Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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i4 TOU clelc()nlecì'EngeneliciraoEgeslieìm;quin- di tljbe a successore l'educa loie di Bru- noneil dolio Uerloldo. Mollo questi, il po- j)o!o e il irlei o elesseio vescovo Bruiione, e fu consnginto dairtuci vescovo di Tre- veri a'9 sellembrei 026, siccome insigne pei" pielùjzelojpiudenzaed erudizione. La Gallia Christianajà\\e\%dimeì\\e da Cileno, fa Biunone successore di Ermanno, e di cui era stalo predecessore Beiloido. La scella diBrnnone corrispose pienamen- te alla riputazione cli'eiasi procacciala col suo fervore, austerità e penitenza. Quando il suo metropolitano di Treveri volle da Brunone il giuramento d* osservare una disposizione per cui i suffraganei e- rano obbligali a nulla inlraprendti e sen- za il suo consenso, Brunone si ricusò, come contraria alla libertà delTepiscopalo» Indi subilo si occupò alla riforma del suo clero e de' monaci di sua diocesi. Per le sue cure fu restaurata la disciplina e la j)ielà nell'abbazie di 5cnoues, di s. Diodalo, d'Estivai, di Bon-Moutier, di Moyen-Moutier, e di s. Mansueto. Riformò anche il Diodo di celebrare i'ultizio divi- no, e rese più maestosa la musica delle chiese, come quello ch'era assai esperto nella musica in generale, e ne sapeva sì pei fellamente la composizione, che supe- rava in questo punto molti degli aulichi.E- ra instancabile allorché si trattava di pro- curare la salute delle anime, e di far fio- rire la pietà. Sempre piccolo a'suoi occhi, non si levava in superbia per le magnanime azioni ch'egli faceva; ne per essere cugino dell'imperatore Corrado II, e pa- rente del successore Enrico Ili, col qua- le godeva sì alta auloi ila che nella corte nulla si decideva di rilevantesenza il suo consiglio. Era usato di lavare ogni mattina i piedi a molli poveri e di servirli. La sua pazienza e dolcezza erano inalterabi- li, e furono le due virù colle quali trionfò della malignila di coloro che vollero met- terlo in discordia coli' imperatore e con altre potenti persone.A vea finalmente una tenera divozione a'ss. Pietro e Paolo, di TOU cui Andava ogni anno a visitare le tombe a Roma. Morto nel 1 048 Papa Dama- so 11, il clero e popolo romano, nella pe- nuria d* uondni che unissero la pruden- za allo zelo, i buoni esempi alla fermez- za contro il vizio, la cognizione de'canoni al desiderio di farli eseguire , inviarono legali a Enrico III perchè volesse designare un lai soggetto pel pontificalo. L'imperatore convocali nella dieta di Worms in assemblea i vescovi e i grandi dell'im- pero, ed esprimendo loro il desiderio dei romani, tutti con voto unanime dichiararono esser Brunone vescovo di Toul il più atto a sostenere in quegl' infelici tempi l'incarico sublime di presiedere alla Chie- sa di Dio. Brunone adopei ò tutti i mezzi possibili per sottrarsi all'eminente digni- tà, ma vedendo vani riuscire i suoi sfor/i domandò 3 giorni per deliberare; i quali passò nella preghiera, nelle lagrime e in un digiuno sì rigoroso che in tutto que- sto tempo non prese cibo alcuno. Spira- to il termine, tornò nell'adunanza, ove fe- ce una pubblica confessione di tutta la sua \ila, con tanta copia di lagrime, che ne trasse dagli occhi di tutti quelli che ?i e- rano presenti. Non essendogli neppure riuscito questo mezzo, per indurli a rivo- car la loro elezione, gli fu forza piegarsi^ ma colla condizione, che se non avesse il sudiagio di tulio il clero e il popolo di Roma, non potrebbesi costringerlo a rimaner Papa. Questa condizione riportata dal Bu- tler, si deve piuttosto insinuata dal gran- de Ildebrando, poi s. Gregorio f^IT[l^.)i come col suo storico Voigt tornerò qui ad accennare. Brunone fece ritorno a Toul, dichiarò di ritenerne il vescovato, desti* nando bensì per futuro successore Odo- ne de'piincipi di Svevia. Su questo dice la Gallia Christiana^ con Ciacconioe Ba* roniot Bruno Papa creatwn^ non reliquisse titulum priorem Tullensetli dwn vijoit. Quanto a Odone, io loda per le sue virtù, dottrina e santilàdi vita. Quin- di partito alla volta di Cluny, vi giunse iu ubilo da Papa il giorno di Natale, iu-

TO U colili nto con ogni onore claU'jibbate, edal priore ch'era il celelne lldebiando da lui assai slimato. Avea questi , come narrai nella biografia e ne'relativi articoli, con- cepito colla vasta sua mente il gran pro- getto di sottrarre la Chiesa dallo Stalo, il potere spirituale dal temporale, far quel- lo maggiore di questo, e come prima ren- dere il Papa del lutto indipendente/ dal- l'iuiperatore, collocare anzi ili."più su- blime dell'altro; e vi riuscì meravigliosa- mente, con quella salutare riforma, che donò alla Chiesa vera e reale unità, per meglio promuovere l'elerna salutedi tut- ti gli uomini. Il primo passo gigantesco d'Ildebrando fu quello di persuadere Bru- iione a deporre tosto le insegne pontifi- cie, ed a recarsi a Roma in abito da pel- legrino, per significare pubblicamente che lasemplice elezione dell'imperatore e die- ta non gli dava alcun diritto alla Sede a- postolica^ii\)lln\\\.eiìt\\àoa\\ovaVElezione del Papa (A'.) al clero e popolo romano. Ildebrando accompagnò Di unone a Roma, che vi entrò a piedi scalzi, ed ivi per suo consiglio Rrunone co* riti antichi fu eletto sommo Pontefice con generale con- senso di tutti, benedello e poi introniz- iato a* I 2 febbraio! 049 col nome di Leo- ne IX (f^.j, per scegliersi s. Leone I il Grande a modello. Osserva Voigljquan- to all'imposizione del nome, avere i galli gridato: Leo Papa, Leo Papa, prima che si pensassea ta! nome. Subito il Papa pro- mosse Ildebrando alla dignità cardinali- zie, il quale per buona ventura, d' allo- ra in poi divenne il perno della s. Sede, da lui tanto glorificata. Nel concilio che s. Leone IX celebrò in Roma circa il 29 aprile io5o, secondo Galletti, o nel mag- gio al riferire di Novaes, colla bolla Firtus divinae opeiatiom's, presso il UulL Rom. 1. 1, p.i3i, canonizzò il predeces- sore nel vescovato di Toul s. Gerardo, il che rilevai ancor.» nel voi. VII, p. 283. Nel seguente anno s. Leone IX, per amore al suo aulico gregge si recò in Toul, ordinò che il corpo di s. Gerardo fosse disoUer- TOU i5 rato e deposto in nobile urna, il che ven- ne eseguito a'3o ottobre, cosi fece la tra- slazione di sue reliquie; quindi concesse grandi prixiiegi all'abbazia di s. Mansue- to. A Odone tli Svevia successe nel 1 07 nella sede di Toul il sassone Pibo cancel- liere dell'imperatore Enrico IV. Tra'suc- cessori più degni di menzione, ricorderò Matteo de'duchi di Lorena deli igGcir* ca; Reginaldo di Senlisdel 1 2 i 5;Oddone Colonna poi Papa Martino /^(di cui riparlai nel voi. LXX V, p. 227); Giovan- ni di Neuchàlel o IVovocastro, che il cu- gino antipapa Clemente VII fece maestro del s. palazzo, vescovo di Toul e anticar- dinale,e ne trattai ne' voi. 1 1 1, p. 2 1 4>XLIj p. 2 1 o; Carlo di Lorena o Guisa (f^.), cognato di Enrico III redi Francia, e nel 1 578 crealo cardinale da Gregorio XIII; Giovanni Porcelet, che Introdusse inToul le monache della Visitazione, i carmelita- ni e i gesuiti; gli successe nel 1 625 il car- dinal Nicola Francesco di Lorena(V.)f il quale non avendo ricevuto alcun ordine sagro, rinunziò le dignità e prese mo- glie; il dotto e celebre Andrea de Saussay nominalo nel 1 648, autore del Marijrologii Gallicani, e della Panopliae Episcopalis^ et Clericalis. li Papa ClementeIXconcesseaLuigiXIVrediFran- cia la nomina del vescovo e de* benefi- zi ecclesiastici della diocesi di Toul. Nel 171 I ClenienteXI con suo breve am menni vescovo di Toul, perchè senza licen- za della s. Sede, avea unito al seminario la mensa capitolare della collegiata di s. Eucherio di Liverdun, con manifesta re- sistenza di que'canonici, i quali avcano ri- corso al metropolitano che avea dichia* rata nulla l'unione. Gli rimiiroverò d'es- sersi da tal sentenza apj>ellalo al magi- strato secolare , e 1' esortò seriamente a reintegrare la collegiata nel primiero sta- to e d'iiuiennizzarla de' donni recatile. Pcgli altri vescovi di Toul si può videie la Ga/Iia Christiana, nelle t.\i\tì edi/.ioni. Ne furono ultinti vescovi, Claudio Dro* vasdc Roussey d'Aulun, preconizzalo da

TO U<br />

colili nto con ogni onore claU'jibbate, edal<br />

priore ch'era il celelne lldebiando da lui<br />

assai slimato. Avea questi , come narrai<br />

nella biografia e ne'relativi articoli, con-<br />

cepito colla vasta sua mente il gran pro-<br />

getto <strong>di</strong> sottrarre la Chiesa dallo Stalo, il<br />

potere spirituale dal temporale, far quel-<br />

lo maggiore <strong>di</strong> questo, e come prima ren-<br />

dere il Papa del lutto in<strong>di</strong>pendente/ dal-<br />

l'iuiperatore, collocare anzi ili."più su-<br />

blime dell'altro; e vi riuscì meravigliosa-<br />

mente, con quella salutare riforma, che<br />

donò alla Chiesa vera e reale unità, per<br />

meglio promuovere l'elerna salute<strong>di</strong> tut-<br />

ti gli uomini. Il primo passo gigantesco<br />

d'Ildebrando fu quello <strong>di</strong> persuadere Bru-<br />

iione a deporre tosto le insegne pontifi-<br />

cie, ed a recarsi a Roma in abito da pel-<br />

legrino, per significare pubblicamente che<br />

lasemplice elezione dell'imperatore e <strong>di</strong>e-<br />

ta non gli dava alcun <strong>di</strong>ritto alla Sede a-<br />

postolica^ii\)lln\\\.eiìt\\àoa\\ovaVElezione<br />

del Papa (A'.) al clero e popolo romano.<br />

Ildebrando accompagnò Di unone a Roma,<br />

che vi entrò a pie<strong>di</strong> scalzi, ed ivi per<br />

suo consiglio Rrunone co* riti antichi fu<br />

eletto sommo Pontefice con generale con-<br />

senso <strong>di</strong> tutti, benedello e poi introniz-<br />

iato a* I 2 febbraio! 049 col nome <strong>di</strong> Leo-<br />

ne IX (f^.j, per scegliersi s. Leone I il<br />

Grande a modello. Osserva Voigljquan-<br />

to all'imposizione del nome, avere i galli<br />

gridato: Leo Papa, Leo Papa, prima che<br />

si pensassea ta! nome. Subito il Papa pro-<br />

mosse Ildebrando alla <strong>di</strong>gnità car<strong>di</strong>nali-<br />

zie, il quale per buona ventura, d' allo-<br />

ra in poi <strong>di</strong>venne il perno della s. Sede,<br />

da lui tanto glorificata. Nel concilio che<br />

s. Leone IX celebrò in Roma circa il 29<br />

aprile io5o, secondo Galletti, o nel mag-<br />

gio al riferire <strong>di</strong> Novaes, colla bolla Firtus<br />

<strong>di</strong>vinae opeiatiom's, presso il UulL<br />

Rom. 1. 1, p.i3i, canonizzò il predeces-<br />

sore nel vescovato <strong>di</strong> Toul s. Gerardo, il<br />

che rilevai ancor.» nel voi. VII, p. 283. Nel<br />

seguente anno s. Leone IX, per amore al<br />

suo aulico gregge si recò in Toul, or<strong>di</strong>nò<br />

che il corpo <strong>di</strong> s. Gerardo fosse <strong>di</strong>soUer-<br />

TOU i5<br />

rato e deposto in nobile urna, il che ven-<br />

ne eseguito a'3o ottobre, cosi fece la tra-<br />

slazione <strong>di</strong> sue reliquie; quin<strong>di</strong> concesse<br />

gran<strong>di</strong> prixiiegi all'abbazia <strong>di</strong> s. Mansue-<br />

to. A Odone tli Svevia successe nel 1 07<br />

nella sede <strong>di</strong> Toul il sassone Pibo cancel-<br />

liere dell'imperatore Enrico IV. Tra'suc-<br />

cessori più degni <strong>di</strong> menzione, ricorderò<br />

Matteo de'duchi <strong>di</strong> Lorena deli igGcir*<br />

ca; Reginaldo <strong>di</strong> Senlisdel 1 2 i 5;Oddone<br />

Colonna poi Papa Martino /^(<strong>di</strong> cui riparlai<br />

nel voi. LXX V, p. 227); Giovan-<br />

ni <strong>di</strong> Neuchàlel o IVovocastro, che il cu-<br />

gino antipapa Clemente VII fece maestro<br />

del s. palazzo, vescovo <strong>di</strong> Toul e anticar-<br />

<strong>di</strong>nale,e ne trattai ne' voi. 1 1 1, p. 2 1 4>XLIj<br />

p. 2 1 o; Carlo <strong>di</strong> Lorena o Guisa (f^.),<br />

cognato <strong>di</strong> Enrico III re<strong>di</strong> Francia, e nel<br />

1 578 crealo car<strong>di</strong>nale da Gregorio XIII;<br />

Giovanni Porcelet, che Introdusse inToul<br />

le monache della Visitazione, i carmelita-<br />

ni e i gesuiti; gli successe nel 1 625 il car-<br />

<strong>di</strong>nal Nicola Francesco <strong>di</strong> Lorena(V.)f<br />

il quale non avendo ricevuto alcun or<strong>di</strong>ne<br />

sagro, rinunziò le <strong>di</strong>gnità e prese mo-<br />

glie; il dotto e celebre Andrea de Saussay<br />

nominalo nel 1 648, autore del Marijrologii<br />

Gallicani, e della Panopliae<br />

Episcopalis^ et Clericalis. li Papa ClementeIXconcesseaLuigiXIVre<strong>di</strong>Fran-<br />

cia la nomina del vescovo e de* benefi-<br />

zi ecclesiastici della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Toul. Nel<br />

171 I ClenienteXI con suo breve am menni<br />

vescovo <strong>di</strong> Toul, perchè senza licen-<br />

za della s. Sede, avea unito al seminario<br />

la mensa capitolare della collegiata <strong>di</strong> s.<br />

Eucherio <strong>di</strong> Liverdun, con manifesta re-<br />

sistenza <strong>di</strong> que'canonici, i quali avcano ri-<br />

corso al metropolitano che avea <strong>di</strong>chia*<br />

rata nulla l'unione. Gli rimiiroverò d'es-<br />

sersi da tal sentenza apj>ellalo al magi-<br />

strato secolare , e 1' esortò seriamente a<br />

reintegrare la collegiata nel primiero sta-<br />

to e d'iiuiennizzarla de' donni recatile.<br />

Pcgli altri vescovi <strong>di</strong> Toul si può videie<br />

la Ga/Iia Christiana, nelle t.\i\tì e<strong>di</strong>/.ioni.<br />

Ne furono ultinti vescovi, Clau<strong>di</strong>o Dro*<br />

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