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anni, temerono clie s*egli venisse n mo-
lile duianle le dispule coli' inipeiatore,
gli spagnnoli sniUIiti di questi osassero in
Trento, ove iin»anevano ancora, d'ano-
ginsi il diri Ilo di ncininore il successore,
e perciò consigliarono il Papa a sospen-
dere il concilio. In conseguenza di chePao-
lo HI scrisse a' 1 3 settembre 1 549 al ^^*"'
dinal Del Monte, di congedare i
padri del
conciliOjCome subito fu eseguilo a'i 7; indi
a' IO novembre morì il Papa. Benché
il concilio non sia stalo mollo numeroso
sotto Paolo III, non per tanto questa con-
vocazione fu la più cfU-bre, e si può dii e
che oltre le materie della s. Scrittura, del
peccalo originale, del libero arbitrio, de*
sagramenli in generale, quelli del Battesimo
e della Confcrniazione in partico-
lare, le definizioni della 6." sessione sulle
materie della giustificazione sieno il ca-
polavoro del concilio di Trento^ del che
vuoisi comunemente dare il merito prin
cipalmente al sommo sapere de' vescovi
e de'leologi che vi assistettero. Pochi per-
sonaggi aveva allora la Chiesa, che fosse-
ro da eguagliarsi a' 3 legali. Il cardinal
Del Monte era un assai dolio canonista,
e si era mostrato degno degli ufììzi più
sublimi. Il cardinal Cervini sorpassava o-
gni altro in ogni maniera di cognizioni,
e durante lasua presidenza tenne un com
mercio di lettere co' più dotti uomini
d'Europa, ch'ei consultava sui punii più
difficili. 11 cardinal Polo, per conftfssione
deg'isle>si inglesi suoi nemici, era un pro-
fondo teologo, e venerabile per la santità
de'costunii e per la sua umiltà, candore
e dolcezza d'indole. Si pontìo aggiungere
a questi 3 grandi uomini, il cardinal Ptì'-
recro spagnuolo, il caiiVurnì 3Iadrucci ài
Trento , Antonio le Filleul arcivescovo
d'Aix, Olao Magno arcivescovo d'Upsal,
Roberto Vacoup arcivescovo d'Armagli,
Musso vescovo di Bitonto chiamato il
braccio dritto del concilio, Marco Vi-
geriogiuniore vescovo di Sinigoglia, Bertoni
vescovo di Fano, Tommaso Cam-
peggi vescovo di Feltre,Achille deGrassi,
TRE
Sebastiano Vi^hini \hù Ciirdinale, Ercole
Severoli, Ugo Boncompagno poi Grego-
rio XIII, tutti sommi canonisti : e ha'
teologi Girolamo Serif)ando\)Q'ì cardina-
le,generale degli agostiniani, Oleastro domenicano
portoghese,Domertico Solo douunicano
spagnuolo, Andrea Vegfi francescano
spagnuolo, Giacomo Laynez 2°
generale de'gesuiti spagnuolo, Claudio le
Jtiy gesuita ginevrino, Riccardo di Mans,
Pelargue, Caterino,echi generale glispn-
gnuoli, sì dii.° che di 2.° ordine, erano
esimi teologi. Il cardinal Del Monte ft» e
letto Papa a'y febbraio dell'anno .santo
i55o, e prese il nome di Giulio 111 , e
tosto pensò a' mezzi di restituire il pro-
seguimento del concilio a Trento; e siccome
d'indole singolarmente fi anca, ben
presto si convenne nel suo disegno. La boi
la Cujìi ad tollenda Religionis, de* 9,4
noven)brei 55o, Bull. cil. p. 277, per ri
prendersi la celebrazione del concilio e in
Trento ih."maggio I 55 1, fu estesa dalPa-
pa medesimo; che inoltre dichiaiò aver
forza di legge i canoni e i capitoli già pub-
blicali, malgrado le opposizioni de'priu-
eipi protestanti sempre contrari a questa
adunanza. Ne fu però differita la pubbli-
cazione fino a che Carlo V l'ebbe esaini-
nata e falla slampare in Germania, ben-
ché il Papa preferendo Bologna aTrenlo,
puramente per favorire queU'miperaloie
ordinò il riaprimento in Trento. Si ten-
ne questo modo in riguai do a'prolest;inli,
che sembravano disposti di accettare il
concilio, ed in effetto poco dopo l'impe-
ratore offrì al Papa la loro somn)issione,
tranne Maurizio di Sassonia, che chie-
deva un concilio indipendente dal Papa,
e in cui quelli della confessione di Augusta
avessero voce deliberativa. Ma il successo
mostrò che i protestanti, dando vista di
accettare il concilio, cercavano di tenere a
bada Carlo V per meglio ingannarlo. A'4
marzoi55i Giulio HI nominò a presie-
dere il concilio in Trento il cardinale
Marcello Crescenzio personaggio assai e-
sperlo nella scienza delle leggi, che poi