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3f6 TRE gìuim. Nello stesso anno gli fu soslìfnito il celebre Cristoforo Madnicci nohilissi- IDO di Trento e decano della cattedrale, indi dopo 3 anniamministratoredi Bres- sanone, ad istanza di Carlo V pubblicalo nel 1 544 cardinale, da Paolo 111 promul- galore del concilio di Trento, che si apri nel 1 545, continuò e compì nel beneme* lentissimo vescovato di questo magnanimo porporato, le coi grandi azioni in più luoghi e nella biografia registrai: morto in T'woli nel 1 578, fu trasferito in Roma e sepolto nella cappella gentilizia del- la Chiesa di s. Onofrio^ di cui riparlai nel voi. XXXI, p. 104. V Ughelli esal- tandone le virtù, riporta due medaglie a lui coniate colla sua effigie; in una nel rovescio è il suo stemma, nell'ai tra di gran- de diametro si vede ujia figura che accenna il sole splendente nell'acqua e ripro- ducente la propria eHigie. Nel precedente anno eragli successo il nipote cardinal Lodovico 3Iadrucci, egualmente ammini- stratore di Bressanone, e qual disegnato vescovo di Trento era intervenuto al ce- leberrimo concilio; neh 598 introdusse i cappuccini , altri religiosi che furono in Trento sono i notati dal Coleti, come i domenicani, i benedettini, i conventuali, i riformali, i filippini, oltre le monache Clarisse e altre. Il cardinale imitatore del- lo zio nell'esimie prerogative, fu sepolto presso di lui nel 1600. Di non minor celebrità fu il nipote successore Carlo Gau- denzio Aladruccì , che introdusse nella chiesa di s. Maria Maddalena i soma«chi, indi a istanza dell'imperatore Rodolfo II creato cardinale; nel 1662 ottenne a coa- diutore il pronipote e canonico della cat- tedrale, Carlo Emanuele Madrucci pur barone di Trento e vescovo d'Aureliopoli o Gerapoli in partibus, con futura successione che si verificò nel 1 629, alla morte dello zio che fu deposto in s. Onofrio di Roma. Nelle addizioni a\VItalia sacra il Coleti descrive la biografia di Carlo e suoi successori, il quale restò vivamente afflitto per le controversie insorte col ca- X,RE pilolo, e per Y amarezze palile ne restò vittima neh 658. Lodato per virtù, let- teratura vasta, mirabile memoria:per giu- stizia insigne, facile e paziente nell'ascol- lare, misericordioso co'poveri, imperterrito difensore di sua chiesa,esemplarmen- te un)ile e pacifico. Piissimo, si distinse nella divozione a s. Antonio di Padova, ed alle anime del purgatorio cui fece ce- lebrare 60,000 messe. Visitò diligentemente la diocesi, ed introdusse inTrento, nel 1626 i gesuiti, e nel i65o i carmelitani scalzi; in Caldano neh 645 i fran- cescani riformati, e in Eppen nel 1647 i cappuccini. Lui morto, neh 659 i desi- gnati da' canonici non piacquero alla s. Sede, onde al vescovato fu posto l'ammi- nistralore, finché il capitolo neh 665 ot- tenne per vescovo il postulato cardinale Ernesto Adalberto conte d'Harrac (F.) austriaco, che prese possesso a' 10 luglio 1666, indi l'imperatore Leopoldo I lo nominò legato per condurre a Vienna la sposa Margherita infante di Spagna. Re- catosi al conclave in cui restò eletto a'20 giugno 1667 Clemente IX, nel ritorno morì in Vienna a'2 5 ottobre. Nel seguen - te gennaio la maggior parte de' canoni- ci dierono il loro suffiagio a Sigismon- do Alfonso de' conti di Thunn trentino, già alunno del collegio germanico, ca- nonico di Trento e allora vescovo di Bres- sanone; e r altra parte elesse il suo pa- rente e cugino cardinal Guidobaldo dì Thunn vescovo di Ratisbona e arcive- scovo di Salisburgo. Perciò ebbe luogo non edificante gara tra essi, finché morto il cardinale nel 1668, fu confermalo nel 1 669 e prevalse Sigismondo, e per indulgenza della s. Sede colla ritensio- ne di Bressanone, dove perchè favoriva troppo gl'italiani era poco amato,edebbe molte questioni col capitolo; però i treo-. tini furono estremamente lieti e poi mol- to contenti della sua condotta, siccome ornato di singoiar mansuetudine, mode- stia e pietà. Al suo tempo si scoprì la fonte di Acidole in Rabbi, ed il d/ Passi da

TRE Pressano vi sciisse un libro e a lui lo de- dicò nel 1671, e pare che egli vi si porlasse per infoi'rnarsene e promuovere l'uso di quelle acque col suo esempio. La fonte salutare di Rabbi è proprietà de* conti di Tliuon, die ne investì le fami- glie rubbiesi col solo obbligo di presen- tare ad ogni signore di Tliunn che ivi si reca, una tazza d'acidole o un uovo. Ten* lo di riaccendere in Trento raccademia degli Accesi^ istituita dal cardinal Carlo Matlrucci. Morto in Trento nel Castro Boni Coiisìlìi^o palazzo vescovile e prin* cipesco,a*i febbraio 1677,1! capitolo concordemente a'3 aprile designò a successo- re Francesco de Alberti nobile di Tren- to e originario di Poia, già studente nel collegio germanico di Koma, vicario generale del vescovo Carlo Emanuele Ma. drucci e arcidiacono della cattedrale,dotto e di soavi costumi, godendo la pubblica estimazione. Molto fu l'operato da lui, congiunse il palazzo edificalo dal car- dinal Clesio con quell'antico del castello del BuonConsiglio, edificò la chiesa pres- so il fiume Sarca, eresse la cappella del ss. Sagramento nella cattedrale (ovvero secondo il Coleti quella del ss. Crocefis- so, o che in essa vi trasferì questo simu- lacro,a'cui piedi furono letti i decreti del concilio ecuiuetnco),il cui edifizio abbel- lì e donò di arredi d'argento. Nello stesso 1689 in cui morì, con lutti i sulfragi gli fu sostituito il trentino Giuseppe. Vitto- rio de Alberti di nobile e antica famiglia, però diversa da quella del predecessore, di esimia virtù e sapere, dolio ed erudito, pruilente, laborioso e alFubile, decano della cattedrale, vicario generale, e de- gnissimo del principato. Visitò e fece vi- sitare la diocesi, adempì le pai ti tulle di amoroso e vigile [)iKSloi'e, e coiupianfo fi- nì di vivere l'ulti ino deli^Qj. iVcli6(j(> gli successeGio. Michele de'conli diSpaur e Vallor, col quale nell' [tedia sacra si termina la serie de' vescovi di Trento, e la compirò colle Notizie di Roma. Nel i72GAulouioUumcuicodc'coulidiWk>l- TRE 317 cliestein di Trento. Neh 730 Domenico Antonio de' conti di Tliunn di Trento, eletto dal capitolo: cominciò il suo reg- gimento con soddisfazione universale, per cui nel I 782 in Trento si stampò un volume di poesie intitolato: // doppio de- hitQ scarsamente pagato dagli accademici Accesi a sua Altezza^ ec. Nel 1 756 fu fatto suo coadiutore con futura suc- cessione Francesco Felice Alberti diTren- lo, vescovo di Melitopoli in partibus: gli successe a' 7 settembre 1758, e dichia- rò suo" vicario generale Leopoldo cav. di Thunn arciprete di Bono. Nel 1763 Cristoforo Sizzo di Trento. Avendo Bene- detto XIV nel £75 1 soppresso il patriar- cato d'Aquileia, istituì le sedi arcivescovili di Gorizia (^.) e d' Udine, ed a Go- rizia tra le chiese sutfraganee assegnò questa di Trento; ma avendo il clero e il popolo di Trento supplicalo il successo- re Clemente XIU, ut iterwn suam dioe- resini AquilejensisedisupponeretyW Pa- pa col breve Quanta sit habcnday de* 18 febbraio! 764> Bull.Rom. eont. t. 2, p. 447> diretto al vescovo Cristoforo, ri- spose: Aliud in praesentia levamen libi nullani afférre possumus. Coniniodiores sese offerent occasiones,quibus No- bis liceat apostolicam Nostrani erga te praestare voluntatem. Nel 1 776 divenne vescovo Pietro Vigilio de'conli di Thuna di Trento. Dice l'ab. Pinamonti, che go- vernò la chiesa e il principato 24 anni; die al popolo trentino un codice giudizia- rio, composto dal celebre letterato Fran- cesco Vigilio Barbacovi cancelliere auli- co; codice la cui utilità fu sentita da tutti quelli che non amano di prolungare le liti,econ esse accrescere l'ijnmoralità del- la gente. Negli ultimi anni divenuto mollo solferenle per infermità, gli convenne avere, per disimpegnare gli obblighi di vescovo, un sulfraganeo; fu scello Emanuele Maria de'conli di Tliunn di Tren- to, che Pio VI a'24 luglio 1797 dichiarò vescovo di lasso in partibus. Nel prece- dente ULiuuuvuuduifruuccjìi, coudoUi dal

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Pressano vi sciisse un libro e a lui lo de-<br />

<strong>di</strong>cò nel 1671, e pare che egli vi si porlasse<br />

per infoi'rnarsene e promuovere<br />

l'uso <strong>di</strong> quelle acque col suo esempio. La<br />

fonte salutare <strong>di</strong> Rabbi è proprietà de*<br />

conti <strong>di</strong> Tliuon, <strong>di</strong>e ne investì le fami-<br />

glie rubbiesi col solo obbligo <strong>di</strong> presen-<br />

tare ad ogni signore <strong>di</strong> Tliunn che ivi si<br />

reca, una tazza d'acidole o un uovo. Ten*<br />

lo <strong>di</strong> riaccendere in Trento raccademia<br />

degli Accesi^ istituita dal car<strong>di</strong>nal Carlo<br />

Matlrucci. Morto in Trento nel Castro<br />

Boni Coiisìlìi^o palazzo vescovile e prin*<br />

cipesco,a*i febbraio 1677,1! capitolo concordemente<br />

a'3 aprile designò a successo-<br />

re Francesco de Alberti nobile <strong>di</strong> Tren-<br />

to e originario <strong>di</strong> Poia, già studente nel<br />

collegio germanico <strong>di</strong> Koma, vicario generale<br />

del vescovo Carlo Emanuele Ma.<br />

drucci e arci<strong>di</strong>acono della cattedrale,dotto<br />

e <strong>di</strong> soavi costumi, godendo la pubblica<br />

estimazione. Molto fu l'operato da<br />

lui, congiunse il palazzo e<strong>di</strong>ficalo dal car-<br />

<strong>di</strong>nal Clesio con quell'antico del castello<br />

del BuonConsiglio, e<strong>di</strong>ficò la chiesa pres-<br />

so il fiume Sarca, eresse la cappella del<br />

ss. Sagramento nella cattedrale (ovvero<br />

secondo il Coleti quella del ss. Crocefis-<br />

so, o che in essa vi trasferì questo simu-<br />

lacro,a'cui pie<strong>di</strong> furono letti i decreti del<br />

concilio ecuiuetnco),il cui e<strong>di</strong>fizio abbel-<br />

lì e donò <strong>di</strong> arre<strong>di</strong> d'argento. Nello stesso<br />

1689 in cui morì, con lutti i sulfragi gli<br />

fu sostituito il trentino Giuseppe. Vitto-<br />

rio de Alberti <strong>di</strong> nobile e antica famiglia,<br />

però <strong>di</strong>versa da quella del predecessore,<br />

<strong>di</strong> esimia virtù e sapere, dolio ed eru<strong>di</strong>to,<br />

pruilente, laborioso e alFubile, decano<br />

della cattedrale, vicario generale, e de-<br />

gnissimo del principato. Visitò e fece vi-<br />

sitare la <strong>di</strong>ocesi, adempì le pai ti tulle <strong>di</strong><br />

amoroso e vigile [)iKSloi'e, e coiupianfo fi-<br />

nì <strong>di</strong> vivere l'ulti ino deli^Qj. iVcli6(j(><br />

gli successeGio. Michele de'conli <strong>di</strong>Spaur<br />

e Vallor, col quale nell' [te<strong>di</strong>a sacra si<br />

termina la serie de' vescovi <strong>di</strong> Trento, e<br />

la compirò colle Notizie <strong>di</strong> Roma. Nel<br />

i72GAulouioUumcuicodc'couli<strong>di</strong>Wk>l-<br />

TRE 317<br />

cliestein <strong>di</strong> Trento. Neh 730 Domenico<br />

Antonio de' conti <strong>di</strong> Tliunn <strong>di</strong> Trento,<br />

eletto dal capitolo: cominciò il suo reg-<br />

gimento con sod<strong>di</strong>sfazione universale, per<br />

cui nel I 782 in Trento si stampò un volume<br />

<strong>di</strong> poesie intitolato: // doppio de-<br />

hitQ scarsamente pagato dagli accademici<br />

Accesi a sua Altezza^ ec. Nel 1 756<br />

fu fatto suo coa<strong>di</strong>utore con futura suc-<br />

cessione Francesco Felice Alberti <strong>di</strong>Tren-<br />

lo, vescovo <strong>di</strong> Melitopoli in partibus: gli<br />

successe a' 7 settembre 1758, e <strong>di</strong>chia-<br />

rò suo" vicario generale Leopoldo cav. <strong>di</strong><br />

Thunn arciprete <strong>di</strong> Bono. Nel 1763 Cristoforo<br />

Sizzo <strong>di</strong> Trento. Avendo Bene-<br />

detto XIV nel £75 1 soppresso il patriar-<br />

cato d'Aquileia, istituì le se<strong>di</strong> arcivescovili<br />

<strong>di</strong> Gorizia (^.) e d' U<strong>di</strong>ne, ed a Go-<br />

rizia tra le chiese sutfraganee assegnò<br />

questa <strong>di</strong> Trento; ma avendo il clero e il<br />

popolo <strong>di</strong> Trento supplicalo il successo-<br />

re Clemente XIU, ut iterwn suam <strong>di</strong>oe-<br />

resini Aquilejensise<strong>di</strong>supponeretyW Pa-<br />

pa col breve Quanta sit habcnday de*<br />

18 febbraio! 764> Bull.Rom. eont. t. 2,<br />

p. 447> <strong>di</strong>retto al vescovo Cristoforo, ri-<br />

spose: Aliud in praesentia levamen libi<br />

nullani afférre possumus. Coninio<strong>di</strong>ores<br />

sese offerent occasiones,quibus No-<br />

bis liceat apostolicam Nostrani erga te<br />

praestare voluntatem. Nel 1 776 <strong>di</strong>venne<br />

vescovo Pietro Vigilio de'conli <strong>di</strong> Thuna<br />

<strong>di</strong> Trento. Dice l'ab. Pinamonti, che go-<br />

vernò la chiesa e il principato 24 anni;<br />

<strong>di</strong>e al popolo trentino un co<strong>di</strong>ce giu<strong>di</strong>zia-<br />

rio, composto dal celebre letterato Fran-<br />

cesco Vigilio Barbacovi cancelliere auli-<br />

co; co<strong>di</strong>ce la cui utilità fu sentita da tutti<br />

quelli che non amano <strong>di</strong> prolungare le<br />

liti,econ esse accrescere l'ijnmoralità del-<br />

la gente. Negli ultimi anni <strong>di</strong>venuto mollo<br />

solferenle per infermità, gli convenne<br />

avere, per <strong>di</strong>simpegnare gli obblighi <strong>di</strong><br />

vescovo, un sulfraganeo; fu scello Emanuele<br />

Maria de'conli <strong>di</strong> Tliunn <strong>di</strong> Tren-<br />

to, che Pio VI a'24 luglio 1797 <strong>di</strong>chiarò<br />

vescovo <strong>di</strong> lasso in partibus. Nel prece-<br />

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