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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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i/li<br />

TRE<br />

r antica cliiesa siifTìciente alla iiutuerosa<br />

j)opoIazione smisuratarnenle accresciuta,<br />

come rileva il Benigni , e colla spesa <strong>di</strong><br />

39,000 scu<strong>di</strong>, fu rie<strong>di</strong>ficata d'un'arapiez-<br />

za assai maggiore e magnifica, con chie-<br />

sa SGllerranea, co'<strong>di</strong>segni del celebre ar-<br />

(hilelto romano cav. Andrea Vici, da cui<br />

Treia ripete ancora le suddescrilte gran-<br />

<strong>di</strong>ose case <strong>di</strong> correzione e <strong>di</strong> lavoro, e il<br />

bel monumento eretto nella piazza mag-<br />

giore a Pio YI. La collegifita cosi <strong>di</strong>ven-<br />

ne bella e maestosa per esteriore forma,<br />

e per gl'interni profusi ornamenti, al <strong>di</strong>-<br />

re del Castellano. Però il march. Ricci<br />

osserva, che lo stile che vi tenne l'archi-<br />

letto lo mostra buon seguace del Vauvi-<br />

telli, e perciò i pregi e i <strong>di</strong>fetti propri del<br />

maestro sono patenti nel <strong>di</strong>scepolo, ca-<br />

ralteiisliche che non seppe smentire neppure<br />

nell'arco che <strong>di</strong>segnò pel detto monumento<br />

<strong>di</strong> Pio VI. Dalla lapide che vi<br />

fu posla per memoria, si <strong>di</strong>ce che fu re-<br />

stituita al <strong>di</strong>vin culto. Uno de'monasteri<br />

per origine più antichi , che sia stato iu<br />

Montecchio, Colucci repula quello delle<br />

monache cauiiildolesi <strong>di</strong> s. Romualdo e s.<br />

Agata, giacché la tra<strong>di</strong>zionelo vuole eiet-<br />

to dallo stesso fondatore della congrega-<br />

zione s. Romualdo, da cui ne furono isti-<br />

tuiti altri molti <strong>di</strong> monache e monaci nel-<br />

la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Camerino. La più antica me-<br />

moria <strong>di</strong> sua esi>tcuza è del 1292, altra<br />

essendo del I 3 3o. Il monastero giù era in<br />

decadenza neh437, onde per ristorarlo<br />

fu d'uopo ricorrere al pubblico consiglio;<br />

sembra che nulla si facesse,poichènel i463<br />

se ne rinnovò la proposta, nella quale si<br />

legge il nome <strong>di</strong> s. Romualdo corrotto con<br />

quello <strong>di</strong> s. Grimaldo. Nel i 532 il mona-<br />

stero fu riunito alla mensa vescovile <strong>di</strong><br />

Camerino, e ad istanza del vescovo An-<br />

ton Giacomo Dongiovanni fu demolita la<br />

chiesa, e co'suoi cementi ne fu eretta al-<br />

tra sotto l'invocazione de'ss. Giacomo e<br />

Romualdo, nella quale fu trasferita nel<br />

i6o3 la parrocchia suburbana <strong>di</strong> s. Egi-<br />

<strong>di</strong>o a maggior comodo de' parrocchiani,<br />

essendo stata però la chiesa a spese del<br />

TRE<br />

pubblico e de'<strong>di</strong>voti ristorala e ampliala,<br />

al suo rettore venendo conferito il titolo<br />

ili priore. In Montecchio viveano <strong>di</strong> liroo-<br />

sine i poveri eremiti, veWgioiifrancesca'<br />

/zzclaren ideili <strong>di</strong> Val Cerasa dal conven-<br />

to che in essa fabbricò loro il comune, a-<br />

boliti poi da Leone X e definitivamente<br />

da Urbano Vili, e uniti a 'minori osser-<br />

vanti. Fra'zelanti che ottennero da Cele-<br />

stino V la separazione <strong>di</strong> alcuui france-<br />

scani per formar la congregazione Chiarella<br />

oClarena, uno fu il b. Pietro daiMon-<br />

tecchio, celebre pre<strong>di</strong>catore, morto nel<br />

i3o4 "G^ convento <strong>di</strong> Sirolo, ove il suo<br />

cmpo è in gran venerazione. Nel voh<br />

XX. VI, p. i3o, narrai che il culto imme-<br />

morabile fu approvato da Pio VI, e qui<br />

<strong>di</strong>iò che ne concesse l'uffizio e messa a lut-<br />

to l'or<strong>di</strong>ne francescano, ed alla città <strong>di</strong><br />

Treia dov'era nato dalla famiglia Marchioni,<br />

che neh 575 si estinse, passando<br />

nell'altra nobile famiglia Grimal<strong>di</strong>. Il No-<br />

vaes nella Storia <strong>di</strong> Pio VI^ <strong>di</strong>ce che il<br />

b. Pietro <strong>di</strong> Treia pacificò l'intera Mar-<br />

ca <strong>di</strong>visa in mici<strong>di</strong>ali fazioni, vi <strong>di</strong>strusse<br />

l'eresia degli albigesi, e con petto aposto-<br />

lico si oppose al rilassamento della primitiva<br />

povertà francescana; e che Pio VU<br />

nel 1800 innalzò al rito <strong>di</strong> doppio maggiore<br />

l'uffizio del beato perla città <strong>di</strong> Treia,<br />

in<strong>di</strong> con altro decreto nel 1802 ampliò<br />

l'indulto da Pio VI accordato alla <strong>di</strong>oce-<br />

si <strong>di</strong> Sinigaglia, Fermo, s. Severino e Ripatransone;e<br />

poi con decreto del i8o3<br />

estese il detto rito alla terra <strong>di</strong> Sirolo ove<br />

riposa il corpo del beato. Dal sacerdote<br />

d. Angelo Grimal<strong>di</strong> furono compilate le<br />

Memorie per servire alla storia della<br />

vita del b. Pietro <strong>di</strong> Treia e <strong>di</strong> lui cui-<br />

^o,Roma 1794. Il già citato p. Civalli provinciale<br />

de'conventuali parlò <strong>di</strong> Montec-<br />

chio o Treia a cagione della chiesa <strong>di</strong> s.<br />

Francesco e convento de'suoi minori con-<br />

ventuali, e <strong>di</strong>ceche della fondazione del<br />

convento non trovò memorie , bensì <strong>di</strong><br />

quella della chiesa in un angolo della tribuna<br />

con l'epoca deli3oo, secondo una<br />

iscrizione che leggo in Colucci. Questa fu

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