Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...
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238<br />
TRE<br />
le memorie del paganesimo, del quale im»<br />
peraloreedel suo infelice figlio Crispo in<br />
ogni lenipo trovaionsi fra' ruderi treiesi<br />
gran copia <strong>di</strong> medaglie. Nel circondario<br />
della basilica si rimarcarono gran<strong>di</strong> con-<br />
trassegni d'incen<strong>di</strong>o, poiché l'ultimo ecci-<br />
<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Treia fu opera del fuoco, come i<br />
saraceni e altre feroci nazioni costumavano.<br />
Si scoperse il piantalo d' un tempio<br />
con sua cella e portico <strong>di</strong> 6 colonne d'or-<br />
<strong>di</strong>ne dorico, con marmorei pavimenti a<br />
musaico bianco e nero <strong>di</strong> <strong>di</strong>veisi elegan-<br />
ti <strong>di</strong>segni: le pareti interne ed esterne e-<br />
rano <strong>di</strong>pinte a fresco con colori vivacis-<br />
simi. De'<strong>di</strong>versi musaici antichi che ser-<br />
vivano <strong>di</strong> pavimento alle case, già Ioavea<br />
ricordalo il p. Civalli nella Visita trien-<br />
nale^ ó\c\}\ \ìBv\a] in tanti luoghi, presso<br />
il Colucóf Antichità Picene, 1. 15, p. 1 06;<br />
ma nota il Benigni che tali pavimenti appartennero<br />
a terme pubbliche o a privati<br />
bagni. In vero al solo uso <strong>di</strong> terme e fon-<br />
tane può riferirsi la gran<strong>di</strong>ssima copia<br />
dell' acque condoliate dal vicino monte<br />
per mezzo de'magnifici acquedotti <strong>di</strong> pie-<br />
tra e piombo, e molti se ne <strong>di</strong>sotterrarono.<br />
Si può <strong>di</strong>re che in Treia scorrevano quasi<br />
come in Roma fiumi <strong>di</strong> acque, che poi ristagnando<br />
presso la chiesa del ss. Croce-<br />
fisso, formando un piccolo lago, il silo fu<br />
dello Funti dall' antico vocabolo Fons<br />
i^o/z^/w/zz. Tuttora, <strong>di</strong>ce il Castellano, sgor-<br />
gano nelle vicinanze <strong>di</strong> Treia molle copio-<br />
se sorgenti ed antiche fonti. In Treia non<br />
mancarono certamente bagni, e ne fa te-<br />
stimonianza il letterato treiese Giulio Ac-<br />
quaticci nelle sue Memorie mss. , al cui<br />
tempo furono scoperti. Negli scavi in <strong>di</strong>-<br />
scorso si rimarcò che i copiosi ornati d'in-<br />
taglio architettonici, tanto in pietra cor-<br />
nea e travertino, quanto in marmo fino<br />
e stucco, erano eseguiti colla maggior e-<br />
leganza e rilievo, e se ne vedono in varie<br />
parti della ciltà e nelle case de' privali,<br />
che serbano colonne , capitelli e cose simili.<br />
Uno <strong>di</strong> quesli capitelli <strong>di</strong> marmo<br />
bianco,maesloso e bellissimo,d'or<strong>di</strong>ne Co-<br />
rinto, fu convertilo per conca del batti-<br />
TRE<br />
stero della cattedrale , trasporlatovì nel<br />
secolo XV dall'antica pieve ove era l'u-<br />
nico fonte battesimale. Sorprendente poi<br />
fu la quantità <strong>di</strong> medaglieconsolari e imperiali<br />
rinvenute nello scavo, la massima<br />
parte in bronzo <strong>di</strong> tutte pirandezze, dalla<br />
più remola età <strong>di</strong> Rotna fino a quella tlel<br />
più basso impero sino a Foca inclusiva-<br />
mente: poche però erano ben conservate.<br />
Molte ve ne furono anche in argento, e<br />
parecchie in oro <strong>di</strong> Onoiio, Anastasio I e<br />
Giustiniano I, comprovanti sempre più,<br />
che l'ultima rovina <strong>di</strong> Treia segui pei* o-<br />
pera de'saraceni, non già de'goli, vandali<br />
o longobar<strong>di</strong> come alcuni prelesero. La<br />
copiosa raccolta <strong>di</strong> medaglie d'oro e d'ar-<br />
gento, formata da Simone i^ancolli, nel<br />
secolo passato fu barbaramente squaglia-<br />
ta per dare un suono più argentino alia<br />
nuova campana della collegiata, e gli ore-<br />
fici della città in buon numero ne acqui-<br />
stavano ogni anno pe'loro lavori da'con-<br />
la<strong>di</strong>ni, uno de'quali trovò im medaglione<br />
d'oro del peso <strong>di</strong> 4 oncie e mezza. Un buon<br />
numero <strong>di</strong> bronzo eargento, nella più par-<br />
te donate da d. Angelo Grimal<strong>di</strong> , erasì<br />
adunato nel museo della società Georgi-<br />
ca, che involarono nel i i 799 suddetti in-<br />
sorgenti. Altre collezioni formarono <strong>di</strong>-<br />
versi particolari, e la medaglia rarissima<br />
dell'ultimo imperatore romano Momillo,<br />
passò in Osimo nella ricca serie de' Bellini.<br />
Non poche ancora furono le gemme,<br />
cornile,niccoli e cau»mei,che in occasione<br />
degli scavi che vado accennando, venne-<br />
ro alla luce; e si osservò con sorpresa che<br />
ben poche aveano ricevuto il loro finimen-<br />
to; onde si argomenta che in Treia vi fos-<br />
sero più odìcine <strong>di</strong> tali incisori e gioiellie-<br />
ri, e che per conseguenza fosse una città<br />
mollo ricca e commerciante, vantaggio<br />
probabilmente derivante dalla sua felice<br />
ubicazione sulla via Flaunnia, e dall'u-<br />
bertà e vastità del suo agro, che in gran<br />
parte tuttora conserva. Delle gemme in-<br />
cise e più pregiate egualmente il Benigni<br />
ne ragiona con eru<strong>di</strong>zione archeologica,<br />
soprattulte me^ritando d'essere ricordala