Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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344 T K E lefice, col di Cui consenso e autori là de- ve essere intimato, e ne riporta le prove, dande fu l'allegrezza e la tenerezza di ciascuno dell'augusta assemblea, che su- però di gran lunga l'espettazione, lutti i volti essendosi bagnati di lagrime, inclu- sivamentea quelli die aveano mostrato innanzi qualche ruggine. Considerava- tto finita dopo 1 8 anni un'opera spinosa per tanti travagli, ardua per tante diffi- coltà, ricca di tanto frutto. S'accrebbe il comun giubilo pevìe Laudi di festive Ac- clamazioni. Elle furono composte dall'e* loqtientecardinal di Lorena a foggia degli antichi concìlii, ed intonate dalla sua vo- ce alta come dalla pi ima di quel senato, al quale rispondeva il coro di lutti i padri. In esse fu pregalo Dio di concedere felicità a Pio IV, nominatosi dallo stesso cardinal di Lorena, Pontefice della Santa e Universale Chiesa^ che come tale fu sempre riconosciuto da' cattolici, sebl)ene da lui eda'francesi gli era stala conlesa. Indi jR^'î/ze all'anime di Paolo ]n, Giulio IH , di Carlo V e degli altri re defunti che Taveano aiutalo. Furono augurati molli anni al serenissimo imperatore Ferdinando 1, sempre augusto, or- todosso e pacifico; e agli altri re, repub- bliche e principi, i quali conservavano la retta fede, mentovandoli solo in genere per ischifare le mal avventurose gare del I ."luogo. Furono rese grazie a Dio, e chie- ste dalla sua mano a'presidenti, a'cardi- iiali, agli ambasciatori. Appresso di ciò si fece preghiere a Dio, che a' santissimi ì?escovi banditori della verità donasse lunga vita, felice ritorno, e perpetua memoria. A tutte queste laudi di acclamazioni gli ambasciatori, i legali, i cardinali, i vescovi, tulli risposero: Così sia; ovvero, grandi ringraziamenti o lunghi anni.Lo stesso cardinale die fine con un applauso a'decreli del concilio e dicendo; Quesi' e la Fede de'Padri e degli Jpostoli; que- stue la Fede degli Ortodossi, Tutti pro- fessarono la fede, e l'osservanza de'decreti tridentini. Invocarono Crislo supremo TRE sacerdote, ìa inviolata Madre di Dio, e tutti i santi; e si dissero Anatema agli e- reliei. In ultimo i presidenti, vietato a ciascuno sotto pena di scomunica il partirsi innanzi d' aver sottoscritto o approvato per istroraenlo pubblico l' intero tenore del concilio; il promotore richiese tutti i notali presenti che si rogassero di quel- l'atto. Il cardinal Moróni i."legato intuo- nò il cantico Te Deum, finito il quale, ri- voltosi a'padrijdiè la l)eiiedizione, e dis- se: Andate in pace. 1 decreti del concilio raccolti insieme e autenticati dai segre- tario del concilio, il celebre Angelo Mas- sarelli di s. Severino vescovo di Telese e da'nolari, ricevettero le suscrizioni secondo il comandamento; e furono i nomi dei soscrittoii 2 55, cioè i 4 legati cardinali Moroni, Simonella, Na vagero, Osio; i cardinali di Lorena e di Trento; 3 patriar- chi, 25 arcivescovi,! 68 vescovi, 89 pro-^ curatori d'assenli con mandato legittimo; y abbati, uno di Chiàravalle, 4âssinesi,unodi Cluny, uno di villa Dertranda nella provincia di Tarragona; 7 generali delle religionide'predicalori, minori os- servanti, minori conventuali, agostiniani romitani^ serviti^carinelitani, e de'gesui- ti. Con istiumenli separali sottoscrissero gli ambasciatori, traiuie gli assenti francesi dimoranti a Venezia sotto prelesto di malconlento.Lo spagnuolo conte di Luna la volle fare condizionata, colla clausola: riserhato l'assenso del re cattolico. Lo sottoscrissero in 4 s«pa>'n ti atti autenlicijia segno di accettazione del concilio per par- te de' principi che rappresentavano, anche per evitare dispule di preminenza. Il I. ^registro contenne l'accettazione di tutti gli oratori ecclesiastici, cioè degl'impe- riali e comedi rappresentanti l'imperatore, e come di rappresentanti ree princi- pe ereditario; del polacco, del savoiardo, del fiorentino e del gerosolimitano; tra i quali convenne porre un laico collega del- l'arcivescovo diPraga e oratore imperiale. In altro fu scritta l'accettazione di Gioac- chino abbate di Vaud, come d'oratore di
TRE lullo il clero svizzero. Nel 3.° fu stipula- ta l'acceltazione tìeil* aiiibascialoie por- toghese e del veneziano. Nel 4-'' reijistros- si l'appiovamento tiell'oralore tle'canlo- ui svizzeri catlolici. E tulli promisero a nome de'ioro signori. Quanto a Meldiio- re Lussi ambasciatore de'7 cantoiìi cattolici, il quale poi ebbe ancora uiaiitlato dal cantone di Claris misto di cattolici ed eretici, prevalendo in esso i primi, debbo notare. Che fu accolto fuori della città quasi da 60 prelati, e ricevè ospizio a spese del Papa , come si costumava dalla sua nazione Svizzera, qualora da essa parti- ìfano ministri per aifari ecclesiastici. Sic- ché in tutto il tempo di sua dimora in Trento ricevè mensilmente la provvisio- ne di 200 scudi; e parimenti secondo l'u- so svizzero, quantunque egli sapesse l'ita- liano, parlava per interprete. Altro più non rimanea per porre l'ultima mano a questa grand'opera,che la conferuìadelPapa.Un indicibile conforto recò alla convalescenza di Pio IV l'annunzio della conclusione;e non avendo ancor for- te di tener concistoro, radunò a' 1 2 dicembre una congregazione concistoriale, ove rese informato il sagro collegio del buon successo, e debberò che a* 1 5 se ne ren- dessero grazie a Dio, con far solenni pro- cessioni dalla basilica di s. Pietro fino alla chiesa di s. Maria sopra Minerva, ar- ricchite d'auìpia indulgenza. In questo mezzo eransi partiti di Trento i congie- gati e i presidenti, i quali aveano distri- buiti 10,000 scudi d'oro agli uflìciali e a'vescovi poveri pel ritorno, e significate a vari vescovi, si oltramontani come ita- liani, diverse grazie loro concesse dal Pa- pa, secondo le precedenti petizioni di es- *i; e specialmente a'tcologi, a'prelati,e al- l'oratore poi'loghese aveano esposto cor- dialissimi ringraziamenti e larghissime of- ferte del Papa in ricompensa del gran ze- lo sempre da loro esercitato in sostegno della s. Sede, anzi coM'andDasciatore Pio IV volle farlo con un breve. Poco sla«\te giunsero in Roma i legali cardiuul» Mo- VOL. LXXiX. TUE 345 roni e Simonetta, poiché i cardinali Na* vagero e Osio aveano fatto calde istanze per restituirai alle loro chiese, preferen- dolo al rientrare nel Vaticano con assai maggior merito e gloria degli antichi trionfatori nel Campidoglio. Pio IV a'3o dicembre I 563 con nuova congregazione concistoriale rese grazie a Dio perchè il concilio di Trento già essendo somma mente celebre, avea sortito un fineemijienlemente felice e desiderevole. Lodò l'imperatore e i principi per avervi con- tribuito, altamente encomiando i cardinali legati ed i padri; grandi lodi proferì a'cardinali Moroni e Simonetta, dichia- rando che nulla senza di loro si facesse in quanto riguardava i decreti del concilio, e secondo il disposto di essi die san- tissime disposizioni. Quindi colla bolla Benedictus Deus^ de*26 gennaio i564, Bull, Rom. t. 4, par. 2, p. 168, sottoscrit- to da Pio IV e da 26 cardinali presenti in Roma, fra'quali il suo nipote s. Car* lo BorromeOfMovom e Simonetta, il Pa- pa solennemente approvò e confermò i decreti del concilio ecumenico di Trento, e ne ordinò la rigorosa osservanza ed ese- cuzione, vietando e annullando qualuu- quearbilrario commento o interpretazio- ne sopra il medesimo. Quindi il Papa fa sollecito a spedir la bolla a tutti i princi' pi cattolici, procurandone da per tutto l'accettazione, anche a mezzo di nunzi appositamente spedili. Dipoi colla bolla In Prìncipis Apostolorum Sede^ÙQ 1 7 feb- braio 1 564, Bull, cit., p. 2 1 4, revocò qualunque indulto e privilegio concesso a chiunqiie, z/i/iw quae Concìlio Triden- tino adversantur. Avendo i padri anteriormente supplicato Pio IV di provve- dere air inter[)retazìone e schiariuiento de'dubbi che potessero nascere sopra alcun decreto del concilio, nella bolla di approvazione ordinò che si dovesse perciò ricorrere alla s. Sede; e poi con altra boi* la istituì la Congrc}^nzione cardinalizia del Concilio (^'.)j facendone prefetto il cardinal Moroni, alla quale
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