Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...
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1222<br />
TRE<br />
provincia la Iregua <strong>di</strong> Dio. Nel i<br />
066<br />
rin-<br />
novò le tregue del Signore, Raimondo Be-<br />
rengario conle <strong>di</strong> Barcellona. Nel secolo<br />
XI la cuj^)i<strong>di</strong>gia al denaro <strong>di</strong>vento in breve<br />
una vera manìa, tulli gli uomini pnr-<br />
vero ossessi da un demonio, percossi da<br />
una vertigine, ladroni per istinto, assas-<br />
sini per necessilà : saccheggi, prede, vio-<br />
lenze, massacri, ecci<strong>di</strong>i <strong>di</strong> fan*iglie, ester-<br />
minii <strong>di</strong> villaggi e <strong>di</strong> borgate. Gli uomi-<br />
ni pii gemevano nella traboccante ne(jiii-<br />
zia,cbe tulli gli or<strong>di</strong>ni della civile società<br />
<strong>di</strong>ssolveva, onde pensavano i prudenti a<br />
frenarla.Enrico vescovo <strong>di</strong> Liegi nel 1071<br />
a questo uopo pubblicando la tregua <strong>di</strong><br />
Dio,siesprimesul bel principiocosì.'^Nessuno<br />
porterà armi ne'giorni stabiliti, sia<br />
che vada a casa, sia che ne venga: ladro-<br />
necci,incen<strong>di</strong>i,assassinii non debbono' vio-<br />
lare la santità <strong>di</strong> quel giorno: ne con fla-<br />
gelli, né con ferro, ne con altra offesa si<br />
maltratti il suo simile in guisa <strong>di</strong> privarlo<br />
delle membra e meno ancor della vita.<br />
Chi si fa reo <strong>di</strong> tal malefìcio, s'è jibero<br />
perde il feudo e l'eretlità, e viene messo<br />
ignominiosamente a'confìni: s'è servo, gli<br />
si tronca la destra e viene spoglialo d'o-<br />
gni peculio ed avere. Accusato un libero<br />
<strong>di</strong> contravvenzione, giurerà con 12 testimoni<br />
la propria innocenza : lo schiavo<br />
verrà soltopostoal Giu<strong>di</strong>zio dì Dio {f^.)j<br />
e qualora le tracce del delitto sussistano,<br />
non potrà purgarsi che col testimonio <strong>di</strong><br />
7 uomini liberi." Guglielmo I re d' In-<br />
ghilterra pubblicò la tregua <strong>di</strong> Dio nel<br />
jo8o. Pupa Urbano II neliogS presie-<br />
dè il concilio <strong>di</strong> Troia, ove si confermò<br />
la tregua del Signore: allretlanto si fece<br />
nel 1095 in quello <strong>di</strong>Clermontalla pre-"<br />
^enza d'Urbano li, e fu il can. i o che confermando<br />
con decreto la tregua del Si-<br />
gnore, eslese la proibizione fino alle vi-<br />
gilie ed a' giorni delle feste della B. Ver-<br />
gine e degli A postoli; <strong>di</strong>chiarò <strong>di</strong> più, che<br />
dal mezzodì che precede la 1.^ domenica<br />
dell'Avvento fino all'S.* dell'Epifania, e<br />
dalla Settuagesima fino all'indomani del-<br />
ia ss. Trinità non era pernjesso assalire<br />
TRE<br />
una persona per un qualunque siasi titolo,<br />
il tutto sotto péna<strong>di</strong> scomunica. La<br />
tregua <strong>di</strong> Dio nel i t 1 5 fu proclamala nel-<br />
i'Ilalia meri<strong>di</strong>onale. Papa Calisto li nel<br />
I I 19 intervenne al concilio <strong>di</strong> Reims, e<br />
vi si fece un decreto per la tregua del Si-<br />
gnore, Bosone arcivescovo <strong>di</strong> Torino nel<br />
I I iS tenne un sinodo, in cui or<strong>di</strong>nò che<br />
fossero inviolabilmente osservate le leggi<br />
della tregua <strong>di</strong> Dio, a <strong>di</strong>e mercurii posi<br />
solis occasum iisque ad <strong>di</strong>e ni luiine,sole<br />
orientej ne' quali giorni, <strong>di</strong>ce il sinodo,<br />
doveano cessare affalto le privale o pub-<br />
bliche vendette, le giu<strong>di</strong>ziarie citazioni a'<br />
cre<strong>di</strong>tori e agli offensori. Questo decreto<br />
sinodale riguardava particolarmente ì sa-<br />
cerdoti, gli amministratori delle chiese, i<br />
monaci, le sagre vergini, i pellegrini che<br />
transitavano. per la <strong>di</strong>ocesi. Filippo li Au-<br />
gusto re <strong>di</strong> Francia deli 180 pubblicò \xx\<br />
e<strong>di</strong>tto sulla tregua del Signore, il.quale<br />
prescrivea, che dal giorno dell'omici<strong>di</strong>o<br />
commesso sino a 4o giorni compili, vi fos-<br />
se una tregua, nella quale vi fossero cona-<br />
presi i parenti; che l'uccisore o l'aggres-<br />
sore fosse arrestalo e punito; e che se nel<br />
tratto <strong>di</strong> questo tempo qualcuno de'pa-<br />
renti fosse ucciso, l'autore <strong>di</strong> questo de-<br />
litto fjsse reputato tra<strong>di</strong>tore e messo f\<br />
morte. Pare che in Italia nel secolo XII l<br />
e nel XIV, per la moltitu<strong>di</strong>ne delle ven-<br />
dette particolari, si ristabilisse la pena del<br />
Taglione o Talione, legge che prescri-<br />
veva una punizione eguale perfetlamente<br />
all'offesa, cioè occhio per occhio, mano per<br />
mano ec. Imperocché <strong>di</strong>cono i seguenti<br />
versi: Qualia fecisti, patiaris^TaliaJiis<br />
estj - Hinc sibi coiweiiiens Talio nomen<br />
/if^^e^. Veggasi il p.Eriberlo Rosweido nel<br />
suo libro: LexTalionis XII Tahidarum<br />
car<strong>di</strong>nali Baronio ah Isacco Casaubono<br />
<strong>di</strong>eta, Antuei^'iae i6i4- Tale legge<br />
traeva la sua origine dall'antica giurispru-<br />
denza degli ebrei; essa fu praticata anche<br />
tra'greci e adottata da*romani,ma soltan-<br />
to ne'casi in cui non polevasi pacificare gli<br />
offesi o far desistere dal perseguire in giu-<br />
stizia coloro che chiedevano vendellM.