Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...
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il TOU sono vnghee ornaledi fonlanejln più bel- la per la grandezza e pegli ediflzi che la circondano, è inghiaiata e piantata d'ai- beri, foimando uno de'due passeggi della città. Vi si ammirano l'antica cattedrale dedicata a s. Stefano, bel monumento di gusto gotico del secolo X, rimarcabile principalmente perla facciata; è sormontato da due torri terminate in cupole qua- drangolari ed alte yS metri; altri però la dicono rifabbricata nel i447' '' P'^'^^zo vescovile magnifico, il quartiere di caval- leria, l'arsenale e altri edifizi. Viene que- sta città traversata dall'I ngressin, ruscel- lo che vi fa girare diversi mulini e serve pure a'concialori di pelli, macellai e al- tri, priuìa di andarsi a congiungere colla Mosella. Fra le altre chiese merita men- zione quella di s. Gangulfo o Gengolto. \ i sono due ospedali, uno de'quali pe'tro- vatelli, diverse caserme, la sinagoga degli ebrei, bagni pubblici, due carceri, un fi- latoio e fabbriche di cotone,di cappelli, di berrettami, concie di pelli, fabbrica di maioliche rinomata, due fonderie di campane, una di caratleii per la stampa, ed altre fabbriche e manifatture. Vi si fa an- cora gran commercio di vini e acquavite, e vi si tengono 4 annue fiere. Toul è patria di parecchi dlnslri, come di s. Lupo vescovodi Troyes, di s. Tedasto vescovo d' Arras, del «naresciallo Gouvion Saint- Cyr, di Carez inventore della stereoti- pia, cioè de'caratteri insieme rassodati, e di altri personaggi. In uno de'due memo- rati sobborghi sono acque minerali fer- ruginose, e ne'd in torni cavedi pietra cal- carea, e terra buona a fabbricare maio- liche fine. Il vino che vi si raccoglie è di ottima qualità. E' Toul, Tallanio Tullum LcLicorum (per questa denominazione latina alcuni confusero Toul con Tul- le o Tulles di Guascogna, altro vesco- vato, Tutela o Tutella\ città antichissima: a'iempi di G. Cesare era la capitale de'LeA-ici, e dei paese chiamato Toulois; conquistata da'romani,fu circondata di ituua nutluncatedasS torri uel Sy^dal- TO U l'imperatore Valentiniano I.^^ella 2." me- tà del secolo VI Chilpeiico I redi Soissons la tolse a' romani, e poscia Teode- berto II re d'Austrasia e Tierrico II re di Borgogna nel 6 1 2 se la contrastarono in una battaglia sanguinosa combattuta sotto le sue mura. Carlo 1 1 il Grosso la superò d'assalto verso r886; e pochi anni dopo Carlo III il Semplice ne fece cessione all'imperatore Enrico 1 V Uccel- latore^ che le concesse i privilegi di città imperiale , de' quali godè sino al i552, tempo in cui Enrico II re di Francia se ne rese padrone. Nel 1700 Luigi XI V la fece fortificare sotto la direzione di Vau- ban. I prussiani a'3 giugno[8i5, pel ri- torno in Francia di Napoleone I, la po- sero in istalo d'assedio. La fede cristiana vi fu piedicata ne' primi secoli della Chiesa, e vi contribuì a dilattarla lo scoz- zese s. Mansueto [F.) con altri missionari che promulgavano i' evangelo in queste parti, e protetti dall'imperatore Costante I che risiedeva a Treveri.U Chenu nella sua Historia, Series episcoporum Tal- Icnsis Ecclesiae, dice s. Mansueto disce- polo di s. Pietro e socio di s. Clemente ve- scovo di Metz, e cosi di molto anticipa an- cora il tempo in cui vissero i successori. II santo fiorì dopo, ed èchiamatoda'fran- cesi s. Mansu o Mansuy: è noto che i primi vescovi si dissero discepoli di s, Pie- tro per la vocazione, non perchè avesse- ro vissuto con lui. In fatti s. Mansueto, al dire di Buller, fiorì a tempo di detto imperatore, che regnò dal 337 al 35o, dentro il quale periodo fu istituita la sede vescovile di Toul, che Commanville vorrebbe rilardare, e poi divenne suffra- ganea dell'arcivescovo di Treveri, nella provincia della r.^* Belgica. Quando Metz pretendeva il grado metropolitico, esige- va che il vescovo di Toul fosse a lui suffraganeo. Altri vogliono ches. Mansueto prendesse possesso di questa sede nel 36 i Dopo la morte di s. Mansueto, il suo corpo fu deposto nella chiesa omonima del sobboi'go che pure ne porta il nome, e
TO U lo sua festa si celubia a*3 sellembre. Gli successe s. Amon o Aminone, indi s. Al fila o Aitila, Celcino e s. Anspicioo Au- spicio, eli cui parla Sitlonio Apollinare nelle sue Lcticri\ e visse ne' lempi di Va- Jenliniano lleTeotlosio 1 neUleclinaiclel IV secolo: il corpo di s. Anspicio e quello «li s. Amon furono collocali nella chiesa di s. Rlansuelo. Quindi fu vescovo Orso, J)0Ì s. y/pj'o[J .) o A per, o Epuius e da' francesi dello Evie, nome che porlo la ricordata abbazia e l'esislenle sobborgo lo rilieue, mentre ne edificò ilnionasle- 10, e della chiesa egli slesso ne cominciò ì fondamenti, e poi vi fu dtposlo il suo corpoj mentre altri pretendono che fosse riunito a quello de' predecessori nella chiesa di s. Mansueto. Nientemeno che il Chenu lo dice morto nel i4o, e registra il successore al 2/^5. Con più di ragione il Boiler vuole s. Apro fiorilo nel V secolo, epoca che tuttavia rilarda il Muratori. Nel 626 s. Salaberga gli fece edificare una chiesa nel suo monastero di Laon; la festa si celebra a' 1 5 settembre. 11 vesco- \o Alodio intervenne nel 549 **' concilio d'Orleans, secondo i Sauìmarlani, G^rZ/z^ clirisliaiia in Tullcnses Episcopi et Coiiìites: il Chenu lo chiama Albino. Quin- di furono vescovi Trifurico,Dolcizio, Pie* UJon,es. Anlimondo martire, dopo il quale la sede vacò 3oo anni, al dire di Chenu. Hi."vescovo dopo tale lacuna ès. Ecula- 110, indi Teofrido del 63 1 , s. Bodo o Bodone, chiamato pure s. Landino oLendino, e sepolto nella chiesa di s. Mansueto. Si successero altri vescovi che illustrarono colla loro pietà e zelo questa sede, Eborno, Ermete, Magoldo, Dodo, Gribualdo o Garibaldò che edificò e dotò il mo- nastero di s. Michele. Dopo Godo occu- pò la sede Giacomo, il quale si ritirò poi Del monastero di s.Benignodi Dijon eivi mori dopo il ySo, succedendolo Berno. Intanto presso Toul si tennero due con- cilii, il I .°nell'859 a Sai'omiicres ( / .), e fu impoi tante; il 2." nell'^Go in 2\)ilsì (/'.j, numeroso di vescovi, lu ambedue T O U 1 intervenne Arnolfo vescovo di Toul , il quale si trovò nelI'SGQ in Metz alla co- ronazione di Carlo 1 il Calvo re di Fran- cia. Diveuulo vescovo s. Gauslino, nel monastero fondalo da s. Apro introdus- se la regola di s. Benedetto, che vuoisi sino allora sconosciuta nella Lorena, ed alcuni opinano che prima vi si osservasse la regola d'Agaune, o piuttosto quella di s. Colombano. Inoltre fondò il monaste- ro e abbazia dis. Mansueto, venerato i.' apostolo del paese; protesse i dotti e gli studi, che tosto fiorirono con successo nel- la Lorena. Dopo la morie del vescovo s. Gauslino, nel 963 venne eletto a succes- sore da Brunone arcivescovo di Colonia, duca di Lorena e I ."minislro dell'impera- tore Ottone 1 suo fratello, il canonico re- golare s. Gerardo, di santa vita ; nella cui biografia conButler celebrai la san- tità di sua vita, la carità col popolo che assiduamente istruiva con zelanti eccle- siastici, e mosliò sempt e sommo zelo per la decenza del culto. Fece riedificare la cattedrale e grandemente l'arricchì; donò molli beni al monastero di s. Apro, e fu benefico con quelli di s. Mansueto, e di s. Martino sulla Mosa. Di più eresse in Toul un ospedale, e la chiesa di s. Gan- golfo. Come il predecessore continuò la protezione sugli sludi religiosi e morali, i quali assai influirono ne'coslumi e nella pietà. Egli non istimava la scienza se non era accon)pagnata dall'umiltà e dalle al- tre virtù. A tale elletlo procurava che i destinati al chiericato fossero principalmente esercitati in tutte le pratiche delia \ita interiore, e l'esperienza gli avea in- segnato quanto riuscisse eflicace l'operare in tal guisa. Nel pontificato di Benedetto VII si portò in Boma a venerare il se- polcro de'ss. Pietro e Paolo, e la catte- dra apostolica nel98i.Neireserciziodelle più edificanti, virtù, mori a* aa o aS aprile del 994> dopo 3 i anni di esempla- re vescovato. Il vescovo Ermanno ftcecu- nonico della caltediale Bnnione conte di Dupsburgo de' duchi d' Alsuaio, e figlio
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lo sua festa si celubia a*3 sellembre. Gli<br />
successe s. Amon o Aminone, in<strong>di</strong> s. Al<br />
fila o Aitila, Celcino e s. Anspicioo Au-<br />
spicio, eli cui parla Sitlonio Apollinare nelle<br />
sue Lcticri\ e visse ne' lempi <strong>di</strong> Va-<br />
Jenliniano lleTeotlosio 1 neUleclinaiclel<br />
IV secolo: il corpo <strong>di</strong> s. Anspicio e quello<br />
«li s. Amon furono collocali nella chiesa<br />
<strong>di</strong> s. Rlansuelo. Quin<strong>di</strong> fu vescovo Orso,<br />
J)0Ì s. y/pj'o[J .) o A per, o Epuius e da'<br />
francesi dello Evie, nome che porlo la<br />
ricordata abbazia e l'esislenle sobborgo<br />
lo rilieue, mentre ne e<strong>di</strong>ficò ilnionasle-<br />
10, e della chiesa egli slesso ne cominciò<br />
ì fondamenti, e poi vi fu dtposlo il suo<br />
corpoj mentre altri pretendono che fosse<br />
riunito a quello de' predecessori nella<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Mansueto. Nientemeno che il<br />
Chenu lo <strong>di</strong>ce morto nel i4o, e registra<br />
il successore al 2/^5. Con più <strong>di</strong> ragione il<br />
Boiler vuole s. Apro fiorilo nel V secolo,<br />
epoca che tuttavia rilarda il Muratori.<br />
Nel 626 s. Salaberga gli fece e<strong>di</strong>ficare<br />
una chiesa nel suo monastero <strong>di</strong> Laon;<br />
la festa si celebra a' 1 5 settembre. 11 vesco-<br />
\o Alo<strong>di</strong>o intervenne nel 549<br />
**' concilio<br />
d'Orleans, secondo i Sauìmarlani, G^rZ/z^<br />
clirisliaiia in Tullcnses Episcopi et Coiiìites:<br />
il Chenu lo chiama Albino. Quin-<br />
<strong>di</strong> furono vescovi Trifurico,Dolcizio, Pie*<br />
UJon,es. Anlimondo martire, dopo il quale<br />
la sede vacò 3oo anni, al <strong>di</strong>re <strong>di</strong> Chenu.<br />
Hi."vescovo dopo tale lacuna ès. Ecula-<br />
110, in<strong>di</strong> Teofrido del 63 1 , s. Bodo o Bodone,<br />
chiamato pure s. Lan<strong>di</strong>no oLen<strong>di</strong>no,<br />
e sepolto nella chiesa <strong>di</strong> s. Mansueto.<br />
Si successero altri vescovi che illustrarono<br />
colla loro pietà e zelo questa sede, Eborno,<br />
Ermete, Magoldo, Dodo, Gribualdo<br />
o Garibaldò che e<strong>di</strong>ficò e dotò il mo-<br />
nastero <strong>di</strong> s. Michele. Dopo Godo occu-<br />
pò la sede Giacomo, il quale si ritirò poi<br />
Del monastero <strong>di</strong> s.Benigno<strong>di</strong> Dijon eivi<br />
mori dopo il ySo, succedendolo Berno.<br />
Intanto presso Toul si tennero due con-<br />
cilii, il I .°nell'859 a Sai'omiicres ( / .), e<br />
fu impoi tante; il 2." nell'^Go in 2\)ilsì<br />
(/'.j, numeroso <strong>di</strong> vescovi, lu ambedue<br />
T O U 1<br />
intervenne Arnolfo vescovo <strong>di</strong> Toul , il<br />
quale si trovò nelI'SGQ in Metz alla co-<br />
ronazione <strong>di</strong> Carlo 1 il Calvo re <strong>di</strong> Fran-<br />
cia. Diveuulo vescovo s. Gauslino, nel<br />
monastero fondalo da s. Apro introdus-<br />
se la regola <strong>di</strong> s. Benedetto, che vuoisi<br />
sino allora sconosciuta nella Lorena, ed<br />
alcuni opinano che prima vi si osservasse<br />
la regola d'Agaune, o piuttosto quella <strong>di</strong><br />
s. Colombano. Inoltre fondò il monaste-<br />
ro e abbazia <strong>di</strong>s. Mansueto, venerato i.'<br />
apostolo del paese; protesse i dotti e gli<br />
stu<strong>di</strong>, che tosto fiorirono con successo nel-<br />
la Lorena. Dopo la morie del vescovo s.<br />
Gauslino, nel 963 venne eletto a succes-<br />
sore da Brunone arcivescovo <strong>di</strong> Colonia,<br />
duca <strong>di</strong> Lorena e I ."minislro dell'impera-<br />
tore Ottone 1 suo fratello, il canonico re-<br />
golare s. Gerardo, <strong>di</strong> santa vita ; nella<br />
cui biografia conButler celebrai la san-<br />
tità <strong>di</strong> sua vita, la carità col popolo che<br />
assiduamente istruiva con zelanti eccle-<br />
siastici, e mosliò sempt e sommo zelo per<br />
la decenza del culto. Fece rie<strong>di</strong>ficare la<br />
cattedrale e grandemente l'arricchì; donò<br />
molli beni al monastero <strong>di</strong> s. Apro,<br />
e fu benefico con quelli <strong>di</strong> s. Mansueto,<br />
e <strong>di</strong> s. Martino sulla Mosa. Di più eresse<br />
in Toul un ospedale, e la chiesa <strong>di</strong> s. Gan-<br />
golfo. Come il predecessore continuò la<br />
protezione sugli slu<strong>di</strong> religiosi e morali,<br />
i quali assai influirono ne'coslumi e nella<br />
pietà. Egli non istimava la scienza se non<br />
era accon)pagnata dall'umiltà e dalle al-<br />
tre virtù. A tale elletlo procurava che i<br />
destinati al chiericato fossero principalmente<br />
esercitati in tutte le pratiche delia<br />
\ita interiore, e l'esperienza gli avea in-<br />
segnato quanto riuscisse eflicace l'operare<br />
in tal guisa. Nel pontificato <strong>di</strong> Benedetto<br />
VII si portò in Boma a venerare il se-<br />
polcro de'ss. Pietro e Paolo, e la catte-<br />
dra apostolica nel98i.Neireserciziodelle<br />
più e<strong>di</strong>ficanti, virtù, mori a* aa o aS<br />
aprile del 994> dopo 3 i anni <strong>di</strong> esempla-<br />
re vescovato. Il vescovo Ermanno ftcecu-<br />
nonico della calte<strong>di</strong>ale Bnnione conte <strong>di</strong><br />
Dupsburgo de' duchi d' Alsuaio, e figlio