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174 TRA questa circoslonia fn trovalo quel bellissimo sarcofago intirnioreo, che si ammiru nella sala dei Fauno del Masto Capito- lino, ove fu trasportalo, e descritto dal Wibhy, Roma nel i 838, par. ^/modeina, p. 700. A[»piossimandosi intanto la festa di s. Eustachio, ed essendosi a buon termine ridotto il nuovo e magnifico altare, nel giovedì 1 7 settembre a ore 11 stabilì il cardinale Corsini di fare la ricognizione de'suddelli sagriCorpi,e riporli nel tempo stesso nella sopraddetta nuova urna da collocarsi sotto il maestoso altaie, dopo )a solenne funzione dell'elevazione, eclie nel sabato seguente doveva eifettuarsi , perciò mg/ Spada vicegerente, prima che il cardinale sì portasse a tale sua chiesa, parato di amilto, camice, cingolo, croce pettorale, stola, piviale di coloie rosso e milra,assislitoda mg/Diversini edall'ab- bale Gio. Battista Valeriani maestri delle ceremonie pontificie, che furono diret- tori dì tutta l'azione, benedì l'urna secondo il rito prescritto nel Pontificale romano. Successivamente all'ora intin»ala, es «ehdo giunto con treno di carrozze, ve- stito di mezzetta e mantello rosso, il cardinale Corsini, il medesimo prelato, para to come sopra, portossi nella della cop- peiletta nobilmente ornala di damaschi e arazzi, restando da diversi triangoli or- nateearricchiledi lumi le sagre urne, con altri 6 grossi ceri che ardevano sull'altare, avanlì di cui erano collocale le casse co'sagri Corpi. Indi, previa licenza del cardinale, si die principio dallo stagnaro al- l'apertupa della «."cassa di piombo, rico- nosciuti già dal nolaro del capitolo i sigilli, che con islrumento rogato dal medesimo pella seguila ricognizione in tempo del cardinalOrigo (morto neh 737) già diacono della chiesa(e che sebbene passalo nell'ordine de'preli, per alfelto verso la chiesa la ritenne, onde il Papa la dichia- rò titolo cardinalizio finché il poiporato ne fosse titolare, dovendo quindi tornare diaconia cardinalizia), essi riconfronla vano, si proseguì od aprire la 2," cassa ch'c* TRA ra di legno foderala di drappo cremisi, e nel comparire alla vista ì ss. Corpi, si de- pose la mitra da mg.' Vicegerenle, ed in- tonossi V'\i\\\o Sane Lorum meritis,\:\\e prò* seguendolo unitamente i cappellani, il prelato pose l'incenso nell'incensiere e turifico le ss. Reliquie, essendosi contempo- raneamente inginocchialo a venerarle. Terminato l'inno col versetto, si disse da mg.' Vicegerente l'orazione, finita la quale e ripresa la mitra, con l'aiuto del cardinale, essendo le sagre Ossa confuse fra di loro, con tutta la dovuta decenza furono nella nuova urna disposte, ed aflìne che ne restasse sicura l'idenlilà delle medesi- me, vi fu sovrapposta una lamina di piombo, in cui era inciso il mese e giorno, e altresì i nomi de' santi che sotto di essa conservavasi, con addittarneil pontifica- to di Clemente Xll regnante, con due medaglie una d'oro e l'altra d'argento, che il cardinale vi racchiuse; e soviapposto il coperchio di non minor vaghezza dell'urna, fu finalmenlefermato dagli artisti con 4 custodie d' ottone poste laleralmenle sull'urna, nelle quali ripiene di slagno li- quefatto vi furono ioìpresse le armi del cardinalCorsiui diacono delia chiesa, e del cardinale Guadagni vicario dì Roma, alla presenza del detto cardinale diacono,di mg.' Vicegerenle, di altri prelati, del capitolo della collegiata, e del can. Doldet- li custode delle sagre reliquie, avendo il nolaro sleso per pubblico e autentico documento l'analogo islrumento. Nel detto sabato a ore 22 si die principio alla processione. L'aprivano i tamburi e Irombelle dell'inclito pòpolo romano, quindi suc- cedevano, la bandiera dello slesso popolo, in mezzo a'suoi alabardieri; indi due lanlernoni in asta; la bandiera del ss. Sagramenlo;i palafrenieri del cardinale Cor- sini; un concerto di piiferì delle milizie pontificie; li 1 4 contestabili e capolori del popolo, e il loro capitano con lorcie; la compagnia eretta sotto l'invocazione del ss. Sagramenlo in s. Eustachio, in abito proprio,con suo Crocefis30,ed in fine rag/
T R A Origo primicerio. Il capitolo ili s. Eiisla- cliio , con torcie, soUo la sua croce, con conceiio di musici, ed in line mg/ Fresco- baldi vicario dello sù^s>.o capitolo; indi mg/ S[)ada Vicegeiente paralo di [ìivia- le, in mezzo al diacono e suddiacono pa- rali. l*oi veniva sopra ben ornato talamo, portato da 4 levili, la sagra urna con den- tro i ss. Corpi, sotto d'un (isso nobilissimo baldaccliino, sostenendo a'Iali 4 c'^''doni d'oro i njg.*^ Albini arcivescovo tl'A- lene,de Uossi arcivescovodi Tarso, Simo- ne vescovo di Marciana, e Cremona- Val- dina ve>covo il' Hermopoli, restando si- tuati ne'lali del sagro talamo, con torcie accese in mano, 'l senatore di Roma, ed i conservatori e priore del popolo romano (vantando Roma s. Eustachio nobilissimo cavaliere romano tra 'suoi protet- tori, il magistrato romano in Cau)pido- glio ne venera la sua eflìgie dipinta dal Romanelli, nella propria cappella: delle allinenze die ha d senato romano colla chiesa di s. Eu>tachio, e delle annue o- bluzioni che gli olFre parlai in più luoghi, come ne' voi. LI, p. i3i, LIX, p. 3o), oltre 12 sacerdoti con torcie, e sì gli uni che gli altri venivano racchiusi dalle bandiere de' i4 l'ioni di Roma, e da' fedeli del popolo romano, che in atto di parata imbrandivano le solite aste. Se- guivano immediatamente in ordine di processione, dopo il sagro talamo, vestiti di abito di cappa paonazza, prescrivendo un tale colore la giornata penitenziale pel digiuno delle quattro tempora, i cardinali invitati dal cardinale Corsini (dell'abi- to da usarsi da'cardinali nella traslazione de'corpi santi, feci cenno nel voi. lX,p. Iti 3), serviti da doppia guardia degli sviz- zeri pontifìcii con due uHìziali, de' quali cardinali pe'primi incedevano i cardinali Porsia e Caralfa, succedendo i cardinali Bichi,Firrao, Gentili, Guadagni, Acquaviva, Passeri, Spinelli, Passionci, deTrn- cin. Marini, Albani, Ruspoli, Uezzonico (poi Clemente XI 11), Corio, e Corsini in ultimo luogo in ubilo intero rosso, come TRA 175 diacono della chiesa da cui usciva la funzione e in giorno privilegiatissimo in cui ricorrevano i primi vesperi dell'anniver- saria memoria del suo santo titolare, do- vea come per decreto della s. congregazione de* riti prescrivesi, non ostante la giornata del digiuno, astenersi dalPusar l'abito e cappa paonazza, ed invece assu* mere il colore rosso per festeggiare l'an- niversaria solennilh della sua sposa. Finalmente veniva la prelatura in numero di quasi 100 prelati, tutti con torcie fatte distribuire dal cardinale Corsini a tutti gì' intervenuti alla processione, oltre un numerosissimo popolo, che con esempla- re divozione seguì la processione per ac- quistar l'indulgenza plenaria concessa dal Papa per questa solenne traslazione; co- aie di popolo erano piene anche le strade ove fece il suo giro, ornate in tale occasio- ne di ricche e vaghe tappezzerie, e custo- dite dalle compagnie de'soldati pontificii per impedire che non vi fossero carrozze; avendo goduto la magnifica funzione dalle finestre e balconi quasi tutta la no- biltà romana. In tal guisa la processione co'ss. Corpi , essendo pervenuta, con re- plicate salve di mortaretti, alla chiesa di s. Eustachio da dove era partita, dopo le solite orazioni e ceremonie, vennero collocati i ss. Corpi sotto il nuovo altare mag- giore, ove riposano alla pubblica venera- zione, nella descritta nobilissima urna di porfido, la cui struttura e maestoso altare sono memorie imperiture della divozione verso i ss. Corpi del cardinale Cor- sini, zelantissimo del culto divino e del decoro de'sagri templi. Per l'invenzione del corpo di s. Francesco d'Asisi, di cui v\>- parlai a Stimmate, Pio VII fece coniare una medaglia nel 1821 col suo ritratto, e nel rovescio fece esprimere i religiosi conventuali che assistono co' vescovi de- stinati dallâpa al riconoscimento del corpo di s. Francesco nella sua basilica in A- sisi, essendo scritto nella cassa Seraf. Nel- l'esergo si legge: S. Franciscuni Sepulchritm Gloriomm MDCCCxriii.M 1 838
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