Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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2 12 TRE per della causa. L'Andres, DelVongìne, progressi e stato d'ogni letteratura, de- scrive la controversia nel l.7,n.lo8eseg., e la qualifica: AlFare di prudenza e di po- litica ecclesiastica, anziché di dottrina e di teologia. Che la dottrina che volevano condannare i contrari era già stata abba- stanza proscritta dal concilio d'Efeso nel 43 i,ed anche da quello di Calcedonia nel 45 1; e la difficoltà che mostravano i di- fensori d'anatematizzare le persone, na- sceva più da un religioso ribrezzo di condannare que'che erano morti nel seno della Chiesa, e di offendere nella più piccola parte l'autorità del concilio calcedonese, e dal timore d'incorrere in nuovi torbidi, che da principii di dottrina e di fede. Que- sto affare produsse nondimeno tante per- secuzioni, tante turbolenze e tanti disor- dini, che si può dire in qualche maniera, che tanti non avea mai sofferti la Chiesa per l'eresia degli ariani e per qualunque altra; e l'applicazione della condotta di tale aliare ad altra questione strepitosa di questi secoli l'ha resodi maggior celebri- tà, per cui i'Andres trattò la questione eoa erudita estensione. Quindi concluse: » E sebbene in tale questione con tanti scritti, con tanle lettere de* Papi, e con un coiiciiio generale non si sia deciso alcun punto di )ì(ù}\e, si è però molto illustra- lo ciò che riguarda il nestorianismo, e so- nori messi in chiaro alcuni punti d'eccle- siHStica disciplina, su cui prima si dubitava. S'è mostrato che ancor dopo la morie si può dar 1' anatema agli eretici, qua- lora dall' autorità delia loro dottrina sie- 1)0 da temersi pregiudizi alla fede. S'è deciso, che ciò in cui sono infallibili i con- cilii ecumenici, è il punto di fede, per cui sono stali convocati; e su questo non pos- sono i veri cattolici tentare nuove revi- sioni;machegli altri punti eterogenei pos- sono senza pericolo richiamarsi da'dotti critici a nuovo esame '*. Nel supplemento al Giornale Ecclesiastico di Roma 1796, t. 8, p. 35 3, si legge la dotta :^yy/cgazioiie della famosa controversia dei T R E Tre Capitolile della condotta del Pan- te/ice s. PigiHo al Concilio f^, ricavata da'soli monumenti originali, dal gior- nalista D. E. Principalmente si discute. Se il concilio di Calcedonia approvasse i tre capitoli, il quale tanto gli orientali che gli occidentali protestarono di rispettarlo. Si esprimono i dubbi sulla lettera attri- buita ad Iba d'Edessa; che i padri di Cal- cedonia non portarono alcun giudizio con- ciliarmente, e la persona d' Iba fa ricevuta come ortodossa. Teodoro Mopsue- stano viene considerato come padre del nestorianismo, e che non fu mai appro- vato a Calcedonia. Teodoreto di Ciro accusato personalmente al concilio di Calcedonia, ed accusato dopo la morte. Che l'autorità del Pontefice romano risplen- dette sul fiitto de'tre capitoli, dimostran- dolo vescovo di tutta la Chiesa, pastore universale,concuichi non comunica èfuo- ri della Chiesa, e d'altronde fuori delia Chiesa non vi è salute (sentenza di cui riparlai a Tradizione). In che consistesse- ro i Tre Capitoli, e in che senso furono esaminati al concilio V di Costanlinopo- ii. Si giustifica la condotta in quel concilio di Papa s. Vigilio. Si dichiarano i fondali sospetti, ch'ebbe a principio sulle intenzioni degli orientali. Come a tutta ragione si oppose in prima alla con- danna de'tre capitoli. Che negò in principio che si debbano condannare le persone dopo la loro morte, e che in questo solo punto mutò poi sentimento. TRE FOiNTAINE. Ahhatia ss. FincentiietAnastasiiâlias Triunì Fontiutn ad Aquas Sahias. A.hhaz\a nullius dioe- cesis de'ss. Vincenzo e Anastasio alle Acque Salvie d'Italia, posta parte nellostato pontificio e parte nel granducato diTosca- uà. Di questa celebre e antica abbazia ragionai in diversi luoghi,come nel vol.X II f, p. 59 e seg., descrivendo le sue chiese dei ss. Vincenzo e Anastasio ad Acfuas Saivias, cattedrale dell'abbazia di s. Maria in Scala Coeli, e di s. Paolo alle Tre Fon- tane, situate nel suburbio di Roma fuo«
TRE ri la Porta di s. Paolo (F.) e presso la Chiesa e basilica patriarcale nella via Ostiense^ del cui splendido risorto tempio compii la descrizione ne'vol. LXXllI, p. 352, LXXV, p. 2i4- Ivi dichiarai perchè prese i nouii che porla; che fu abbazia de'benedellini Climiacensi e poi dei Cistcrciensi (^/^ .j, quindi diventò com- lìienda e lo è tuttora; che ad essa nel secolo Vili o circa l'Sc^Papa s. Leone III e l'imperatore Carlo Magno assegnarono molte città e luoghi, anche con porti ma- rittimi,oltre altri beni,con giurisdizione e- ziandio episcopale. Tuttora spettano principalmente alla giurisdizione ecclesiastica di questa abbazia, nello stato pontificio, s. Oreste nel monte Soratte, Pon- zano, Monte Rosi, de' quali riparlai ne* voi. XLIX, p. 92, LVlll, p. 128; nel granducato di Toscana, Oibe- I 17, 124, tello, l'isola del Giglio, Porto s. Slef.i- uo, de'quali luoghi ragionai anclie a To- scana, non che degli altri luoghi che ap- partenevano airabbazia,conìeAnsedonia già città di Cosa coi suo porto, ora Porto Ercole,e Soana città vescovile. Orbetello, Orhctelliini,Suhcosa,s\\.u'ò{i) nel lido piti australe della Maremma toscana , è nel conjpajtimenlo di Grosseto, come lo sono i due seguenti luoghi. L'isola del Gi- glio, /g^///ww,èdopoquella dell'Elba (che parimente descrissi aToscANA)la più gran- de, pili popolata, e per natura del suolo più conforme a quella dell'Elba fi a tut- te le altre dell'arcipelago toscano,con chiesa plebana di s. Pietro apostolo esistente nel superiore castello, oltre una cappella curata nella sottoposta borgata del porlo, il lôrto s. Stefano nel Monte Argen- laro, è un castello e terra annessa sulla riva del mare, capoluogo d'una nuova comunità cui fu dato il titolo di Monlar- geutaro, con cliiesa priorale di s. Stefa- no, ed il ritiro sul Monte Argentare dei /*^/.Sò/o/i/.y//{/^) fondato dal b. Paolo della Croce loro istitutore, il (piale Iia poco distante il suo noviziato. Osserva il l{epelti, nel Dizionario della Toscanaîàm TRE 2i3 quanto può dirsi antico il cadente spopo- lalo paese di Porl'Ercole, nella diocesi di Soana, altrettanto nuovo e ognor crescen- te diventa questo di s. Sletàno. In Toscana appartengono all'abbazia anche le isole di Monte Cristo e di Giannutri: pe- rò dopo pubblicato tale articolo, ove ne ragionai, l'isola di Monte Cristo, comechè lontana da Orbetello, e per andar- si ora a ripopolare, col beneplacito della santa SgAq e il consenso dell' attuale cardinale abbate commendatario, ostata ceduta al viciniore vescovo di Mas» sa Marittima. Quanto a Orbetello, come luogo principale dell' abbazia delle Tre Fontane nella Toscana, qui aggiun- gerò alcune altre nozioni. Questa piccola città cinta di mura e fortificata, fu capoluogo d' un feudo imperiale, poi dei reali l^residii di Toscana (^.), con collegiata chiesa priorale di s. Maria Assun- ta, ch'eia principale, riedificata nel i 3 70, ed eretta in collegiata nel 1 582 dal celebre cardinale Alessandro Farnese abbate commendatario delle Tre Fontane: ha la dignità dell'aiciprele, 4 canonici coa- diutori, ed il vicario abbaziale. L'ospedale fu eretto verso ili5oo, e il monastero delle Clarisse fondato ne! 161 5: vi furono i minori conventuali. Dalla sua situazio- ne, in pianura suireslremilà d'una lingua di terra che si avanza in mezzo ad uno stagno salso, dal quale da ogni parte, eccettuala quella di settentrione, è circon- data, e per fianco due lunghi e angusti istuìi, si congettura prescilnome di Or- betello, cioè Orbicnm e Tellus; per dare a conoscere che questo paese è in mezzo alle acque quasi accerchiato dalla terra, piuttosto che crederlo l rbs l'ilelli^ come lo dedusse il Lami, o immaginar- lo di figura or/^/V/z/^/rc, benché la sua forma siad'nncono troncalo. Imponenti for- tificazioni che la dilendono dulia parledi terra, e la singolare sua [)osizioiie, fanno indagai e se debba o no OrbelvUo risalire all'origine elrusca. Pelò la 1 .^volla che se ne trova meuziunt: è sulla line del secolo
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