Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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•9< T II E gè in un'iscrizione del vescovo principe .Sigismondo Alfonso di Tliunn alla fac- ciata che guarda sulla piazza. Su questa Ju sera della festa di s. Vigilio vescovo e martire e protettore della diocesi, si dà spettacolo di fuochi artificiali, con gran concorso da tutte parti, li duomo o chiesa cattedrale di Trento presenta nella sua elevazione esteriore un tnonuoiento pre- gevolissitno d'architettura italiana all'u- scir del secolo XIII. Notano le cronache cooiesul finir dell V secolo s. Vigilio fab- bricasse una chiesa a'ss. Gervasio e Pro- tasio là dove al presente è il duomo , e come per opera del di lui successore Eugippo un'altra !;e n'erigesse, o quella pri- mitiva si ampliasse, perchè vi avessero sepoltura onorata le spoglie mortali del niedesimo s. Vigilio. Da queste niemorie fin dopo il looo non si trova menzione di questa fabbrica, ed opina l' accurato Pinamonli , che durante il dominio de' longobardi, essendo allora Trento resi- denza de'duchijSorgessequi un tempio di notevole cospicuità per assumere nome e decoro di chiesa cattedrale, e se ne vedono alcuni avanzi d'opera longobardi- ca. Udalrico li del 1022, che fu ìli.°ve- scovo, conte, marchese e duca di Trento, fondò la cripta o confessione, e mutò in meglio tutta la chiesa. Alberto o Adel prelo 1 riedificò il vetusto altare ov'erano le reliquie de'sanli; e dopo corto in- tervallo il vescovo Altemanno conchiuse la riedificazione del tempio, il quale col ^ di lui ministero, e con quello del vescovo di Concordia e del patriarca d'Aqui- leia Poo trentino, fu nel i 146 solenne- n»enteconsagrato. Però gli esterni abbel- limenti, che attraggono maggiormente i comuni sguardi, apj)arlengono al secolo XIII, e ne fu architetto Adamo di Aro- gnocotnacino, il quale operò sotto il prin- cipato di Federico Vanga, che die ezian- diocorapimentoal palazzo vescovile pres- so la cattedrale slessa. Nel lato esterno, dov'era l'antico cimiterio, è un'iscrizione sepolcrale deli 21 2^ che al dello Adamo TRE e suol figli dà l'onore d'essere stalo l'ar- chitetto di ciò che di bello vedesi dentro e fuori di questa fabbrica. Lo stile del- la parte esteriore di questa chiesa mira- bilmente si accorda co' progressi dell'ar- ti rinascenti dopo il 1000, e richiama al peiisiere la torre, il ballisterio e la cattedrale di Pisa ; e si ritiene che Adamo non sia men degno di bella fama di co- loro che operarono a Pisa. Nella costrut- tiira di Adamo si presenta un'eleganza di forme, di cui indarno si cercherebbe- ro esempi nell'opere delia decadenza che precedettero il 1000. La loggielta che ri- corre per l'edifizio, tranne una parte co- struita 100 anni dopo per munificenza di Guglielmo da Castelbarco, composta con archi a semicerchio sorretti da coloimel- te binate, serve opportunamente difie- gio alla sommità de'le pareti del tempio, v'induce leggerezza e si accorda cogli or- namenti delle sottoposte finestre, le quali sono a guisa di feritoie come ne'secoli precedenti , ma di svelta forma e di ragio- nevole grandezza. Consonante alle delle opere sorge il portico, che serve di voli- bolo a quell'ingresso ch'è volto a oriente, e in esso come nelle finestre del coro ap- parisce queU'agginqipamenlo di 4 colon- nette formanti un solo sostegno, i cui fusti si annodano con bizzarro intreccio nel lo- ro mezzo; la qual pratica solo si considera come lavoro di esecuzione didìcile, e for- s'anche come concello simbolico, che u que'giorni ancora l'architettura ecclesia- stica era tutta simbolica e piena di arca- ne significazioni. Dal lato setlenlrionale e rispondente alla piazza, l'edifizio pre- senta indizi dell' epoche diverse nelle qua- li fu data opera alla

T R E »avÌ£j;IÌ5i tleirarle in ogni senso. L'inler- lìu ilc'l tempio soggiacque a quella malin- tesa tendenza di voler rimodernar l'an- tico, invalsa ne'dtie secoli die precedero- ììo il nostro; perciò si vedono V antiche oscureparetidiscoidafeco'moderni bian- chi intonachi delle volte, resi più ingrati didle manierale pitture di cui furono ri- coperti, e tutta la grave architettura del teujpio dissonare co' bizzarri cornicia- nienti degli altari-, e colle strane baroc- chcrie della cappella del ss. Sagramento, la (piale al di fuori è per la sua schietta semplicilà molto elegante: fu eretta sul decimar del secolo XVII , dal vescovo Francesco degli Alberti. ìi pur dissonan- te l'altare nìaggiore eretto nel i 744>^ so- miglianza della confessione del Bernino ins. Pietro di Roma. iXondifueno è svelto e ardito, e per essere di niarmo didlcile ne fu la costruzione. La forma interna della cattedrale è a croce latina, il cui brac- cio nuiggiore è ripartito in 3 navi divise da colonne o grandi pilastri assai forti e di bellissima composizione, su cui si aggirano archi a pieno centro, e formano t\i\e ordini di volte, delle quali le più de- pi esse corrispondono sulle navi laterali, e la piùelevata sulla centrale. Anche l'in* terna costruzione dimostra le differenti e- poche in cui venne innalzalo il tempio. Tra i depositi che sono in questa catte- drale in buon numero, vanno ricordati (pjellodi Pietro Andrea Mattioli, che sui njonti del Trentino raccolse molte piante ili cui arricchì il suo celebre Trattato di- Botanica; queWa dì Sa use verino duce va- loroso de' veneti, perito nell'Adige presso Galliano pugnando, e da'trentini vinci- tori ebbe onorifici funerali e degna sei)ol- lura; il deposilo del vescovo Udalrico Ili, sul quale è un gran quadro del 1 5o4, di- pinto in tavola, rappresentante la Grò- cidssione e ri[)ulato olliuìo; (piello sotto la cappella del ss. Sagramento del cardi- nale Hernardo Glesio, ilegnoili piìi atten- zione, in cui vedesi sulla tela sovrapposta il suo i iliallo che du s. Vigilio e piesenlulo TRE 291 allaD. Vergine, dipinto da un de'Palma. Altri notabili dipinti sono unaNostra Don- na nel coro, dove se ne vedono altri di mi- nor pregio, ma pur meritevoli d'osserva- zione. Sull'altare a destra di chi viene per la porta orientale, è una Madonna con alcuni santi, opera di Francesco Moro- ne. Sulla colonna dov'è la mensa deali ac- coliti, che servono al maggior altare, è un s. Rocco deirOrbetto. Le tele de'due altari vicini alla cappella del Crocefisso hanno pure non piccolo pregio, in ispecie quella ch'esprime la B. Verginee s.Biagio, ch'è del Romanino. Non immeritevoli di essere osservate sono le due grandi che coprono le pareli della menzionata cap- pella, lavoro del bavarese Lott. Opera slimata éilGristoo Grocefisso di legno,che vi è velato sull'altare. Molli rivolgono a Dio loro preci innanzi ad esso con grande fi- ducia, perchè al suo cospetto fiu'ono pub- blicati i venerandi canoni e decreti, ossia le dognuitiche decisioni del glorioso con- cilio tenutosi in s. MavUì, et furata fuct- runt, aggiunge l'Ughelli; rilevando il Pi- namonli, che non pochi alfermano di a- ver conosciuto persone, a favore delle quali si verificò il Fides tua te sah'ani fecit. Egli è in ossequio del grande e be- nefico avveniniento , e dell' ini{)ortanle lunga dimora esoggiornoche i pachi del- la Ghiesa universale, il fiore del sapere ecclesiastico, i primati della sagra gerar- chia, i rappresentanti de'somnii Ponte- fici, fecero nell'avventurosa Trento dal 1545 al (563, che io vado descrivendo con alquanti particolari l' illustre cillìt, e que'templi in cui risuonarono le magi- strali e legislatrici loro voci. Nella sagre- stia fra'pregevoli reli(|uiari è un'argen- tea cassa, in cui sono le ossa di s. Vigilio, acni è sagra la cattedrale; ed ivi per mae* stria di lavoro si ammirano alcuni gran- di arazzi istoriati. La cattedrale ha il fiat- tislerio e li cura d'anime, altidata all'ar- ciprete, e diverse relicpite vi si venerano, enumerale ilaU'Ughellijde'corpi di santi, porzione della vera Groce ed una ss. Spi-

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gè in un'iscrizione del vescovo principe<br />

.Sigismondo Alfonso <strong>di</strong> Tliunn alla fac-<br />

ciata che guarda sulla piazza. Su questa<br />

Ju sera della festa <strong>di</strong> s. Vigilio vescovo e<br />

martire e protettore della <strong>di</strong>ocesi, si dà<br />

spettacolo <strong>di</strong> fuochi artificiali, con gran<br />

concorso da tutte parti, li duomo o chiesa<br />

cattedrale <strong>di</strong> Trento presenta nella sua<br />

elevazione esteriore un tnonuoiento pre-<br />

gevolissitno d'architettura italiana all'u-<br />

scir del secolo XIII. Notano le cronache<br />

cooiesul finir dell V secolo s. Vigilio fab-<br />

bricasse una chiesa a'ss. Gervasio e Pro-<br />

tasio là dove al presente è il duomo , e<br />

come per opera del <strong>di</strong> lui successore Eugippo<br />

un'altra !;e n'erigesse, o quella pri-<br />

mitiva si ampliasse, perchè vi avessero<br />

sepoltura onorata le spoglie mortali del<br />

niedesimo s. Vigilio. Da queste niemorie<br />

fin dopo il looo non si trova menzione<br />

<strong>di</strong> questa fabbrica, ed opina l' accurato<br />

Pinamonli , che durante il dominio de'<br />

longobar<strong>di</strong>, essendo allora Trento resi-<br />

denza de'duchijSorgessequi un tempio <strong>di</strong><br />

notevole cospicuità per assumere nome<br />

e decoro <strong>di</strong> chiesa cattedrale, e se ne vedono<br />

alcuni avanzi d'opera longobar<strong>di</strong>-<br />

ca. Udalrico li del 1022, che fu ìli.°ve-<br />

scovo, conte, marchese e duca <strong>di</strong> Trento,<br />

fondò la cripta o confessione, e mutò in<br />

meglio tutta la chiesa. Alberto o Adel<br />

prelo 1 rie<strong>di</strong>ficò il vetusto altare ov'erano<br />

le reliquie de'sanli; e dopo corto in-<br />

tervallo il vescovo Altemanno conchiuse<br />

la rie<strong>di</strong>ficazione del tempio, il quale col<br />

^ <strong>di</strong> lui ministero, e con quello del vescovo<br />

<strong>di</strong> Concor<strong>di</strong>a e del patriarca d'Aqui-<br />

leia Poo trentino, fu nel i 146 solenne-<br />

n»enteconsagrato. Però gli esterni abbel-<br />

limenti, che attraggono maggiormente i<br />

comuni sguar<strong>di</strong>, apj)arlengono al secolo<br />

XIII, e ne fu architetto Adamo <strong>di</strong> Aro-<br />

gnocotnacino, il quale operò sotto il prin-<br />

cipato <strong>di</strong> Federico Vanga, che <strong>di</strong>e ezian-<br />

<strong>di</strong>ocorapimentoal palazzo vescovile pres-<br />

so la cattedrale slessa. Nel lato esterno,<br />

dov'era l'antico cimiterio, è un'iscrizione<br />

sepolcrale deli 21 2^ che al dello Adamo<br />

TRE<br />

e suol figli dà l'onore d'essere stalo l'ar-<br />

chitetto <strong>di</strong> ciò che <strong>di</strong> bello vedesi dentro<br />

e fuori <strong>di</strong> questa fabbrica. Lo stile del-<br />

la parte esteriore <strong>di</strong> questa chiesa mira-<br />

bilmente si accorda co' progressi dell'ar-<br />

ti rinascenti dopo il 1000, e richiama al<br />

peiisiere la torre, il ballisterio e la cattedrale<br />

<strong>di</strong> Pisa ; e si ritiene che Adamo<br />

non sia men degno <strong>di</strong> bella fama <strong>di</strong> co-<br />

loro che operarono a Pisa. Nella costrut-<br />

tiira <strong>di</strong> Adamo si presenta un'eleganza<br />

<strong>di</strong> forme, <strong>di</strong> cui indarno si cercherebbe-<br />

ro esempi nell'opere delia decadenza che<br />

precedettero il 1000. La loggielta che ri-<br />

corre per l'e<strong>di</strong>fizio, tranne una parte co-<br />

struita 100 anni dopo per munificenza <strong>di</strong><br />

Guglielmo da Castelbarco, composta con<br />

archi a semicerchio sorretti da coloimel-<br />

te binate, serve opportunamente <strong>di</strong>fie-<br />

gio alla sommità de'le pareti del tempio,<br />

v'induce leggerezza e si accorda cogli or-<br />

namenti delle sottoposte finestre, le quali<br />

sono a guisa <strong>di</strong> feritoie come ne'secoli precedenti<br />

, ma <strong>di</strong> svelta forma e <strong>di</strong> ragio-<br />

nevole grandezza. Consonante alle delle<br />

opere sorge il portico, che serve <strong>di</strong> voli-<br />

bolo a quell'ingresso ch'è volto a oriente,<br />

e in esso come nelle finestre del coro ap-<br />

parisce queU'agginqipamenlo <strong>di</strong> 4 colon-<br />

nette formanti un solo sostegno, i cui fusti<br />

si annodano con bizzarro intreccio nel lo-<br />

ro mezzo; la qual pratica solo si considera<br />

come lavoro <strong>di</strong> esecuzione <strong>di</strong>dìcile, e for-<br />

s'anche come concello simbolico, che u<br />

que'giorni ancora l'architettura ecclesia-<br />

stica era tutta simbolica e piena <strong>di</strong> arca-<br />

ne significazioni. Dal lato setlenlrionale<br />

e rispondente alla piazza, l'e<strong>di</strong>fizio pre-<br />

senta in<strong>di</strong>zi dell' epoche <strong>di</strong>verse nelle qua-<br />

li fu data opera alla

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