Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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2^1 TRE na. Nella cillà vi sono allre due parroc- chie col s. fonte, e Ira le chiese vi sono quelle in custodia de'cappuccini ede'fran- cescani riformali. Il capitolo della catte- drale si compone di 3 dignità, lai." è il decano, le altieil preposto e l'arcidiaco- no, di 5 canonici semplici, colla sola prebenda teologale, secondo 1' ultima pro- posizione coiicisloriale deli 8 34, e di altri 20 beneficiati corali, ivi pure leggendosi: Hi onines singulis diebus in Ecclesia Calhedrali corwenire tenentiir ad qfjiciiini divi IIum persohen dum ; q uih us iiisiiper aliquiò ex seminario clerici or' dinario adduntur : diebus aiiteni sole- innioribus, praesertini quando Kpiscopus sacra exercet ponti/ìcalia,nunierus presbyteroruniy aliorunique clericoruni in divinis inscrvientium adeo excrescit^ utquinquaginta ecclesiasdcas personas sacris paratas indumentis in ea numerari possint. Vicino al palazzo Zambelh è il seminario vescovile, bello, ampio e solido edifìzio de'gesuili. Per opera del vescovo mg.' Francesco Saverio Luschin fu k\\\\ nostri aivpliato verso occidente, lasciando la parte orientale ad uso delle scuole elecnentari; ma gl'intelligenti ile- plorano la distruzione della chiesa del (tarmine, che abbelliva il luogo dove in- naizossi la nuova fabbrica, l seminaristi sono n(uiierosi, essendo la diocesi vasta e ujolio popolata. L'interno del suo tempio è assai regolare e ricco di marmi io- cali, cheadornano le pareti, le logge e gli altari. Nel maggiore il bel quadro espri- mente s. Francesco Saverio gesuita bat- tezzante gì' indiani, si crede del celebie trentino p. Andrea Pozzi gesuita, che me- ravigliosamente dipinse a fresco in tante chiese di sua benemerita società. Quanto all' episcopio, conviene sapere, dopoché nel i8o3 il vescovo di .Trento cessò d'es- sere principe regnante, il palazzo di Ca- stello non fu pili sua residenza. L'ultimo principe Lmanuele conte di Thunn, re- starnò col suo peculio la casa de'decani capitolari colla mira di farne episcopio, TU E iTiR ne egli, ne i suoi successori poterono abitarvi, perchè la fabbrica fa destinala da chi ebbe il comando ad altri usi. Il vescovo è perciò costretto abitare in casa presa a pigione dal governo, finche questo provvedere ad una stabile abitazio- ne, cioè nella via s. Vigilio vicino al duomo, ed ivi è anche la curia vescovile. Vi è inoltre Tistituto delle figlie o suore della Carila, due confraternite, V ospedale, l'orfanotrofio femminile e tnaschile; fon- datore del 2." fu un piissimo de' baroni Crosina, per cui gli allievi sono detti cro- sinotti, i quali portano sul vestito e cor- rispondente al cuore, una croce in segno di riconoscenza verso il cristiano bene- fattore. Avea Trento il monte di pietà o montesanto perfare pubblici prestiti, ma le ultime guerre furono causa che venis- se distrutto; perchè poi si rinnovasse il benefico istituto, il trentino Andrea de Bassetti ha lascialo un forte capitale. Il sacerdote PietroTambosi di Roverelo,già elemosiniere del principe vescovo, fondò un privato istituto pe'sordo-muti e ne fu pure direttore. Lo sostenne finché visse co'suoi mezzi, e s'impiegò lutto nella dif- ficile istruzione de'numerosi alunni. Mor- to nel novembre i 85 « , fu compianto (jua- le sventura del paese, per l'ingegnosa, o- perosa eardente sua carità. Le sue esequie furono onorate da straordinario numero di cittadini, fra'quali lo stesso odierno vescovo, e buona parte di essi accompagnarono la bara fino al camposanto. Incapo alla contrada della Prepositura fu la casa de'preposili capitolari, convertila da poco in collegio : in essa vi stanziarono pure le monache di s. Margherita delle del Sobborgo, perchè un tempo questi luoghi erano fuor delle mura, per cui ancor oggi appellasi Bojgo Nuovo la parte della cit- tà ch'è presso a porta Veronese. Da porta Veronese o di s. Croce si trova la chiesa della ss. Trinità, e salendo per la via del medesimo nome, che a questa condu- ce, è la casa ove si raffina il zucchero, sta- bilimento eretto da non molti anni da
TRE i\nn compagnia di azionisti. Questa casa della ra/ìineiia è aìemorabile, perchè eia abitata, al tempo del concilio tenutosi in Trento, da' legali ponli(jcii che lo pre- siederono, e tenevansi in quella da'padri le congregazioni generali che precedevano le sessioni pubbliche nel tempio di s. INIaria, come tlimostiò in un suo libro il trentino presidente d'appelloMazzelti, di- ligente raccoglitore di tuttociò che spet- ta all'istoria patria. Ma la notte de' i 5 di- cembi e 1845 scoppiò un incendio nell'e- dificio della ra/lineria e restò divoralo dalle fiamme, per cui probabilmente sa- rà perita anche quella parte che ricorda- va una memoria così preziosa. Nell'umi- le fabbricato presso la chiesa della ss.Tri- nità, ricovero un tempo de'filippini, si raduna la scolaresca assai numerosa del gin- nasio e del liceo co' suoi professori : nel locale del liceo è il gabinetto fisico, rige- nerato dal benemei ito prof. ab. Lunelli da Civezzano, il quale con raro disinte- resse r arricchì di macchine. La piazza delle Erbe è cosi detta perchè vi si tiene quotidiano mercato d'ogni sorta di ei bag- gi, agrumi, frulla d'ogni qualità, butirro, pesce, ostriche, uccelli, pollame, selvag- gina e altri commestibili. JNella via di s. MariaMaddalena,nome che prese da una sua chiesa, ove adunavansi i parrochi per le sagre funzioni, la cui parrocchia fu poi unita a quella di s. Pietro, è un'abita- zione de'coiiti Cousoiati, e in tutta l'isola formata dalle propinque case fiu'ono sco- perte vestigia d'una fabbrica antica e so- lidissima, la quale credesi che fosse un au- fiteatro. In altri luoghi ancora nel fare scavi per (iundamenti nuovi cantine, si trovarono a molta profondila pietre la- vorale, frammenti di colonne, acquedot- ti, utensili, monete e altri avanzi d'anti- chità mollo rimola; come nelle profon- de fosse per le fondamenta del nuovo palazzo del conte Leopoldo di Thunn, eret- to con disegno del lodalo Vanlini,e belle pitture dell'altro bresciano TomuìasoCa- ileUiui; couliûo alle case de'liejleuzuui, TRE 293 famiglia molto famigerata di Trento, ora possedute da'conli di Thunn. Lapidi romane scritte sono nel palazzo del civico magistrato, e in diversi luoghi della città e del suburbio, ed altre non poche si conservano nelle valli trentine, tutte illu- strate da diversi eruditi. Dal sin qui ac- cennalo, il lutto dimostra che Trento fu città italiana molto ricca, e che anco al presente si trova in istalo di floridezza. Questo si manifesta più ancora nell'interno de'palazzi e delle abitazioni de'no- bili e de'ricchi, nelle quali si trovano in- dizi antichi e moderni non solo di opu- lenza, ma eziandio di buon gusto e col- tura, ed in buon numero. Quadri assai pregievoli,slatue,monete,medaglie e mol- te altre cose preziose vi si conservano con molta gelosia. Se le tele ch'essi posseggono del Guercino, di Guido Reni, del Perugino, del Dolce, de'Rosa, di Tiziano e d'altri viìlentissimi, fossero in una sala unite, formerebbero una ragguardevole galleria, che sarebbe e bel decoro della città, e scuola alta a sviluppare il buon gusto ne' giovani artisti. In fatti, noterò principalmente, che belle pitture sono presso il vescovo principesche molti affreschi ornano la sala de' conti Lodron; che antichi dipinti e moderni di Hayez, di Canella, di Palagi, ha nelle sue came- re il conte Girolamo Malfatti; che i conti di Wolckt nstein, i baroni Turco, Salva- dori, Gaudenli, i signori di Lupis, Shrek, Sardagna, Travaglia, Corradi sono pure forniti di rate e pregievoli tele; che i conti di Thunn, il conte Giovanni di Spaur, oltre le rarità che custodiscono ne' loro castelli della Kaunia, conservano anche qui pitlui e bellissime; che il conte Simeo- ne Consolati ha una preziosa raccolta di quadri,d'incisioniediscullure,e Ira que- ste alcune opere delnaune Insonibe, che lavora in Firenze; e che il conte Bene- detto Giovanelli fece con molta spesa dot- ta collezione di monete e medaglie, come quello che scrisse un erudito libro ìn- Igruu alla Zecca lYcnUnaf quu che di
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