Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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2o:ì tre Dalmaiia ìiodiendum suh Turcìco imperio ingeniiscenfffpars non modica est Ilerzegoi'incfy alias s. Sahae Ducalus, qui tantae olim erat ampUtudiniSf ut non secus a Chulmensis Toparchia, in cujus locum sub postrema aetate successerat, ad duodecim dieruni iter ah Oriu quidem Noi'ibuzariuin usque ur- hem. principem Rasciae, ab Occasu aiitem usque ad ZctinamJlumium porrigeretur. Dictus est s. Saba Ducatus a Ra- sco ter tio genito Stephani regis Serviae, quem alii Simeonem appellantj cum elìim assumpto Sabae titulo Monaclium induissetj tanta sanctitatis opinione vitam exegitj ut Servii mox a morte san- etani pronunciarenty et in perennem e- jus memoriam Cìiulmiam^ tunc Serviae provincìamf quod in eadem Divus hic Monachus tumulo sit Hiatus, s. Sabae titulo continuo insignirent. Dicilur ta~ men vulgo Herzcgovina sive ab Uladislau Stephani, quem nonnulli Herzegum appellant,Jilio: quod is scilicet Toparchiam liane post parentis decessum ohtinueritj sive probabilius a Germa- nica voce Herbog, quae Duceni sonat. Ut autem praecipua, prout plerisque placet, hujus Ducatus arx Neo-Castrum una cumCataro,etRhizonio^quae omnia Herzegovinensis provincia Jinihus contineri ajunt^ in Venetorum po~ testate sitj attamen nemo injicias jerit amplissimum hujusDucatus districtum, quem Conduerges Turcae vocant^ qui- ve olim pulcherrimis castellis arcibusque muniebatur, Turcico in praesens dominio magna ex parte tenerij ac in primis totìus regionis caput Ilerzegovinam urbem a Bassa, qui toti illi tractui ini- perat, insiderij quamquam adeo sit tenuisyUtvix ab ullo geographorum maxime recentiorum memorari consueverit.Nimirum infelices illaeregiones litterato viatori haud facile perviae, ad haec ab incolarum feritate plurimum defaedatae, decora prope omnia una cum nominih US amisere.ìd unum a seri- TRE ptorihus adnotalum reperio BassamSinanum, nescìo qua rabit correptuni anno i5^Sy cum Herzcgovinam civitatem occupasset, S. Sabae ibidem tumulati corpus publice comburi j'ussisse, ut legere est apud Joannem Tomcum Marnavitium in Vita s. Sahae, Roma e 1 63o ffpis vulgata." \\ p.Faì\a\o riparla del- l'Herzegovina e ducalo di s. Saba, deliri provincia Chelmense, caduta sotto il do- minio de'piinci pi eretici, nel t. 4, a p. i8q. L'Herzegovina ebbe pure altre sedi ve- scoxìWjCome Stefaniaco o^iìvenia o Narona, la cui cattedrale fu Ira.sfeiita a Mostar; eCraina.ch'\nmi\\.i\ pure Crensem^ Crainensem e Chulmia, iVipoì unita al- la sede episcopale di Dumno o Dalnii- nium. Di tali vescovali parlai ne' voi. LXVlir, p. 7.11 e 218, LXIX, p. 195. TREBISONDA RESSARlONE,C«r. dinaie. V. Ijessarione e i tanti articoli che Io riguardano. TREBISOJNDA (Trapezuntin). Città con residenza vescovile della Turchia A.- sialica,in Armenia, capoluogo del pascia- latico del suo nome, il (piale confina con fjuelli d' Crzerum e di Sivas, colla Rus- sia e il mar Nero: grandi e rnagui fiche ne sono le selve, numerose le pecore e le ca- pre, abbondante il miele e la cera, rinomate le ciliegie eie pere, copiosissima nel- la sua costa la pesca. Trebisonda è la pri- maria piazza del suo commercio. Tra i popoli che abitano questa contrada , si f.tnno distinguere {)arlicolaj'menle i Lazi, nozione selvaggia e feroce sparsa più di tutto nell'est e nel centro. I Lazi furono convertiti al cristianesimo nel pontificnto di s. Ormisda del 5 14. La città di Trebi- sonda oTrebizonda,in turco Tarahozan^ leghe e 55 da è distante da Carahissar 3 i Erzerum. Situala sul mar Nero, è sede d' un governatore o mutsellim, ed offre ' grato aspetto perla sua posizione sul dor- so d'una collma, e conserva ancora la fi- gura d'un trapezio. All'est e all'ovest ha per difesa une burroni profondi, l'uno al- l'altro congiunti mediante un fosso taglia-

T R E lo nel vivo sasso; gli antichi ripari, che sono tli pietra e in generale altissimi, ma male mantennlijSi estendono lungo i mar- gini tle'bnrroni, e sono bagnali da'maro- si e allaccansi alla cittadella, ch'è in par- te rovinata. Trebisonda, grande e celebre cill'i,ha6 porteequella d'Erierum por- la un'iscrizione greca. Un sobborgo pel gran numero delle sue chiese e altri edi- fìzi fa supporre che formasse parte del- l'antica cillà. Tranne la parte della città cìie fronteggia il mare, tulio il resto ri- ducesi a grandi giardini cinti di mura. Vi si contano i8 grandi moschee, 8 kan, 5 bagni pubblici, I o chiese greche e una cat- tolica. Un acquedotto per mezzo d'un ar- co cavalla la valle che la città separa dai sobboighi. Vi è un gran edifizio quadralo, dello bezeslein, con due finestrelle ad ogni faccia, e credesi coslruito da'geno- vesi per magazzino da polvere. Ad un 3.* di lega veiso l'ovest della ciltà sorge so- pra un' altura, donde si gode la vista del mare, la chiesa greca di s. Sofìa, edifica- ta di pietra in piccole proporzioni, ma col- la cupola sostenuta da 4 colonne di marmo, con l'ingresso princi[iale adorno da 4 colonne corintie di marmo bianco; chie- sa che si crede risalire a Giustiniano I nel VI secolo, una parte della quale nel r 461 fu convertila in moschea. Il vecchio pa- lazzo Eski-Serai, attualmente rovinoso, è in una penisolelta che forma due picco- le baie, una all'est e l'altra all'ovest; la ] .' meglio dell'altra riparala da' venti, ed è quella dove le navi calano l'ancora; ma il vero porlo di Trebisonda è a Pialana lontajia 3 leghe all'ovest, la cui ra- da trovasi buona, eoinc sicuro l'ancorag- gio. In grazia della Udvigazione a vapo- re, il movimento del porto di Trebisonda ora ha preso un singolare sviluppo, do- poché i trasporti di merci europee m quei paesi si fecero più frequenti, massime du- rante l'ultima cessata guerra d'Oriente. Vi sono fabbriche di tele, di coloniue, di reti per la pesca e altre. Trebisonda è il luogo di transito delle mercanzie Iru la T R E 2o3 Persia e Costantinopoli, ecommercia pule colla Crimea, la Giorgia e la Mingre- lia, non che colla Tauride. I suoi 16,000 abitanti circa sono turchi, greci, armeni, circassi, giorgiani, tartari ed ebrei, li clima non viècalilissimo,e le più alte mou- lagne vicine conservano neve per lutto l'anno. Amenissimo riesce l'aspetto di tut- ta la costa, assai ben coltivata e ritaglia- ta da selve e vallate. Avanzi considerabi- li di monumenti antichi coronano le cre- ste dell'alture vicine. Questa città è an- tichissima: Senofonte ne parla sotto il no- uìe di Trapezus^ che dare le fece la sua forma simile a quella d'un trapezio. Secondo gli storici greci, fu fondata da una colonia di Sinope, e indipendente rimase sino alla conquista che ne fecero i re di Ponto Poleinoniaco (l^.); i romani a que- sti la tolsero e ne formarono la capitale della provincia di Ponto di Cappadocia (/^.). Dopoché Alessio V Duca,detto7lfa/"- "^ujflo dalle folle sopracciglia,si fece impe- ratore di Costantinopoli, con ispogliarue Alessio IV il Giovine e l' insorto iVicoU Canabe, indi fatto strangolare il i.° l'S febbraio 1 204, i crociati che si trovavano nella città si crederono in diritto di con- quistar l'impero d' Oriente caduto in i- scompiglio. Quindi i francesi e i venezia- ni fatto tra loro un trattato per la divi- sione del conquisto, attaccarono Costan- tinopoli prendendola per iscalata a'12 a- prile, e Alessio V ne fuggì, ma poi pre- so fu fatto morire. Poscia venne eletto im- peratore /./2/mo d\ Costantinopoli Caldovino I conte di Fiandra. Intanto Teodo- ro Lascari I, sposò Anna figlia d' Alessio III imperatore, nel 1206 si fece proclamare imperatore di Niccaj e i\i\e prin- cipi della casa de'Comneni, Davidde ed Alessio, ch'erano fratelli, s'impadroniro- no ad un tempo iti.Mella Patlagonia, il 2.° di Trebisonda e della Colchide, chiamala Lazico nel bassi» iu)pero. Regnando in Costantinopoli Roberto di Courte- nai 4«° 'iiJp

2o:ì tre<br />

Dalmaiia ìio<strong>di</strong>endum suh Turcìco imperio<br />

ingeniiscenfffpars non mo<strong>di</strong>ca est<br />

Ilerzegoi'incfy alias s. Sahae Ducalus,<br />

qui tantae olim erat ampUtu<strong>di</strong>niSf ut<br />

non secus a Chulmensis Toparchia, in<br />

cujus locum sub postrema aetate successerat,<br />

ad duodecim <strong>di</strong>eruni iter ah<br />

Oriu quidem Noi'ibuzariuin usque ur-<br />

hem. principem Rasciae, ab Occasu aiitem<br />

usque ad ZctinamJlumium porrigeretur.<br />

Dictus est s. Saba Ducatus a Ra-<br />

sco ter tio genito Stephani regis Serviae,<br />

quem alii Simeonem appellantj cum elìim<br />

assumpto Sabae titulo Monaclium<br />

induissetj tanta sanctitatis opinione vitam<br />

exegitj ut Servii mox a morte san-<br />

etani pronunciarenty et in perennem e-<br />

jus memoriam Cìiulmiam^ tunc Serviae<br />

provincìamf quod in eadem Divus hic<br />

Monachus tumulo sit Hiatus, s. Sabae<br />

titulo continuo insignirent. Dicilur ta~<br />

men vulgo Herzcgovina sive ab Ula<strong>di</strong>slau<br />

Stephani, quem nonnulli Herzegum<br />

appellant,Jilio: quod is scilicet Toparchiam<br />

liane post parentis decessum<br />

ohtinueritj sive probabilius a Germa-<br />

nica voce Herbog, quae Duceni sonat.<br />

Ut autem praecipua, prout plerisque<br />

placet, hujus Ducatus arx Neo-Castrum<br />

una cumCataro,etRhizonio^quae<br />

omnia Herzegovinensis provincia Jinihus<br />

contineri ajunt^ in Venetorum po~<br />

testate sitj attamen nemo injicias jerit<br />

amplissimum hujusDucatus <strong>di</strong>strictum,<br />

quem Conduerges Turcae vocant^ qui-<br />

ve olim pulcherrimis castellis arcibusque<br />

muniebatur, Turcico in praesens dominio<br />

magna ex parte tenerij ac in primis<br />

totìus regionis caput Ilerzegovinam<br />

urbem a Bassa, qui toti illi tractui ini-<br />

perat, insiderij quamquam adeo sit tenuisyUtvix<br />

ab ullo geographorum maxime<br />

recentiorum memorari consueverit.Nimirum<br />

infelices illaeregiones litterato<br />

viatori haud facile perviae, ad<br />

haec ab incolarum feritate plurimum<br />

defaedatae, decora prope omnia una<br />

cum nominih US amisere.ìd unum a seri-<br />

TRE<br />

ptorihus adnotalum reperio BassamSinanum,<br />

nescìo qua rabit correptuni anno<br />

i5^Sy cum Herzcgovinam civitatem<br />

occupasset, S. Sabae ibidem tumulati<br />

corpus publice comburi j'ussisse, ut legere<br />

est apud Joannem Tomcum Marnavitium<br />

in Vita s. Sahae, Roma e 1 63o<br />

ffpis vulgata." \\ p.Faì\a\o riparla del-<br />

l'Herzegovina e ducalo <strong>di</strong> s. Saba, deliri<br />

provincia Chelmense, caduta sotto il do-<br />

minio de'piinci pi eretici, nel t. 4, a p. i8q.<br />

L'Herzegovina ebbe pure altre se<strong>di</strong> ve-<br />

scoxìWjCome Stefaniaco o^iìvenia o Narona,<br />

la cui cattedrale fu Ira.sfeiita a Mostar;<br />

eCraina.ch'\nmi\\.i\ pure Crensem^<br />

Crainensem e Chulmia, iVipoì unita al-<br />

la sede episcopale <strong>di</strong> Dumno o Dalnii-<br />

nium. Di tali vescovali parlai ne' voi.<br />

LXVlir, p. 7.11 e 218, LXIX, p. 195.<br />

TREBISONDA RESSARlONE,C«r.<br />

<strong>di</strong>naie. V. Ijessarione e i tanti articoli<br />

che Io riguardano.<br />

TREBISOJNDA (Trapezuntin). Città<br />

con residenza vescovile della Turchia A.-<br />

sialica,in Armenia, capoluogo del pascia-<br />

latico del suo nome, il (piale confina con<br />

fjuelli d' Crzerum e <strong>di</strong> Sivas, colla Rus-<br />

sia e il mar Nero: gran<strong>di</strong> e rnagui fiche ne<br />

sono le selve, numerose le pecore e le ca-<br />

pre, abbondante il miele e la cera, rinomate<br />

le ciliegie eie pere, copiosissima nel-<br />

la sua costa la pesca. Trebisonda è la pri-<br />

maria piazza del suo commercio. Tra i<br />

popoli che abitano questa contrada , si<br />

f.tnno <strong>di</strong>stinguere {)arlicolaj'menle i Lazi,<br />

nozione selvaggia e feroce sparsa più <strong>di</strong><br />

tutto nell'est e nel centro. I Lazi furono<br />

convertiti al cristianesimo nel pontificnto<br />

<strong>di</strong> s. Ormisda del 5 14. La città <strong>di</strong> Trebi-<br />

sonda oTrebizonda,in turco Tarahozan^<br />

leghe e 55 da<br />

è <strong>di</strong>stante da Carahissar 3 i<br />

Erzerum. Situala sul mar Nero, è sede<br />

d' un governatore o mutsellim, ed offre<br />

' grato aspetto perla sua posizione sul dor-<br />

so d'una collma, e conserva ancora la fi-<br />

gura d'un trapezio. All'est e all'ovest ha<br />

per <strong>di</strong>fesa une burroni profon<strong>di</strong>, l'uno al-<br />

l'altro congiunti me<strong>di</strong>ante un fosso taglia-

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