Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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luenico. Neil 349 RarloIomeocUValmon*
Ione diocesi di Segni, e designalo vescovo
di Caltaro, indi Clemenle VI lo de-
putò cogli arcivescovi di Durazzoe di Ra-
glisi per la legazione a'rasciani e albanesi
caduti nello scisnaa, onde richiamarli nel
seno della (blesa cattolicojrioncbè legato a
Stefano re di Scivia e di Rascia, con Pie-
tro vescovo di Patti. Secondo il Vadin-
go sembra cbe gli succedesse altro Barto-
Jon)eo francescano, travialo da Caltaro al
dite d'Cgbelli; ma il Parlato ritiene che
fu vescovo un soloBartolomeo. Nel I 357
insorse sedizione popolare inTrau a pro-
vocazione dell'arcidiacono Giacomo, ni-
pote del defunto Lampridio, che prese le
anni' contro i Cigi ed altri nobili, per cui
il vescovo di Faro Stefano de Cigi ch'era
in Tran per salute, fu maltrattalo, spo-
gliato e fei ito. Il vescovo Bartolomeo in-
terdisse il faziosoearioganteGiacomo,ma
il capitolo ne prese le difese e appeljòalla
s. Sed»; indi ottenne da Luigi l re d'Un-
gheria la conferma de'privilegi concessi
da'suoi predecessori alla sua chiesa. Nel
I 362 Nicola Casotti nobile Iraurino e pri-
micerio della cattedrale divenne pasto-
re di sua patria; fu acerrimo difensore
de'suoi diritti e munifico benefattore delia
cattedrale e del convento de* dome-
nicani. Gli successero, nel I 370 Valenti-
no, nel I 373 Crisogono de Duminis d'Arbe
e Iraslato dalla patria sede, sotto del
quale Tran e la Dalmazia fu agi lata dalle
guerre e da diverse dominazioni, e la cit-
tà anche angustiata da civili discordie;
per lui fu decretato aumento di culto a
s. Lorenzo martire ed a s, Giovanni vescovo.
Della stessa famiglia de Dominis
nel 1 4o3 fu vescovo Simone, cavaliere or-
nalodi singolari virtù, intervenne al con-
cilio di Costanza , e fu compreso tra gli
elettori del nuovo Papa , della nazione
germanlca;ma ricuperalaTrau da'veneli,
il vescovofu espulso, esiiitirònella Schia-
vonia e nell'Ungheria, rinunziando in fa-
vore del suo consanguineo Marino deCer-
noli oCoàouinijgià arcidiacono dispaiali o
T R A
e vescovo d'Arbesua patria nel i4^3, c]»e
nel seguente anno fu tra«;ferito a Trieste.
Nel 14*24^» -Tommaso TommasioToin-
niasinidomenicano,nobile veneto e ori ondo
loscano,di esimia santità e dottrina, già
vescovo di Città Nova, e poi di Pola e di
Urbino, anch'egli essendo intervenuto al
sinodo di Costanza. A sua istanza l'ab-
bazia di s. Gio. Battista de' benedettini,
ch'era divenuta comme*ida. Martino V la
restituii all'ordine di s. Benedetto. Eugenio
IV lo ihie governatore di Forlì neli43i,
donde per sedizione popolare parli dopo 4
anni, deputato amministratore del monasfero
di s. Salvatore di Venezia, indi man-
dalo dal Papa con altri 3 legati a presiede-
re il concilio di Basilea; indi neli435 lo
trasferì alle sedi di Macerata e Recanati,
poi a Feltre e Belluno. Lodato e generóso
pastore,anche in uìorle mo«tiòilsuoafi"et-
loalla chiesa di Tran legandole ricchi do-
ni. Nel suo vescovato, nell'isolaBua i fran-
cescani e i domenicani coslruiionoi loro
conventi. Nel i435Eugenio l Vnominò vescovo
Lotlovico Arena Scarampo Mezza-
rof Eugenio
IV vi traslatò da Parenzo Angelo Cavac-
ela nobile veneto, già d'Arbe e tesoric
re di Martino V, secondo il Parlato, ed
ora ne sono persuaso; mentre col Vitali
dissi all'indicalo articolo, che fu Eugenio
IV che nel 1 44 '
per cui scrisse
conferì il tesorierato,
S^'
a' traurini che pazientas-
sero se il vescovo che anelava di recarsi