Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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Io cinse d'assedio, saccheggiandone il contado,
che tulio pose a ferro e fuoco, non
l'isparmiando né magnificenza di fabbri-
che, né amenità di ville, ne la sanlità del-
le chiese e de'monasteri, onde liberare il
genero. Intrepidi i monlecchiesi, ad onta
di tanti spietati eccidii e della prigionia
di multi nobdi cittadini, resisterono con
tanta costanza e prodezza, che indussero
il lìero nemico a sciogliere l'assedio, ed a
partire disperatamente per Timpossibili-
tà di espugnare il luogo. Avendo in quel
tempo i monlecchiesi eletto a podestà il
summento'valoDaglione,oltre il solito giuramento
di ben custodire e governare il
luogo, e di fedelmente esercitare la cari-
ca, vollero che giurasse di sicura mente cu-
stodire il prigione Corrado nemico della
Chiesa. Ma i nemici vedendo che nulla
potevano ottenere colla forza, corruppero
le guardie, le quali nel gennaio 1264
a nulle avanzala lasciarono fuggire Cor-
rado segretamente, dopo circa due mesi
di carcere. Montati in furia i monlecchie-
si pel tradimento, s' immaginarono che
ne fosse autore il Jjagltone, e tumultua-
riamente corsero al suo palazzo, gridando
di volerlo uccidire. Riuscì al podestà
di sottrarsi a tempo dal loro furore, altrimenti
ne sarebbe slato vittima, benché
innocente. Questa fuga confermò i mon-
tecchiesi nel sospetto che Baglione fosse
reo di tradimento. Invece egli si recòda
Urbano IV, che allora dimorava in Or-
\ielo (quest'asserzione del Golucci tni fe-
ce di sopra porre la data del 1263 alla
sua podesteria, e in conseguenza la me-
desin»a all'aggressione e prigionia di Cor-
rado, e perciò la sua fuga al 1 264, poi-
ché Urbano IV mori a'2 ottobre di tale
anno; che se poi invece di Urbano IV si
debba ritenere Clemente IV che elfeltuò
rinvestitura di Carlo d' A.ngiò disegnata
dal predecessore, allora la podesteria di
liiigiione può riferirsi al 126G e così la
prigionia di Corrado, e la sua evasione al
12G7 : non voglio tacere, che il Conqia-
guoui icgidlia lu prigionia di Curiudu ul
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1264, così la venuta del suocero Gualfano
a Monlecchio con formidabile eser-
cito, col quale cintolo d'assedio, per la
fortezza del silo e strenuilà de' difensori
reso inespugnabile, e da'rigori dell'inverno
fu costretto partirsene), per giustificare
la sua innocenza: mentre al medesimo
ricorsero i montecchiesi,accusandolod'in-
fedeltà. Il Papa ordinò a Manfredi Roberti
da Reggio, eletto vescovo di Verona
e rettore della Marca (lo fu nel 1263 e nel
1264, indi nuovamente nel 1268), che
con ogni diligenza esaminasse tutto, il
che eseguitosi dal prelato,dichiaròBaglio-
ne innocente. Aggiunge Colucci che tale
per nuove ddigenze lo riconobbe il ret-
tore e legato cardinal Paltinieri nel 1 26CÌ
(ecco una nuova prova, che la podeste-
ria del Baglione cominciò nel i 263, e per-
ciò più probabili le date da me assegna-
te alla prigionia e fuga di Corrado). Ter-
minalo il giudizio nel i 2G8coirassoluzio-
ne di Clemente IV (nell'atto riportato dti
Colucci esplicitamente è delta la fuga di
Corrado avvenuta sotto il predecessore
Urbano IV, dichiarazione che conferma
il ila me asserto) da ogni imputazione del
Baglione, questi dopo io anni ne intentò
altro per esigere da Monlecchio l'intero
salario a cui era slato destinato per un an-
no e 8 giorni, che i monlecchiesi negavano
non avendo compito il tempo. Di
tuttoColucci riprodusse diversi documen-
ti. Meritarono i monlecchiesi un singola-
re elogio da Clemente IV (è intrinseco
pel suesposto che io qui ricordi, che suc-
cesse a Urbano IV a'5 febbraio 1 26 ">), per
la loro costanza e dispendi che pe'narra-
ti avvenimenti aveano dovuto sostenere,
e avendo destinato legato della Marca il
cardinal Faltinierì,u loro specialmente lo
raccomandò per ogni assistenza, onde più
facilmente qualuncpie nemico atlenlalo
avesse potuto reprimere. Volle di più Clemente
IV assolvere i monlecchiesi dall'obbligodi
restituire tultociò che aveano
potuto loglierea Corrado d'Antiochia
ed a'buoi solduli e famigliari quando fu