Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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346 T R E t;o (li vegliore sull'esecuzione esalta de» tiecreli del concilio Tridentino e di rife- rire i dubbi al soiunio Pontefice, il fjua- le soltanto dovea spiegarli; avendo nota- to nel citato articolo, che il cospicuo pre- lato segretario della niedesima,suole pub- blicare colle stampe il Thesaurus Reso- lutìonums. Congregalionis Concìlii, che scrive in nome del Papa per autorizzazione di Gregorio XIV. Ed il suo predeces- sore Sisto Vj con bolla avea conferito al- la stessa congregazione Tautorilà d'inter- pretare quelle cose soltanto del concilio di Trento, appartenenti alla riforma dei costumi, non quelle riguardanti il dogma. Di pili Sisto V obbligò i vescovi e lutti gli altri ordinari, di sottoporre alla censura della s. Sede ì decreti de'loro Sinodi provinciali e diocesani. 11 Papa inoltre, non solo approva i Sinodi óeWoccidente, ma anche dell'oriente e di tutte le altre parti del mondo. Colla bolla Sicutad sa- croruni Conciliorum^ de 1 8 luglio 1 564» ^«//.cit. p. 178, Pio IV dichiarò che tut- ti i decreti del Tridentino, appartenenti alla riforma e al diritto positivo, aveano cominciato ad obbligare alla loro osservanza fino dali.°del precedente maggio. Per ricompensare poi que'soggetli, ch'erano stati benemeriti delIaChiesa nel con- cilio di Trento, come riferisce il Novaes, Pio IV a' 12 marzo 1 565 creò cardinali: Bozzuti, Colonna, Galli, Pisani, Santacroce, Delfino, Boba, Boncompagni poi Gregorio XIII, Sforza, Pasqua dei Negri, Visconti, Castiglioni , Ferreri, Crecquyfirivelli,Coìnjnendone,Loniel- lifd. Orsini, Alciatì, SirletOy Paleotti, Crasso. Tutti i legati del concilio di Tren- to erano stali il flore del sagro collegio,scel- ti tra'più celebri teologi o sommi canoni- sti, abili nelle controversie, profondi nella conoscenza delle s. Scritture, accoppiando a sodo giudizio singolare perspicacia, eminenti per prudenza e felice esperien- za negli affari. Troppo lungo sarei, se do- vessi nominare i vescovi e i teologi che lispleoderouo Del concilio per la loro vir- T il E tìi e sapere, però avendoli celebrati a'Io- ro luoghi. Il cardinal di Lorena condusse con se a Trento 1 4 vescovi, 3 abbati, 18 teologi, e tra' quali si noverarono Qiolti di sommo merito, come Beaucaire vesco- vo di Metz, Eustachio di Bellay vescovo di Parigi, Pietro Danes vescovo di La- vaur,Nicolò Maillard decano della facoltà teologica di Parigi, Si montìVigor,Claudio d'Espence, Claudio di Saintes. Meritano d'esseie nominati tra' vescovi spaguuoli, quasi tutti abili teologi, Cuvarruvias ve- scovo di Città Piodrigo, Guerrero arci- vescovo di Granata, Ayala vescovo di Segovia, Antonio Agostino vescovo di Lerida poi arcivescovo di Tarragona: si può dire a un dipresso la stessa cosa de' vescovi portoghesi, tra'quali valga per tutti a nuovamente ricordare l'arcivescovo di Braga deMartirijSÌ perla sua dottrina che per le sue virtù. Tra'teologi della penisola e de* due regni, almeno farò onorevole memo- ria di Francesco de Torres, Giovanni Vil- letta, Pietro Solo domenicano, Gaspare Cardillo, Pietro Fontidonio, Alfonso Salmerone gesuita, come de Torres teologo del Papa, e il i. "crasi trovato alle 3 aper • ture del concilio ; per non dire d' altri rammenterò Diego Pay va^PrancescoFor- rero, Melchiorre Cornelio. Altri vescovi e teologi erano venuti a Trento da altri regni e paesi dipendenti da'dominii spa- gnuoli, cioè dalla Sicilia, da Napoli, dalla Sardegna e da' Paesi Bassi. Condussero a Trento dotti teologi Francesco Richar- dot vescovo d'Arras, Antonio Havet ve- scovo di Namur e Martino Rithow ve- scovo d'Ypri, fra 'quali Giovanni Hessels dottore, e Cornelio Gianseuio poii.** ve- scovo di Gand, di verso da Giansenio d'infelice fama come autore del Giansenismo {V.). I vescovi italiani, chiari nella teo- logia positiva e nel diritto, furono molti, tra' quali Sebastiano Vanzio vescovo di Rimini,Giambaltista Osio vescovodi Rieti, Commendoue vescovo di Zante, Cam- peggi vescovo di Fellre. Tra gli uffiziali del Papa, Giambattista Castelli^ Scipione

T R E Lancello!li,ErcoIeSeveroli,UgoBoncòra- pagui, Gabriele Paleolli. I generali degli ordini che aveano voce deliberativa nel concilio, erano anch'essi assai versati nella teologia eneldirilto positivo. Pochi vesco- \\ ledesciii inleivennero al concilio,e mol- ti mandarono de'teologi colie loro procu- re, ed i padri tennero per buone le loro scuse, avendo essi rappresentato, che non stimavano bene d'allontanarsi dalle loro diocesi a cagione delle sedizioni e tumulti incessanti, eccitati dagli eretici, e perchè iion potevano lasciar in abbandono il loro gregge,in una circostanza in cui tutto eraa temersi dagli audaci e ostinati nemici della Chiesa. Trovaronsi al concilio 6 vescovi greci, due diPolonia,dued'Ungheria,uno di Doemia, uno di Croazia, tre d'Irlan- da, uno d' Inghilterra e tre dell' Illiria. Questi prelati venivano riguardati da'lo- lo colleglli assenti come rappresentanti di quelli che non aveano potuto assiste- re al concilio, e lutti insieme riceverono con venerazione le decisioni dottrinali di questa augusta e veneranda assemblea. Fr. Paolo Sarpi dunque, e Pier Francesco Le Courayer canonico di s. Gene- veiia e poi dottore d' Oxford, sono fana- tici calunniatori allorché dicono che i padri e teologi del concilio di Trento non erano altro che scolastici. Le Courayer pubblicò una nuova traduzione in fran- cese della falsa Storia del concilio dì Trento, del malvagio fr. Paolo, e poi una Difcsaó'i quella traduzione contro legiu- ste censure che di essa si erano fatte. Fr. Paolo Sarpi visse a' tempi delle contro- versie nate tra la repubblica di Venezia e Paolo V, ed attizzò quanto potè il fuo- co della discordia. Posposto due volle da CleraenleVllIa'vescovatidiMellipotamo e di Nona, a cui l'avea proposto il senato a sua istanza, le ripidse furono assai sen* sibili al suo orgoglio; questi rifiuti mo- tivali dalle sue intrinsichezze cogli ere- tici calvinisti , co' quali teneva in molti punti, colmarono di veleno il suo cuore, e quuidi il suo a^lio contro lu s. 5cde di- T R E 347 venne sì violento, che nella sua storia si abbandonò alle satire più amare e alle ca» lunnie più atroci. Egli vi dipinse i Papi, i vescovi e la Chiesa stessa sotto i colori più odiosi. Dalle disposizioni dell'autore si deve giudicare dell'opera. Le Coura- yer suo traduttore e annotatore, diced'es* servisi adoperato colla stessa mente, che aveail Sarpi o Soave, e a dir il vero man- tenne assai bene la sua triste parola; anzi aggiunse nuovi errori a quelli di fr. Paolo, ne commentò l'opera, ne spiegò le salire e le calunnie, ch'erano nell'originale ma- scheratecon tutta l'arte possibile.Gli scrit- tori che combatterono Le Courayer sono tra gli altri il p. Hardouin gesuita, il p. Le Quien donaenicano, ambedue som- mi, l'irlandese Frennel, il prete Pelletier; oltre l'editto del cardinal Noailles arcivescovo di Parigi, portante la condanna di sue opere, ed una istruzione pastora- le con una lettera pastorale dello stes- so cardinale sullo stesso oggetto. Di que- sto sagrosanto concilio ecumenico cele- brato a nomedi tutta la cristianità che so- spirava la pace della Chiesa cattolica dalhi provvidenza deslinata ad esser mai sem- pre in tempesta, ma se/npre ferma e infal- libile e quindi trionfante, secondo la promessa del suo di vin fondatore, ecco quanto ne scrisse il trentinosacerdote Pinamonti, pregando egli i protestanti a ponderare ben benelesueparole, che dichiarò paro- le d'amore e di verità. « I vescovi e i teo- logi consultori che composero il conci- lio di Trento si occuparono di due cose. L'(nia fu esaminare ed indi esporre chia- ra uìcnle la dottrini» generale della cri- stiana antichità, salendo fino a'tempi a- postolici, intornoa'punti che i seguaci di Lutero, Cai vino, Zuinglio, ec. mettevano allora in ilubbio onegiivauo. Ad uomini dolli,((uali eiano ipiùdc'prelali o dottori, non riuscì l'esame e la decisione dillicile ; imperocché, ed aveaiw) alle mani la Scrit- tura .sai^ra, le decisioni de' Coz/c/V/V ante- riori, l'opere de'ss. /^fr//7, ossia Scrittori dc'priuii secoli; nonché quelle do' Jtfo/o'

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t;o (li vegliore sull'esecuzione esalta de»<br />

tiecreli del concilio Tridentino e <strong>di</strong> rife-<br />

rire i dubbi al soiunio Pontefice, il fjua-<br />

le soltanto dovea spiegarli; avendo nota-<br />

to nel citato articolo, che il cospicuo pre-<br />

lato segretario della niedesima,suole pub-<br />

blicare colle stampe il Thesaurus Reso-<br />

lutìonums. Congregalionis Concìlii, che<br />

scrive in nome del Papa per autorizzazione<br />

<strong>di</strong> Gregorio XIV. Ed il suo predeces-<br />

sore Sisto Vj con bolla avea conferito al-<br />

la stessa congregazione Tautorilà d'inter-<br />

pretare quelle cose soltanto del concilio<br />

<strong>di</strong> Trento, appartenenti alla riforma dei<br />

costumi, non quelle riguardanti il dogma.<br />

Di pili Sisto V obbligò i vescovi e lutti<br />

gli altri or<strong>di</strong>nari, <strong>di</strong> sottoporre alla censura<br />

della s. Sede ì decreti de'loro Sino<strong>di</strong><br />

provinciali e <strong>di</strong>ocesani. 11 Papa inoltre,<br />

non solo approva i Sino<strong>di</strong> óeWoccidente,<br />

ma anche dell'oriente e <strong>di</strong> tutte le altre<br />

parti del mondo. Colla bolla Sicutad sa-<br />

croruni Conciliorum^ de 1 8 luglio 1 564»<br />

^«//.cit. p. 178, Pio IV <strong>di</strong>chiarò che tut-<br />

ti i decreti del Tridentino, appartenenti<br />

alla riforma e al <strong>di</strong>ritto positivo, aveano<br />

cominciato ad obbligare alla loro osservanza<br />

fino dali.°del precedente maggio.<br />

Per ricompensare poi que'soggetli, ch'erano<br />

stati benemeriti delIaChiesa nel con-<br />

cilio <strong>di</strong> Trento, come riferisce il Novaes,<br />

Pio IV a' 12 marzo 1 565 creò car<strong>di</strong>nali:<br />

Bozzuti, Colonna, Galli, Pisani, Santacroce,<br />

Delfino, Boba, Boncompagni<br />

poi Gregorio XIII, Sforza, Pasqua dei<br />

Negri, Visconti, Castiglioni , Ferreri,<br />

Crecquyfirivelli,Coìnjnendone,Loniel-<br />

lifd. Orsini, Alciatì, SirletOy Paleotti,<br />

Crasso. Tutti i legati del concilio <strong>di</strong> Tren-<br />

to erano stali il flore del sagro collegio,scel-<br />

ti tra'più celebri teologi o sommi canoni-<br />

sti, abili nelle controversie, profon<strong>di</strong> nella<br />

conoscenza delle s. Scritture, accoppiando<br />

a sodo giu<strong>di</strong>zio singolare perspicacia,<br />

eminenti per prudenza e felice esperien-<br />

za negli affari. Troppo lungo sarei, se do-<br />

vessi nominare i vescovi e i teologi che<br />

lispleoderouo Del concilio per la loro vir-<br />

T il E<br />

tìi e sapere, però avendoli celebrati a'Io-<br />

ro luoghi. Il car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Lorena condusse<br />

con se a Trento 1 4 vescovi, 3 abbati, 18<br />

teologi, e tra' quali si noverarono Qiolti<br />

<strong>di</strong> sommo merito, come Beaucaire vesco-<br />

vo <strong>di</strong> Metz, Eustachio <strong>di</strong> Bellay vescovo<br />

<strong>di</strong> Parigi, Pietro Danes vescovo <strong>di</strong> La-<br />

vaur,Nicolò Maillard decano della facoltà<br />

teologica <strong>di</strong> Parigi, Si montìVigor,Clau<strong>di</strong>o<br />

d'Espence, Clau<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Saintes. Meritano<br />

d'esseie nominati tra' vescovi spaguuoli,<br />

quasi tutti abili teologi, Cuvarruvias ve-<br />

scovo <strong>di</strong> Città Piodrigo, Guerrero arci-<br />

vescovo <strong>di</strong> Granata, Ayala vescovo <strong>di</strong> Segovia,<br />

Antonio Agostino vescovo <strong>di</strong> Lerida<br />

poi arcivescovo <strong>di</strong> Tarragona: si può<br />

<strong>di</strong>re a un <strong>di</strong>presso la stessa cosa de' vescovi<br />

portoghesi, tra'quali valga per tutti a nuovamente<br />

ricordare l'arcivescovo <strong>di</strong> Braga<br />

deMartirijSÌ perla sua dottrina che per le<br />

sue virtù. Tra'teologi della penisola e de*<br />

due regni, almeno farò onorevole memo-<br />

ria <strong>di</strong> Francesco de Torres, Giovanni Vil-<br />

letta, Pietro Solo domenicano, Gaspare<br />

Car<strong>di</strong>llo, Pietro Fontidonio, Alfonso Salmerone<br />

gesuita, come de Torres teologo<br />

del Papa, e il i. "crasi trovato alle 3 aper •<br />

ture del concilio ; per non <strong>di</strong>re d' altri<br />

rammenterò Diego Pay va^PrancescoFor-<br />

rero, Melchiorre Cornelio. Altri vescovi<br />

e teologi erano venuti a Trento da altri<br />

regni e paesi <strong>di</strong>pendenti da'dominii spa-<br />

gnuoli, cioè dalla Sicilia, da Napoli, dalla<br />

Sardegna e da' Paesi Bassi. Condussero<br />

a Trento dotti teologi Francesco Richar-<br />

dot vescovo d'Arras, Antonio Havet ve-<br />

scovo <strong>di</strong> Namur e Martino Rithow ve-<br />

scovo d'Ypri, fra 'quali Giovanni Hessels<br />

dottore, e Cornelio Gianseuio poii.** ve-<br />

scovo <strong>di</strong> Gand, <strong>di</strong> verso da Giansenio d'infelice<br />

fama come autore del Giansenismo<br />

{V.). I vescovi italiani, chiari nella teo-<br />

logia positiva e nel <strong>di</strong>ritto, furono molti,<br />

tra' quali Sebastiano Vanzio vescovo <strong>di</strong><br />

Rimini,Giambaltista Osio vescovo<strong>di</strong> Rieti,<br />

Commendoue vescovo <strong>di</strong> Zante, Cam-<br />

peggi vescovo <strong>di</strong> Fellre. Tra gli uffiziali<br />

del Papa, Giambattista Castelli^ Scipione

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