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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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248 TRE<br />

Ja Chiesa romana cominciarono a gover-<br />

narsi co* propri consoli, e però non era<br />

compalihilecheMonteccIiioriel i 220 fos-<br />

se soggetta a cjue'conli e marchesi che più<br />

non vi erano. La riferita querehì al marchese<br />

d' Ancona, prova che Montecchio<br />

non era del numero de'luoghi soggetti a<br />

Camerino. Lo <strong>storico</strong> camerinese Turchi<br />

riporta la lega olfensiva e <strong>di</strong>fensiva sta-<br />

bilita neh 198 a'4 maggio da'consoli <strong>di</strong><br />

Camerino co'consoli <strong>di</strong> Monteccliio; il che<br />

<strong>di</strong>mostra la libertà e potenza <strong>di</strong> Montecchio,<br />

che se fosseslalo <strong>di</strong>pendente da Ca-<br />

merino, questo non si sarebbe con lui u-<br />

nito in società e alleanza. Il Colucci at-<br />

tribuisce all'imperizia del notaro, nello<br />

scrivere m Cotniiatu Camerini^ parole<br />

che probabilmente usò per in<strong>di</strong>care piut-<br />

tosto la giuris<strong>di</strong>zione <strong>ecclesiastica</strong>, dalla<br />

quale<strong>di</strong>pendeva Montecchio come facen-<br />

te parte della <strong>di</strong>ocesi del vescovo <strong>di</strong> Ca-<br />

luerino.Se facilmente i montecchiesi riac-<br />

quistarono il <strong>di</strong>viso contado per comprile<br />

libere donazioni, non però ne goderono<br />

pacificamente gli acquisti, ed ili.°in«<br />

.sulto a cui furono esposti, fu la ricordata<br />

scoireria <strong>di</strong> masnada <strong>di</strong> Grimaldo, perla<br />

quale riceverono danni gravissimi col fer-<br />

ro e il fuoco in molte ville del suo <strong>di</strong>stret-<br />

lo,saccheggiate,<strong>di</strong>strutteerabbiosamen- te malmenate. A questo infortunio suc-<br />

cessero, dopo non molti anni, le liti e le<br />

<strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e co'convicini, e le più durevoli<br />

e gravi furono col pubblico <strong>di</strong> s. Severi-<br />

no,nateefomentaleper pretensioni d'ambo<br />

i luoghi sopra parecchie castella, e spe-<br />

cialmente su quelli <strong>di</strong> s. Lorenzo e <strong>di</strong> Pa-<br />

tino, per cui in aiuto <strong>di</strong> Montecchio nel<br />

1 198 eransi <strong>di</strong>chiarati icamerinesi,i qua-<br />

li nel 1236 ratificarono <strong>di</strong> nuovo le fatte<br />

promesse solennemente, e principalmen-<br />

te per s. Lorenzo. Più lunga fu la <strong>di</strong>scor-<br />

<strong>di</strong>a ch'ebbe Montecchio contro s. Seve-<br />

rino pel castello <strong>di</strong> Pelino, nella quale vi<br />

ebbero parte i camerinesi e i tolentinati,<br />

come luogo che a tutti e 3 proporzionatamente<br />

spettava per la donazione che fe-<br />

ce loro Gentile <strong>di</strong> Pelino ueli 207, e lulti<br />

TRE<br />

per la loro parte pel mantenimento, fortificazione<br />

e custo<strong>di</strong>a del castello aveauo<br />

contribuito qualche sonuna. Tra' molli<br />

documenti pubblicati da Colucci, vi sono<br />

quelli della donazione <strong>di</strong> Pelino a Montecchio<br />

nel 1207; del sindaco <strong>di</strong> Montecchio<br />

che nel i 236 <strong>di</strong>e in custo<strong>di</strong>a a Giacomo<br />

<strong>di</strong> Pelino la torre, \\ girone e tutto<br />

il castello <strong>di</strong> Pelino, promettendo Giacomo<br />

<strong>di</strong> riceverlo e ritenerlo per le comunità<br />

<strong>di</strong> Camerino, Tolentino e Mon-<br />

tecchio; della concor<strong>di</strong>a falla tra le 3 comunità<br />

nel I 2444^^1 mantenimento e cu-<br />

sto<strong>di</strong>a <strong>di</strong>Petino;el'inlimazionedalgiu(lice<br />

della Marca fatta a Giacomo per le pretensioni<br />

<strong>di</strong>Camerino.Tolen tino eMontecchio<br />

sul castello <strong>di</strong> Pelino. Di questo Pelino o<br />

Pitìnofiva frazione della città vescovile <strong>di</strong><br />

.9. Severino, ne riparlai in quell'articolo.<br />

Il governo de'consoli nelle città italiane<br />

non fu durevole, per gli abusi, tumulti<br />

e sconcerti che insorsero nella toro ele-<br />

zione, e nell'amministrazione della giustizia<br />

e della cosa pubblica. Abolito il magistrato<br />

de'consoli, gli fu sostituito una<br />

signoria forastiera, eleggendosi per ogni<br />

luogo un pretore dello podestà, perchè<br />

gla<strong>di</strong>o, pileOf et sceptro ad Po testa tem<br />

ju<strong>di</strong>candam ornati sunt ; e nello stato<br />

pontificio fu stabilito neh 199 in un'adunanza<br />

tenuta in Orvieto, che sovra-<br />

stasse a'magistrati,a'citla<strong>di</strong>ni e al popolo,<br />

e durava uu anno o 6 mesi, non polendo<br />

condor seco la propria moglie, senza au-<br />

torizzazione del preside della provincia.<br />

Nellecittà libere l'elezione si faceva a plu-<br />

ralità <strong>di</strong> voli nel consiglio generale; nelle<br />

città Picene, e perciò in Montecchio, tale<br />

elezione dovea conseguirsi per privilegio<br />

dalla s. Sede. S'ignora quando Montec-<br />

chio cominciò ad avere il podestà, e solo<br />

trovò Colucci un breve deh 290 <strong>di</strong> Ni-<br />

colò IV, col quale <strong>di</strong>e facoltà a'montec-<br />

chiesi <strong>di</strong> eleggere il podestà ed altri uf-<br />

fìziali in perpetuo, col <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> procedere<br />

nelle cause civili e criminali, pel qual<br />

privilegio obbligò il comune a pagaie o-<br />

guiaaao 120 lire libbre <strong>di</strong> Ravenua alla

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