)er vir-<br />
tù <strong>di</strong>vina, ed ebbe il dono della profezia.<br />
A ulteriormente <strong>di</strong> mostrare la subii me <strong>di</strong>-<br />
gnità sacerdotale e quanto profonda ve-<br />
nerazione merita, anche qui mi piace ri'<br />
cordare la gran lezione dataci da s. Mar-<br />
tino. Agitato l'impero d'occidente da ter-<br />
ribili scosse, le legioni romane proclama-<br />
rono Massimo iiiiperatorenellaGran-Bre«<br />
tagna, il quale passò nelle Gallie, si fece<br />
riconoscere dall'armata e pose il suo seg-<br />
gio a Treveri, dopo aver sbaragliato l'im-<br />
peratore Graziano presso Parigi. Costret-<br />
to s. Martino <strong>di</strong> condursi a Treveri, per<br />
molte persone ch'erano state condannale<br />
a morte per aver tenute le parli <strong>di</strong> Gra-<br />
ziano, tuttavia mostrava ripugnanza a co-<br />
municare con Massimo <strong>di</strong> cui era sud<strong>di</strong>-<br />
to , e ricusò <strong>di</strong> assidersi alla sua mensa,<br />
considerandolo illegittimo. Massimo pro-<br />
testò <strong>di</strong> non avere accettato l'impero, se<br />
non perchè eravi stalo forzato dall'armata,<br />
e che le sue fortunale imprese sem-<br />
brava manifestassero la volontà <strong>di</strong> Dio.<br />
11 santo alfine si arrese, e Massimo ne fu<br />
sì lieto, che riguardò questo giorno come<br />
<strong>di</strong> festa. « Egli fece invitare le persone<br />
più ragguardevoli della sua corte, tra gli<br />
TO U<br />
altri suo zìo e suo fratello, ambedue con-<br />
ti, e il prefetto del pretorio. Martino fu<br />
posto a fianco dell'imperatore, e il prete<br />
che lo accompagnava in mezzo a'due con-<br />
ti. A mezzo il pranzo uti uflìziale presen-<br />
tò, secondo l'uso, la coppa all'imperatore,<br />
il quale or<strong>di</strong>nò <strong>di</strong> presentarla a Marlino,<br />
dalla mano del quale egli bramava<br />
riceverla; ma il santo vescovo dopo aver<br />
bevuto, la <strong>di</strong>ede al suo prete, siccome al-<br />
la persona più degna <strong>di</strong> quanti erano in<br />
quella brigata: alla quale azione applau-<br />
dì grandemente V imperatore e tutta la<br />
corte". Tornato s. Martino a Tours vi fu<br />
ricevuto come un angelo tutelare; benché<br />
assai avanti negli anni, non iscemò pun-<br />
to le sue austerità, né l'apostoliche fatiche.<br />
Sentetjdosi avvicinare il suo fine, si cori-<br />
cò sopra un cilicio coperto <strong>di</strong> cenere , e<br />
ivi spirò tranquillamente verso il 4oo ai<br />
6 oaglii I novembre. Non si può abba-<br />
stanza esprimere sino a qual punto sia sta-<br />
la portata la <strong>di</strong>vozione per s. Martino <strong>di</strong><br />
Tours, in Francia e in tutta l'Europa: un<br />
concorso numeroso e continuo si affolla-<br />
va alla sua tomba, poi saccheggiata e bru-<br />
ciata dagli ugonotti , che il successore s.<br />
13rizio gli avea innalzata nella basilica da<br />
questi e<strong>di</strong>ficata e de<strong>di</strong>cata a S.Stefano. Nel<br />
4oo gli fu surrogato il turonese s. Brìzio<br />
(V.) già suo <strong>di</strong>scepolo, e governò sino al<br />
444 o P'^ tar<strong>di</strong> con gran santità <strong>di</strong> vita.<br />
Gli successe s. Eustochio (V.) d'illustre<br />
famiglia senatoria dell'Alvergna, che <strong>di</strong>-<br />
fese nel concilio d'Angers i privilegi della<br />
chiesa pregiu<strong>di</strong>cali da una legge <strong>di</strong> Va-<br />
lentiniano III; aumentò il numero delle<br />
parrocchie <strong>di</strong> sua <strong>di</strong>ocesi , fece e<strong>di</strong>ficare<br />
una chiesa in Tours e vi collocò le reliquie<br />
de'ss. Gervasio e Protasi o, che s. Mar-<br />
tino avea portato dall'I talia. Morì nel 4^ '<br />
e fu deposto nella chiesa fabbricala da s.<br />
Brizio. Venne elevato alla cattedra <strong>di</strong><br />
Tours s. Perpetuo (f^-), generoso e zelan-<br />
te pastore, convocò molti sino<strong>di</strong>, ne'quali<br />
stabilì lodevoli regole per celebrare le vi-<br />
gilie delle feste solenni nelle <strong>di</strong>verse chie-<br />
se della ciltà, e sottoscrisse ili. ''concilio