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3o4 T I\ E dizione de'suoi venerabili canoni e decre- ti, e >iccome eseguila ne! pontificato di Gregorio XVI , oltre il suo slemma nel frontespizio, con'un'incisioue siml)olica vi furono rappresentali i ritraili di Paolo III e di Gregorio XVI. Eccone il titolo. Sa- vrosanctiOecunienìci Conciliì Tridentini, Paulo in\ Jiilio ///, Fio IV PP. MM, celebra tiy Canones et Decreta Jcxlmn adoptiinaruni libroriunjideni accuratissime recudi curavit A. Bisping ss. teolog. lic. Editio in memoriani dici XIII dee. MDCCCXLV ornatissime exaratójMonaslerii Guestphalorum 1 845. Dopo sì lieti giorni , ne successero di tristi per l'insurrezione del i^ marzo 184B di lutto il Tirolo italiano, per opera de'ne- mici dell'ordine, clie riuscirono con fallaci promesse a far armare i pacifici mon- tanari, nella generale rivoluzione d'Ita- lia. Il municipio di Trento domandò al- l'imperatore l'aggregazione della cititi e suo territorio al regno Lombardo- Vene- to, comecliè la provincia è italiana; indi nel luglio i tirolesi italiani presentarono alla dieta di Francfort l'indirizzo de'due circoli italiani di Trento e Koveredo, per essere sciolti dal politico legamecheli vin- cola alla confederazione germanica, do- poclic ad essa nel i 8 1 5 vi si associò l'im- peralore d'Austria co'paesi ledesclii che gli furono assegnati dal congresso di Vien^ Ila, e nominatamente colla piovincia del Tirolo; il elle venne definiti vatnenle or- ganizsato neli8i6, eil allora quella par-r le del cessalo regno d'Italia, che altuaU mente abbraccia i due circoli di Trento e Roveredo, venne incorporala al Tirolo e con esso alla confederazione germani- ca. Dimostrarono i titolesi italiani , che i due circoli si estendono dalla chiusa di Verona a quella di Salorno con una po- polazione di oltre 3 r 5,000 anime, o si guardi alle loro origini, a' costumi, alla lingua, al modo di vivere degli abitanti, o si ponga mente alla loro geografica si- tuazione ed alle uìcuìorie storiche, sono tuUavia, senza veruna u)islura d'clcujcn- TRE totedescOjlimpidamenle italiani. Domandarono in sostanza la separazione de'dtie circoli italiani di Trento e Roveredo dal Tirolo tedesco, e la loro ricostituzione in provincia separata e indipendente , pel mantenimento della nazionalità italiana, e con trattatnento proprio de'circoli ita- liani, essendo i bisogni e i rapporti affatto diversi da'circoli tedeschi. Ricompo-sti gli animi , ed eliminati gli elementi turbo- lenti, tutto quanto il Tirolo restS nella fe- deltà tradizionale, come quello che nella sua capitale Innsbrtick accolse l'impera- tore allorché fu costretto di partire da Vienna. La fede cristiana fu predicata in Trenlo da s. Ermagora discepolo di s. Marco, secondo l'Ughelli nell'anno 4o dell'era cristiana, il quale vi stabilì per pastore il suo discepolo Giovino nello stesso anno. Ma il suo annotatore Coleti, oltre l'avver- tire col Gentilolti, che s. Ermagora col discepolos. Fortunato furono i primi prò- mulgatori dell'evangelio in Trento, alferma che s. Ermagora non in detto anno, ma nel 78 convertì al cristianesimo i tri- dentini. Infatti leggo nelle Vite de'santì della diocesi di T/rwfó, del sullodafo d. Gioseffo Pinamonti, Trento 1887, eh' è tradizione antichissima e autorevole del- le diocesi d' Aquileia e di Trento, che s. Ermagora discepolo di s. Marco Evange- lista e vescovo d'Aquileia, venne col suo diacono Fortunato a predicar il vangelo a'tridentini, ed ambedue ne convertirono a Cristo parecchi, e che s. Ermagora pose in Trento per vescovo Giovino a governare la nuova chiesa. De'ss. Ermago- ra eForlu nato marti li, quali fondatori del- la chiesa di Trento, se ne fa quivi la festa a' I 2 luglio. Di un santo vescovo e di ab tri santi parlerò a suo luogo col sacerdo- te Pinamonti; intanto col medesimo ri- corderò che si onorano e invocansi nella diocesi; s. Romedio eremita contempora- neo di s. Vigilio e nobile laico, che dispen- sate le sue ricchezze a'poveri, si ritirò in una ventola valle della Naunia, non lun-

TUE ^\ (Ì,t1 luogo ove furono marti rir.zali i ss. iSV.v/// ///(), Martirio ed Alessandro (f.), e cciliiiitiisi nella sutinnilà d'altissiaiii ru- pe un'abilazione, vi menò vita penilenle e n)to s. Va- lentino nel secolo V era stalo invialo dal Papa a predicare il vangelo in Germania, e per primo mise ogni studio ad illujni- nare il popolo di Passavia, die dopo alcun tempo l'onorò qual suo vescovo; ma allora poco profittando ili sua predicazio- ne, il santo si portò ad annunziare (>ri«»lo e la lieta novella in più altri paesi di Germania con utile di que'popoli. indi pas- sò nella Pvezia, cioè nel Trentino, nel pae- se intorno a Coirà e nel Tiroio, dove eb- be il dono di fare molte e molte conver- sioni, per le (|uali meritò il detto titolo di Aposl(ilo. Finalmente quasi constuualo dalle fatiche, si ritirò a Maia, dove nella quiete si applicò idl'esercizio delle cristia- ne virtù, e colmo di melili fiiù la sua san- ta vita. Quando Luitprando re de'longo- bardi estese i conlini del ducato di Trento sino al fiume Passiria, il (jualc scorre Ira Maia e Merano, essi trasportarono il cor- po di s. Valentino dalla cliiesa cbeavea- gli edificato s. Coi biniano a Trento, e po- co dopo il duca di Baviera Tassilone, le- vatolo di Trento lo trasferì in Passavia. Di s. Valentino la diocesi trentina non fa festa. In Bolzano, diocesi di Tiento, nac- (jue s. Enrico (f,), volgarmente detto di Treviso (y.) perchè in tal città si domiciliò, e quella cillàdopo la beata sua mor- te lo elesse a patrono, il cui culto eslese Pio VII alla diocesi di Trento, che ne celebra la Cesia a' io giugno. Di s. Simeo- ne fauciidlu murliriitiialo daj^li ebrei di TRE 3o'y rii'ca 7.C) mesi, già parlai; si celebra la sua festa la domenica 3.' dopo Pasqua. La se- de vescovile eretta dunque nel i ."secolo, divenne sulfraganea del patriarca d'Aqui- leia. Il vescovo principe sovrano deiriuì- pero intervenne a'suoi comizi con voto,ed ebbe soggetti nobilissimi vassalli, e al di- re dell'annotatore d'Ughelli, et inter eos ipsum Àugustissinium Caesareni taiiiquam TyrolisComitem,et ante liacMan- tuae Ducis, qui beneficiario jiire oppìdum Castellariiah Ecclesia recognosce- baiit. Dice che godeva 3o,ooo scudi di rendite, e pagava 3ooo fiorini di tasse pei* le bolle. Enumera l'antico capitolo, i mo- nasteri, i conventi, i sodalizi di Trento e sua diocesi. Il i."vescovo di Trento fu Gio- vino, che alcuni onorano col titolo di san- to, dell'anno yS o 78, avendo anrh'egli predicalo la ^HKÌe di Gesù Cristo in Tren- to. Gli successero Abbondanzio, Claudio o Claudiano, Magnosio o Mngosio o Magoriano, Lambuccio o Sambuzio, Valen- tino, Geniale, Felice o Fedele, Valerio, Guarino o Guariano, Magronino o Ma- iorano, Teodoro, Probo, Montano. Di (pie- sti pastori, per le persecuzioni della Chie- sa, rUgheili non ne riportale noti/ie,an- zi avverte che non ebbero certa sede. Indi registra Ciriaco, Aslerio, Abbomlanzio, che intervenne al concilio d'Acjuileia con- tro Palladio e Secondiano eielici ariani nel 38 I. Giano Pirro Pincio, che dopo Tinconiincianaentodel secolo XVI peli.** scrisse la Storia de'duchi di Trento^a in- sieuìe quella di questa chiesa, Dcm'/V/.v Po /£• tifìcuni Tridentinorum^ dice che

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<strong>di</strong>zione de'suoi venerabili canoni e decre-<br />

ti, e >iccome eseguila ne! pontificato <strong>di</strong><br />

Gregorio XVI , oltre il suo slemma nel<br />

frontespizio, con'un'incisioue siml)olica vi<br />

furono rappresentali i ritraili <strong>di</strong> Paolo III<br />

e <strong>di</strong> Gregorio XVI. Eccone il titolo. Sa-<br />

vrosanctiOecunienìci Conciliì Tridentini,<br />

Paulo in\ Jiilio ///, Fio IV PP.<br />

MM, celebra tiy Canones et Decreta Jcxlmn<br />

adoptiinaruni libroriunjideni accuratissime<br />

recu<strong>di</strong> curavit A. Bisping<br />

ss. teolog. lic. E<strong>di</strong>tio in memoriani <strong>di</strong>ci<br />

XIII dee. MDCCCXLV ornatissime exaratójMonaslerii<br />

Guestphalorum 1 845. Dopo<br />

sì lieti giorni , ne successero <strong>di</strong> tristi<br />

per l'insurrezione del i^ marzo 184B <strong>di</strong><br />

lutto il Tirolo italiano, per opera de'ne-<br />

mici dell'or<strong>di</strong>ne, clie riuscirono con fallaci<br />

promesse a far armare i pacifici mon-<br />

tanari, nella generale rivoluzione d'Ita-<br />

lia. Il municipio <strong>di</strong> Trento domandò al-<br />

l'imperatore l'aggregazione della cititi e<br />

suo territorio al regno Lombardo- Vene-<br />

to, comecliè la provincia è italiana; in<strong>di</strong><br />

nel luglio i tirolesi italiani presentarono<br />

alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Francfort l'in<strong>di</strong>rizzo de'due<br />

circoli italiani <strong>di</strong> Trento e Koveredo, per<br />

essere sciolti dal politico legamecheli vin-<br />

cola alla confederazione germanica, do-<br />

poclic ad essa nel i 8 1 5 vi si associò l'im-<br />

peralore d'Austria co'paesi ledesclii che<br />

gli furono assegnati dal congresso <strong>di</strong> Vien^<br />

Ila, e nominatamente colla piovincia del<br />

Tirolo; il elle venne definiti vatnenle or-<br />

ganizsato neli8i6, eil allora quella par-r<br />

le del cessalo regno d'Italia, che altuaU<br />

mente abbraccia i due circoli <strong>di</strong> Trento<br />

e Roveredo, venne incorporala al Tirolo<br />

e con esso alla confederazione germani-<br />

ca. Dimostrarono i titolesi italiani , che<br />

i due circoli si estendono dalla chiusa <strong>di</strong><br />

Verona a quella <strong>di</strong> Salorno con una po-<br />

polazione <strong>di</strong> oltre 3 r 5,000 anime, o si<br />

guar<strong>di</strong> alle loro origini, a' costumi, alla<br />

lingua, al modo <strong>di</strong> vivere degli abitanti,<br />

o si ponga mente alla loro geografica si-<br />

tuazione ed alle uìcuìorie storiche, sono<br />

tuUavia, senza veruna u)islura d'clcujcn-<br />

TRE<br />

totedescOjlimpidamenle italiani. Domandarono<br />

in sostanza la separazione de'dtie<br />

circoli italiani <strong>di</strong> Trento e Roveredo dal<br />

Tirolo tedesco, e la loro ricostituzione in<br />

provincia separata e in<strong>di</strong>pendente , pel<br />

mantenimento della nazionalità italiana,<br />

e con trattatnento proprio de'circoli ita-<br />

liani, essendo i bisogni e i rapporti affatto<br />

<strong>di</strong>versi da'circoli tedeschi. Ricompo-sti gli<br />

animi , ed eliminati gli elementi turbo-<br />

lenti, tutto quanto il Tirolo restS nella fe-<br />

deltà tra<strong>di</strong>zionale, come quello che nella<br />

sua capitale Innsbrtick accolse l'impera-<br />

tore allorché fu costretto <strong>di</strong> partire da<br />

Vienna.<br />

La fede cristiana fu pre<strong>di</strong>cata in Trenlo<br />

da s. Ermagora <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> s. Marco,<br />

secondo l'Ughelli nell'anno 4o dell'era<br />

cristiana, il quale vi stabilì per pastore il<br />

suo <strong>di</strong>scepolo Giovino nello stesso anno.<br />

Ma il suo annotatore Coleti, oltre l'avver-<br />

tire col Gentilolti, che s. Ermagora col<br />

<strong>di</strong>scepolos. Fortunato furono i primi prò-<br />

mulgatori dell'evangelio in Trento, alferma<br />

che s. Ermagora non in detto anno,<br />

ma nel 78 convertì al cristianesimo i tri-<br />

dentini. Infatti leggo nelle Vite de'santì<br />

della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> T/rwfó, del sullodafo d.<br />

Gioseffo Pinamonti, Trento 1887, eh' è<br />

tra<strong>di</strong>zione antichissima e autorevole del-<br />

le <strong>di</strong>ocesi d' Aquileia e <strong>di</strong> Trento, che s.<br />

Ermagora <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> s. Marco Evange-<br />

lista e vescovo d'Aquileia, venne col suo<br />

<strong>di</strong>acono Fortunato a pre<strong>di</strong>car il vangelo<br />

a'tridentini, ed ambedue ne convertirono<br />

a Cristo parecchi, e che s. Ermagora<br />

pose in Trento per vescovo Giovino a governare<br />

la nuova chiesa. De'ss. Ermago-<br />

ra eForlu nato marti li, quali fondatori del-<br />

la chiesa <strong>di</strong> Trento, se ne fa quivi la festa<br />

a' I 2 luglio. Di un santo vescovo e <strong>di</strong> ab<br />

tri santi parlerò a suo luogo col sacerdo-<br />

te Pinamonti; intanto col medesimo ri-<br />

corderò che si onorano e invocansi nella<br />

<strong>di</strong>ocesi; s. Rome<strong>di</strong>o eremita contempora-<br />

neo <strong>di</strong> s. Vigilio e nobile laico, che <strong>di</strong>spen-<br />

sate le sue ricchezze a'poveri, si ritirò in<br />

una ventola valle della Naunia, non lun-

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