Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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bunalì delPapa; e fìnalmente di lanli af-
fari sopra cui è dato al vescovo dal con-
cilio, che proceda come delegato della Se-
dia apostolica, ciò che quanto all'accre-
scere la podestà de'vescovi riesce lo sles-
so che se procedessero senza rappresen-
tanza d'altrui persona. Conclude il Pal-
lavicino: questo è il guadagno di potenza
che ha fatto la corte di Roma al conci-
lio di Trento. Di piìi prova il Pallavicino
l'autorità del Papa, la sua preminen-
za costituita da Gesù Cristo, che esercita
in tutti i concilii, sia nel governarli, sia
nel confermarli qual capo dellaChiesa cat-
tolica e padre comune de' fedeli; la sua
superiorità al concilio e la sua infalli-
bilità nelle cose della fede, la quale si a-
scrive anche e soltanto al concilio in vir-
tù della pontificia conferma de'suoi de-
creti, quindi dell'obbligo che corre a tut-
ti i cattolici di stare alle decisioni del Pa-
pa, che ha la piene/.za della podestà e del-
la giurisdizione, eguale a quella di s. Pie-
tro nel reggimento dellaChiesa universale,
ed è perciò che la sua podestà non
si può restringere ne da'vescovi, ne da*
concilii. Dopo aver tentato colla mia po-
chezza di dare un simulacro del gran con-
cilio di Tt ento, finirò quest'articolo col-
le parole del Bercastel."Termii»iamo con
li uà riflessione venerale, e feconda di con •
seguenze non men naturali che dimostra-
tive. Il concilio di Trento dalla i.'sua a-
pertura nel r 54^, fino alla sua conclusione
nel 1 563, ha durato 18 anni, senza con-
ta re lo spazio compreso fra la nascita del-
l'eiesiache lo fé' congregare, e le congiun-
ture in cui fu possibile di congregarlo
TRE
rcilmente;!! chefu in tutto più di 4o anni.
Ora in tutto questo lungointcrvalio, qua'
progressi non fece l'eresia ? qual audacia^
qual insolenza non prese? ma qual fu la
reale sua sommissione dopo la sentenza
d'un concilio, a cui precedentctncnte dessa
erasi appellata in termini così sommessi
e religiosi? Da ciò può inferirsi qua-
li sieno le mire di tutte le genti di setta
e di partito, nelle loro appellazioni al fu-
turo concilio, e giudichiamo ciò che se-
riamente se ne può aspettare."
TRFiSANO (s.), prete. Nato in Irlan-
da, lasciò la patria per recarsi a predi-
care il vangelo in Francia, dove fu elet-
to a parroco di Mareuil sulla Marna. Ces-
sò di vivere nel sesto secolo. Le sue re-
liquie si custodiscono con grande vene-
razione ad Avenay nella Sciampagna, e
trova usi pure alcune di lui ossa a l^ontaux-Dames
nella Brie, rinchiuse in reli-
quiario d'argento, la quale reliquia vi fu
portata da Avenay. E' onorato il 7 feb-
braio.
TRESENE o TREZENE. Sede ve-
scovile del Peloponneso, nella provincia
di Eliade. Veramente vi furono due ve-
scovati di tal nome eretti nel secolo V 1 II
o IX, uno nella Messenia e chiamato anche
Troezerif Tresine, Zemenej V ahvo
nell'Argolide denominato pure Damala,
ambedue sufTraganei della metropoli
di Corinto. Si conoscono due vescovi di
Tresene nell'Argolide, cioè Antonio che
Irovossi al VII concilio generale, e Joa-
saphchesottoscrisse la deposizione di Joa-
saph patriarca diCostantinopoli neh 564-
OrieUS dir, t. 2, p. 244'
FINE DEL VOLUME SETTAINTESIMONONO.