Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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sarebbe più moleslato, tornò al palazzo
tli Plfìculia. Preslo furono violali i gìu-
ian»enli, gli si tesero insidie e il palazzo fu
cinlo eli truppe; laonde nel 552 fuggì di
notte in Calcedonia nella chiesa di s. Eufemia,
e pe'niolli sofferti strappazzi am-
malò. Non per questo cessò di reclamare
contro le violenze dell' imperatore, ed a
Pietro suo referendario che gli avea spe-
dito, dichiarò la fulminata scomunica e
deposizione di Teodoro; e che differendo-
si la sospirata pace, avrebbe proceduto
anche contro Giustiniano I, protesta che
pubblicò a'5 febbraio in uno scritto diret-
to a tutto il popolo cristiano. Dispiacendo
all'imperatore l'irritazione e ritiro dei
Pupa, vinto dalla sua costanza, rivocò il
suo editto, e interpose legati e solennissimi
giuramenti per riaverlo a Costantino-
poli, e vi si restituì nel 553. A terminare
la controversia, convenne di rimetterla
ad im concilio generale, in cui il numero
de'vescovi greci fosse eguale a quello dei
latini; ma l'imperalore non osservando le
promesse, Vigilio senza attendere i ve-
scovi Ialini, fu costretto di pubblicare a'5
maggio il concilio di Costantinopoli (P\)
detto Quinto i^mo^o, presieduto da Eu-
lichio patriarca di Costantinopoli, nella
sala segreta della cattedrale, composto di
tutti orientali, ad eccezione di 5 africani.
Per questo il Papa ricusò d'assistervi, anche
per non esacerbar di più i vescovi d'oc-
cidente, prevedendo chea motivo de'po*
chissimi vescovi occidentali, i voti non sa-
rebbero liberi. Intanto pubblicò un Co'
stitulo in cui protestò e proibì sotto pe-
na di scomunica , che prima della deci-
sione del concilio non si potesse più scri-
vere per la controversia e perciò non si
potessero condannare i tre capitoli. Nella
1. "sessione si lesse l'editto di Giustiniano
1, nel quale si dice. Che i nestoriani non
avendo più coraggio di parlar di Neslorio,
hanno introdotto: i .^'Teodoro diMopsuesla
suo maestro, che scrisse bestemmie
ancora peggiori; 2.° gli empi scritti di Teo-
tlorelo di Ciro, coulro s, Girilloje 3," la
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lettera detestabile d'iba d'Edqssa,che pretendevano
essere stala approvata dal concilio
di Calcedonia; il che dicevano non
per difendere il concilio , ma per autorizzare
sotto il nome di quello la loro em-
pietà. Siccome ve ne sono ancora mollis-
simì, che tuttavia persistono a sostenere
questi Ire empi capitoli; così noi vi abbiamo
chiamati a questa città, esortando-
vi a dichiarare la volontà su di questo
punto. Nella 4-" sessione si esaminò l'af-
fare de' tre capitoli, e prima la dotlrina
di Teodoro di Mopsuesla, comprendente
•7 I articoli. Tra gli altri errori vi è det-
to, che Gesù Cristo è l'immagine di Dio,
e che egli è onoralo, come si onorano le
immagini del principe; ch'egli è il Figlio
adollivo al pari degli altri uomini; che il
Verbo è un altro, dall'Uomo ch'egli iia
preso. I padri del concilio udendo tanti
errori ed empietà esclamarono, anatema
a Teodoro Mopsuesteno, anatema a'suoi
scritti. Dopo questa 4-* sessione o confe-
renza, il Papa diede il suo decreto sunnominato
e chiamato Constitutum^ diret-
to all'imperatore, nel quale rigetta ini."
luogo gli errori attribuiti a Teodoro di
Mopsuesta; 2.° prende la difesa di Teodo-
reto di Ciro, sul fondamento che i padri
del concilio di Calcedonia nuif altro hanno
esalto da lui, senonchè egli anatematizzasse
Nestorio e la sua dottrina, il che
egli fece; 3.° quanto alla lettera d'Iba d'E-
dessa, dice che quel vescovo fa dichiara-
lo innocente e ortodosso quantunque i
,
padri non approvassero ciò che la sua let-
tera conteneva d' ingiurioso a s. Cirillo.
Questo Constitutumeva sottoscritto da r 6
vescovi, ma non produsse nessun effetto,
per quanto prudente fosse il temperamen-
to preso dal Papa, di condannare gli er-
rori e risparmiar le persone. Nella 5.^ ses-
sione si lessero prima alcuni estratti dei
libri di s. Cirillo, contro Teodoro di Mop-
suesta, ed altri opuscoli , ch'erano stati
composti per distruggere ciò che diceva-
si a sua difesa; a. ° si trattola questione,
se fosse permesso condannare i naorli, q