Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...
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ào6<br />
TRE<br />
.**<br />
(lusse seismo. Consislono i Ire capitoli: i<br />
in nnn letlern ci' Iba o Ibas arcivescovo<br />
d'Edessa, <strong>di</strong>retta a Mai is o Marino mo-<br />
naco persiano (altri <strong>di</strong>cono re <strong>di</strong> Persia);<br />
s.^negli scritti <strong>di</strong> Teodoreto vescovo <strong>di</strong>Ci-<br />
ro, conlioii 2 capitoli o anatematismi <strong>di</strong><br />
s. Cirillo patriarca d'Alessandria; 3.° i li-<br />
l)ri <strong>di</strong> Teodoro vescovo <strong>di</strong> Mopsiiesla: tut-<br />
te opere infette dell'eresia A& Ncstorìani<br />
(^^.Jy clamorosa <strong>di</strong>fferenza e<strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a, <strong>di</strong><br />
cui parlai in tanti luoghi, per le sue gra-<br />
-vi conseguenze. Teodoro <strong>di</strong> Cappadocia,<br />
arcivescovo <strong>di</strong> Cesarea, seguace degli er-<br />
rori <strong>di</strong> Origene, scaltro e brigatore rno-<br />
Dofisila o eulicbiano, ostentando d'essere<br />
cattolico, ingannòrimperoloi e Giustinia-<br />
no I,con piesentiirgli i tre capitoli, e l'in-<br />
dulse a promulgare per tutta la cristia-<br />
nità un imperiale e<strong>di</strong>llo <strong>di</strong> proscrizione<br />
e <strong>di</strong> condanna de'suoi autori, da lui com-<br />
posto e intitolato Confessione <strong>di</strong> Calce-<br />
donia. Teodoro a ciò fu mosso, anche per<br />
ven<strong>di</strong>carsi del legato apostolico, poi Pe-<br />
lagio Ifr^.j^che avea condannato gli er-<br />
rori d'Origene. Tale pubblicazione il Baronie<br />
la <strong>di</strong>ce elieltuala nel 546, ma il ^o-<br />
ris ed Antonio Pagi sostengono confor-<br />
ti ragioni avvenuta nel 544* Questo de-<br />
creto in materia sì delicata , scompigliò<br />
l'universo, e lo <strong>di</strong>vise in due parlili e o-<br />
pinicni, e fu il piiocìpale aliare su cui sì<br />
volgono gli atti del sinodo ecumenico V<br />
e <strong>di</strong> Costantinopoli II del 553 o 554- Im-<br />
perocché molti vescovi, dopo il loro esame<br />
de'tre capitoli, giu<strong>di</strong>carono necessa-<br />
rio <strong>di</strong> condannarli, perchè gli eretici ne-<br />
sloriani se ne servivano per confermare<br />
i loro errori, e pretendevano che questi<br />
slessi scritti fossero slati approvali nel<br />
45i dal concilio generale <strong>di</strong> Calcedonia,<br />
il che è falso. Gli eie{\cì Eutichiam(F.)<br />
per palle loro domandavano la condanna<br />
<strong>di</strong> queste opere per far tacere i neslo-<br />
riani; Teodoro <strong>di</strong> Cesarea, il quale era del<br />
parlilo degli eulichia ni Acefali (V.),ì\\g3.<br />
assicurato l' imperatore che con questa<br />
con<strong>di</strong>zione i suoi aderenti volonlieri si sa-<br />
rebbero conciliati colla Chiesa : le mire<br />
TRE<br />
<strong>di</strong> Teodoro principalmente tendevan'o a<br />
scre<strong>di</strong>tare il concilio <strong>di</strong> Calcedonia, come<br />
quello che nelle loro se<strong>di</strong> avea ristabilito<br />
Teodoreto <strong>di</strong> Ciro e Iba d'Edessa, poiché<br />
sottoscrissero la condanna <strong>di</strong> Nestorio, e<br />
nulla avea deciso intorno alle opere <strong>di</strong><br />
Teodoro <strong>di</strong> Mopsuesla. Dall'altra parte<br />
anco fra i cattolici, specialmente fra gli oc-<br />
cidentali, molti non approvavano la condanna<br />
che Giustiniano I <strong>di</strong> sua propria<br />
autorità aveva fallo dei 3 capitoli, gli uni<br />
perchè erano persuasi che questi scrini<br />
fossero ortodossi, e che i nestoriani aves-<br />
sero torto a prevalersene; gli altri perchè<br />
credevano che queste opere fossero stale<br />
realmente approvate dal concilio <strong>di</strong> Cal-<br />
cedonia, e che la domanda degli eutichia-<br />
ni fosse un'insi<strong>di</strong>a inventala per iscema-<br />
re l'autorità <strong>di</strong> quel concilio; altri (Inal-<br />
menle, perchè loro sembrava non conve-<br />
nire che si processassero i ^lefunli, e s'in-<br />
famasse la memoria <strong>di</strong> tre vescovi morti<br />
nella comunione della Chiesa, e rigellau-<br />
do gli errori opposti alla fede, non volevano<br />
condannare le persone cui erano at-<br />
tribuiti, nel timore <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>care il con-<br />
cilio Calcedonese. Tale era il senfimenfo<br />
<strong>di</strong> Papa l'igilio (f^-J. Conoscendone egli<br />
le conseguenze, riferi'^ce il Ferìone, Dei<br />
i'i^ggi de'Pontefici, si recò a Costantino-<br />
poli, altri <strong>di</strong>cono e così Bergier nel <strong>Dizionario</strong><br />
della teologia , che ve lo chiamò<br />
l'imperatore, e vi giunse a' !?,5 gennaio<br />
547, accolto con som tua <strong>di</strong>stinzione. Le<br />
pi ime azioni del Pa[)a furono <strong>di</strong> sospen-<br />
dere dalla sua comunione per 4 oiesl il<br />
[)alriarca Menna, che avea sotloscrillo la<br />
condanna de'tre capitoli, e <strong>di</strong> condannare<br />
gli acefali. Fu poi ad istanza deirimpera-<br />
Irice Teodora, cheamrnise il patriarca al-<br />
la comunione nel giorno de' ss. Pietro e<br />
Paolo. Pressalo quin<strong>di</strong> alla condanna pu-<br />
ra e semplice de'tre capitoli con violenza,<br />
esclamò: Vi <strong>di</strong>chiaro, che quantunque<br />
mi leniate schiavo,non perciò tenete schiavo<br />
s. Pietro. Continuando le vessazioni e<br />
le molestie, il Papa dopo avere resistito<br />
cjiiasi Aixe anni, nel 54^ adunalo io Co*<br />
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