Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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3l3 TRE lezione d'Innocenzo ìli essendo prevalso, dichiarò il vescovo suo vicario imperiale in Italia e cancellieie. L'Uglielli riporta ima sua moneta e la di lui n^ura ornata col pallio.Sirecòin Palestina alla visita de' Luoghi santi, ecolpiloda morbo in Acca- ron o Cesarea, mori a'6 novembre i 2 i 7 e fu sepolto nella chiesa di s. Maria dell'o- spizio germanico. Nel 1 2 9 fu eletto Adal- 1 perlo ili Uavenslainjdall'imperatoreFe- derico li fatto suo vicario, ed il suo nome trovasi in più diplomi. Papa Onorio III nel 1224 consagrò vescovo Gerardo di Cremona, e gli spedì un diploma ri- prodottodairUghelli;intervennea'comi- zi provinciali convocati da Ottone duca «li Merania. Il capitolo per sua morte e- lesse il pro[)rio decano Ulrico o Alderico o Aldrigheltonobile de Campo nel 1 235, che Gregorio IX confermò. Neli25o In- nocenzo IV, con diploma presso Ughelli, a questa sede da Bressanone vi trasferì Egnone o Egnomò o Egemo conte d'Ep- pan, al cui tempo fece un'incursione sul Trentino Muinardo duca di Carintia, ed il suo figlio Mainardo conte di Gorizia nel 1259 nella sala del palazzo vescovile fu solennemente dal vescovo investito del- l'avvocazia della chiesa di Trento e di ab tri feudi, col consenso de'canonici: l'atto si tiova neirUghelli. Nel vescovato di Egnone il crudelissimo Ezzelino 111 da Romano invase Trento,ondeper le sue per- secuzioni patite, e per l' insiu-rezioni dei propri vassalli, dipoi il vescovo nel i 261 si ricoverò in Vigo, e ricevè ivi a prestan- za da Olderico ed Enrico di Visiono rag- guardevoli somme, sottoponendo egli a guarentigia le rendite vescovili di Sporo. 3 t\i\e signori di Visiono erano membri della casa di Tono o Tbunn. Nel 1 27 1 introdusse in Tiento gii agostiniani dal suburbano Barbaniga, nella chiesa di s. Marco con comodo convento. Del vescovo En- rico 1 1 rUghelli riporta i diplomi del 1275 edeli276tleirimperaloreRodolfod'Habsburg, di composizione e pacificazione col conte di Tirolo Mainardo. Eaiico li lodu- TRE lo per singolari virtù e d'animo forte, col quale armata mano respinse da Trento il detto conte, nel 1282 intervenne al si- nodo provinciale d'A(piileia, e recatosi in Roma ivi morì nel 1289. '" qnesto Nico- lò IV fece vescovo fr. Filippo Bonaccol- ti mantovano, francescano dotto e di san- ta vita. Avendo Mainardo duca di Carin- tia e conte del Tirolo, ed avvocalo delle chiese di Trento e Bressanone, usurpato alcuni beni della chiesa di Trento, Nico- lò IV e s. Celestino V scrissero due let- tere Qjinacciose, colle censure ecc'esiasti- che, perchè Mainardo restituisse il tolto e cessasse le altre molestie, riprodotte dal- rUghelli, insieme al diplouja dell'iuqje- ratore Adolfo del i 296,col quale concesse al vescovo il privilegio delle regalie. Fi- lippo fu Sacrista (F.) del palazzo apostolico, e Papa Benedetto XI nel 1 3o3 lo trasferì alia seòe di Mantova. Lo stesso Papa da Novara a' io gennaio 1 3o4 l»'a- slatò a Trento Bartolomeo Quirini vene- ziano. Neh 3 I o ad istanza dell'imperato- re Enrico VII fu eletto Enrico de Metis della diocesi di Metz e abbate cistcrciense, cancelliere di Luxemburgo, personaggio egregio, e Clemente V lo confermò, fatto inoltre vicario imperiale e cancelliere in I- talia. Sostenne liti col prepotente duca di Carintia e conte del Tirolo, il cui figlio Enrico re di Boemia gli restituì la valle Flemmarum e altre possessioni tolte al- la chiesa tridentina, con atto del 1 3 i 4 che si legge in Ughelli. Ad onta della sua sia- golar prudenza, fu uno de vescovi che imposero sul capo di Lodovico V WBavaro, pretendente all'impero, la corona ferrea in Milano, ch'era per Trento entrato in Italia, e siccome scomunicalo e deposto da Giovaimi XXI I, alle slesse pene eccle- siastiche soggiacquero i vescovi. Morì nel 1 336 e gli successe nel i 338 Nicola Bru- na moravo, decano d'Olraùlz e segreta- rio dell'imperatore Carlo IV, conferma- to da Benedetto XII. 11 padre dell'impe- ratore Giovanni di Luxemburgo re di Boemia, con diploma riportato da Ughel-

TRE li dell 3 39 concesse a Nicola e suoi suc- cessori, ed alla chiesa di .Trento, l'arme di s. Yenceslao martire patrono del suo regno, che fece disegnare a pie del diplo* iiìa,cioè l'aquila colle ali dislese che fu a- dottata per insegna tanto dalla chiesa che dalla città, promettendo anche a nome de' successori protezione e difesa , per l'assunta avvocazia qual duca di Garin* tia e conte del Tirolo. Scrive TUghelli: Pertulit hic multas aerumnas a Ludo- vico Brandeburgensi marchiane, qui so- la cupiditate proferendi imperiiTridontum iiu>asit, suaeque didonìs fecit per de.cem et septcìn annos. Hunc postea compulit ad restituendam Urheni Rodulphus ly dux Austriae. A tempo di Nicola il sodalizio de'flagellanti o battuti nel r 34o edificò la chiesa di s. Maria. Clemenie V I nel i 347 elesseGerardodeMarnacho o Manhaco, canonico di Nantes, deccino di Bauterio o arcidiacono di Co* stanza. Per sua morte nel i348 Giovanni di Pistoia decano di s. Salvatore Tra- jectinense, ma non potendo ottenere il possesso della chiesa, neh 349 fu trasla- to a Spoleto. In tale anno gli fu da Clemente VI sostituito Mainardo de Nelehauso Nova Domo boemo^ nato da Mar- garita figlia d' Ulrico IV duca di Cario- tia, canonico di Praga ; egli però, o che gli fosse impedito, non si mosse mai dalla Boemia e morì nel i 362. Nel seguente anno Alberto III Cassilo de'conti di Cilia e Ortenburg, discussìtque Bavari tyran- nidern, Rodulpho IF Austriae duc^ opì- tidante. L'annotatore d'Ughelli poi dice: Pactionenij et foedus curii ducibus Au- striae i/iiit Albertus^quae pactio a successoribus deinde confirmata, et aucta fuit. Nel 1 370 Frizio e Bernardo di Tono parteggiarono con parecchi nobili nau- ni contro altri collegati, perii quali stavano Pietro de Tono e suo figlio Simo- ne, dando lo scandalo di portare l'armi gli uni contro gli altri. La guerra fu ac- canita, e il vescovo Alberto III nella pa- ce comandata inlimò pena di morte a VOL. LXXIX. TRE 3i3 chi avesse osato turbarla , onde le partì belligeranti doverono presentarsi a lui per giurare d'adempiere i suoi ordini. Il vescovo Giorgio 1 Liechtenstein di Nicols- burgo, barone austriaco, preposto di s. Stefiìuo di Vienna, fu nel 1 386 eletto dal capitolo e confermato neliSgo da Boni- facio IX, il quale poi con bolla riferita da Ughelli neh 396 approvò il convenuto co'canonici, mentre con diploma del 1 4o i l'imperatore Roberto concesse al vescovo di poter esigere un pedaggio: nel 1 4o3 Giorgio I con alto riportato da Ughelli in favore del suo capitolo, fu con questo benefico, liberandolo dalle collette im- postegli. Nel principio del secolo XV i trentini a sommossa di Rodolfo Bellen- Zani insorsero contro il vescovo e lo rin- chiusero nella torre Vanga, per avere di- sgustato i cittadini di Trento. Accorse in difesa del vescovo l'ardito Enrico da Rottemburgo conte di Castelfondo nella Naunia, e per lui occupato Trento sedò la sollevazione, fece decapitare il famoso Bellenzani capo de'malcontenti,epose ia libertà il maltrattato pastore. Non molto dopo i nauni si ribellarono contro i mi- nistri del vescovo, distrussero nel i 407 il casteldis.IppolitopressoMechel, del quale Giorgio I avea investito i conti di Tonò, ed altri castelli ancora; atterrarono e spogliarono le case vescovili, e malmenaro- no ì ministri malvagi che le abitavano. Però il giusto vescovo conosciuta la cru- deltà de'suoi ministri esattori, che aveanò cagionato la terribile sollevazione, li punì esemplarmente, ed a'nauni accordò privilegi. Alcuni pretendono che nel 14» I fosse vescovo di Trento e cardinale Giorgio Rusca de Rusconi, ma non sussi- ste, poiché continuava il governo pieno di turbolenze di Giorgio I Liechtenstein, vessato da Federico duca d'Austria e con- te del Tirolo. Celebrandosi il concilio di Costanza (/^'.), per dar fine al grande scisma d'occidente che divideva miseramen- te la Chiesa, nelle sessioni 20 e 21 del 1 4 1*^} si trailo la controversia insorta tra ai

3l3 TRE<br />

lezione d'Innocenzo ìli essendo prevalso,<br />

<strong>di</strong>chiarò il vescovo suo vicario imperiale<br />

in Italia e cancellieie. L'Uglielli riporta<br />

ima sua moneta e la <strong>di</strong> lui n^ura ornata<br />

col pallio.Sirecòin Palestina alla visita de'<br />

Luoghi santi, ecolpiloda morbo in Acca-<br />

ron o Cesarea, mori a'6 novembre i 2 i 7 e<br />

fu sepolto nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria dell'o-<br />

spizio germanico. Nel 1 2 9 fu eletto Adal-<br />

1<br />

perlo ili Uavenslainjdall'imperatoreFe-<br />

derico li fatto suo vicario, ed il suo nome<br />

trovasi in più <strong>di</strong>plomi. Papa Onorio<br />

III nel 1224 consagrò vescovo Gerardo<br />

<strong>di</strong> Cremona, e gli spedì un <strong>di</strong>ploma ri-<br />

prodottodairUghelli;intervennea'comi- zi provinciali convocati da Ottone duca<br />

«li Merania. Il capitolo per sua morte e-<br />

lesse il pro[)rio decano Ulrico o Alderico<br />

o Aldrigheltonobile de Campo nel 1 235,<br />

che Gregorio IX confermò. Neli25o In-<br />

nocenzo IV, con <strong>di</strong>ploma presso Ughelli,<br />

a questa sede da Bressanone vi trasferì<br />

Egnone o Egnomò o Egemo conte d'Ep-<br />

pan, al cui tempo fece un'incursione sul<br />

Trentino Muinardo duca <strong>di</strong> Carintia, ed<br />

il suo figlio Mainardo conte <strong>di</strong> Gorizia<br />

nel 1259 nella sala del palazzo vescovile<br />

fu solennemente dal vescovo investito del-<br />

l'avvocazia della chiesa <strong>di</strong> Trento e <strong>di</strong> ab<br />

tri feu<strong>di</strong>, col consenso de'canonici: l'atto<br />

si tiova neirUghelli. Nel vescovato <strong>di</strong> Egnone<br />

il crudelissimo Ezzelino 111 da Romano<br />

invase Trento,ondeper le sue per-<br />

secuzioni patite, e per l' insiu-rezioni dei<br />

propri vassalli, <strong>di</strong>poi il vescovo nel i 261<br />

si ricoverò in Vigo, e ricevè ivi a prestan-<br />

za da Olderico ed Enrico <strong>di</strong> Visiono rag-<br />

guardevoli somme, sottoponendo egli a<br />

guarentigia le ren<strong>di</strong>te vescovili <strong>di</strong> Sporo.<br />

3 t\i\e signori <strong>di</strong> Visiono erano membri<br />

della casa <strong>di</strong> Tono o Tbunn. Nel 1 27 1 introdusse<br />

in Tiento gii agostiniani dal suburbano<br />

Barbaniga, nella chiesa <strong>di</strong> s. Marco<br />

con comodo convento. Del vescovo En-<br />

rico 1 1 rUghelli riporta i <strong>di</strong>plomi del 1275<br />

edeli276tleirimperaloreRodolfod'Habsburg,<br />

<strong>di</strong> composizione e pacificazione col<br />

conte <strong>di</strong> Tirolo Mainardo. Eaiico li lodu-<br />

TRE<br />

lo per singolari virtù e d'animo forte, col<br />

quale armata mano respinse da Trento<br />

il detto conte, nel 1282 intervenne al si-<br />

nodo provinciale d'A(piileia, e recatosi in<br />

Roma ivi morì nel 1289. '" qnesto Nico-<br />

lò IV fece vescovo fr. Filippo Bonaccol-<br />

ti mantovano, francescano dotto e <strong>di</strong> san-<br />

ta vita. Avendo Mainardo duca <strong>di</strong> Carin-<br />

tia e conte del Tirolo, ed avvocalo delle<br />

chiese <strong>di</strong> Trento e Bressanone, usurpato<br />

alcuni beni della chiesa <strong>di</strong> Trento, Nico-<br />

lò IV e s. Celestino V scrissero due let-<br />

tere Qjinacciose, colle censure ecc'esiasti-<br />

che, perchè Mainardo restituisse il tolto<br />

e cessasse le altre molestie, riprodotte dal-<br />

rUghelli, insieme al <strong>di</strong>plouja dell'iuqje-<br />

ratore Adolfo del i 296,col quale concesse<br />

al vescovo il privilegio delle regalie. Fi-<br />

lippo fu Sacrista (F.) del palazzo apostolico,<br />

e Papa Benedetto XI nel 1 3o3 lo<br />

trasferì alia seòe <strong>di</strong> Mantova. Lo stesso<br />

Papa da Novara a' io gennaio 1 3o4 l»'a-<br />

slatò a Trento Bartolomeo Quirini vene-<br />

ziano. Neh 3 I o ad istanza dell'imperato-<br />

re Enrico VII fu eletto Enrico de Metis<br />

della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Metz e abbate cistcrciense,<br />

cancelliere <strong>di</strong> Luxemburgo, personaggio<br />

egregio, e Clemente V lo confermò, fatto<br />

inoltre vicario imperiale e cancelliere in I-<br />

talia. Sostenne liti col prepotente duca <strong>di</strong><br />

Carintia e conte del Tirolo, il cui figlio<br />

Enrico re <strong>di</strong> Boemia gli restituì la valle<br />

Flemmarum e altre possessioni tolte al-<br />

la chiesa tridentina, con atto del 1 3 i 4 che<br />

si legge in Ughelli. Ad onta della sua sia-<br />

golar prudenza, fu uno de vescovi che imposero<br />

sul capo <strong>di</strong> Lodovico V WBavaro,<br />

pretendente all'impero, la corona ferrea<br />

in Milano, ch'era per Trento entrato in<br />

Italia, e siccome scomunicalo e deposto<br />

da Giovaimi XXI I, alle slesse pene eccle-<br />

siastiche soggiacquero i<br />

vescovi. Morì nel<br />

1 336 e gli successe nel i 338 Nicola Bru-<br />

na moravo, decano d'Olraùlz e segreta-<br />

rio dell'imperatore Carlo IV, conferma-<br />

to da Benedetto XII. 11 padre dell'impe-<br />

ratore Giovanni <strong>di</strong> Luxemburgo re <strong>di</strong><br />

Boemia, con <strong>di</strong>ploma riportato da Ughel-

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