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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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i52<br />

TRA<br />

fieveratnenle, in guisa che quegli che lo a-<br />

vrà commesso non abbia nemmeno In comunione<br />

laica anche in punto <strong>di</strong> morie.<br />

Tulli ri,sposero,noi l'approviamo". Dall'e-<br />

|)ist. I Sgeli S.Basilio si ricava.» Una trasla-<br />

zione quantunque contraria per se slessa<br />

o'canoni, può essere autorizzala, qualora<br />

sia realmente vantaggiosa alla Chiesa. 11<br />

che risulta dalla condotta <strong>di</strong> s. Basilio, il<br />

quale approvò in questi termini la Irasla-<br />

rioned'Eufronio vescovo <strong>di</strong> Colonia a Nicopoli.<br />

Quando i santi, <strong>di</strong>ce egli, operano<br />

senza aver <strong>di</strong>nanzi agli occhi nessun mo-<br />

tivo umano, né proporsi nessun privato<br />

interesse, ma solauienle il beneplacito <strong>di</strong><br />

Dio, egli è manifesto, cheDio è quegliche<br />

<strong>di</strong>rigeil lorocuore.Equandodegli uomini<br />

spirituali <strong>di</strong>cono parere, e che il popolo fedele<br />

lo segue <strong>di</strong> comuu consenso; chi può<br />

dubitare ch'egli non venga da Nostro Si-<br />

gnore?" Riporta l'annalista Rinal<strong>di</strong>, che<br />

Papa s. Gregorio 1 del Sgo, nella lettera a<br />

Benigno arcivescovo, tratta della trasla-<br />

zione de' vescovi, <strong>di</strong>mostrando, che siccome<br />

è lecita quando vi é giusta causa,<br />

cosi è biasimevole quando un vescovo<br />

spontaneamente o per ambizione passa da<br />

una chiesa all'altra, al qual proposilo e-<br />

gli <strong>di</strong>ce queste parole." Allracosa è il tra-<br />

passare <strong>di</strong> proprio movimento, e altra co-<br />

sa è il venire sforzalamente o per necessità,<br />

nel qual caso questi tali non mutano<br />

le città, ma sono mutati. " Il Papa<br />

Giovanni IX nel concilio celebrato in Roma<br />

neirSgSproiblche nessun vescovo po-<br />

tesse passare dalla sua chiesa alla sede romana;<br />

ed altrettanto decretò nel sinodo<br />

<strong>di</strong> Ravenna, per l'avvenuto a Papa Formoso<br />

[V.)^ ih."vescovo <strong>di</strong> chiesa deter-<br />

minata, che fosse elevato al pontificato.<br />

Ma tale legge tosto venne annullata, quando<br />

nel 914 Giovanni X dalla sede <strong>di</strong> Kavemia<br />

passò a quella <strong>di</strong> s. Pietro. Anticamente<br />

era il concilio provinciale quello<br />

che deleru)inava le traslazioni , riconosciuta<br />

1' utilità o la necessità delle me-<br />

desime. Secondo il Tomassino,Z^f' vet. et<br />

nov. Ecclcs. <strong>di</strong>scipL, venne quest'uso os-<br />

TRA<br />

servalo particolarmente in Francia verso<br />

il secolo X, nel qual tempo ie traslazio-<br />

ni de* vescovati furono messe nel rango<br />

delle cause maggiori riservale alla s. Sede.<br />

Cos'i queste traslazioni non si ponno<br />

fare in tutta la chiesa se non con l'auto-<br />

rità del Papa. Nella sess. 3g del concilio<br />

<strong>di</strong> Costanza del Il\.i'j, fu dehnito. » Siccome<br />

le traslazioni portano de'gravi dan-<br />

ni alle chiese, tanto per lo spirituale, che<br />

per il temporale; che i prelati non sostengono<br />

col necessario vigore i <strong>di</strong>ritti delle<br />

loro chiese, per timore <strong>di</strong> essere trasfe-<br />

riti, afhnchè il sommo Pontefice non sia<br />

accusalo <strong>di</strong> favorire coloro, che cercando<br />

piuttosto i loro interessi, che quelli <strong>di</strong><br />

Gesù Cristo, potessero sedurlo, e Irar pro-<br />

fitto dall'ignoranza, in cui fosse egli del<br />

fitto, noi stabiliamo e or<strong>di</strong>niarao,cheq(je-<br />

sle traslazioni non saranno ammesse, se<br />

non per cautele importanti e ragionevoli,<br />

che sieno slate conosciute e decise dal con-<br />

siglio de'car<strong>di</strong>nali, e dal loro consenso o<br />

dalla maggior parte <strong>di</strong> essi". Vi sono due<br />

sorte <strong>di</strong> traslazioni de' religiosi. Le une<br />

sono ad effectiim beneficuj le altre sono<br />

semplici de or<strong>di</strong>ne ad or<strong>di</strong>neni. Quando<br />

trattasi della traslazione d'un religioso<br />

da nn or<strong>di</strong>ne in un altro, ad effetto <strong>di</strong> ren-<br />

derlo capace <strong>di</strong> possedere un benefìcio <strong>di</strong>penden<br />

te dall'or<strong>di</strong>ne in cui viene trasfe-<br />

rito, il rescritto <strong>di</strong> traslazione, portando<br />

semplicemente <strong>di</strong>spensa <strong>di</strong> passare da un<br />

or<strong>di</strong>ne ad un altro, non è suflicienle se<br />

non avvi una <strong>di</strong>spensa speciale e parti-<br />

colare <strong>di</strong> traslazione, all'elfetto <strong>di</strong> posse-<br />

dere un benefìzio, e le provvisioni sono<br />

nulle. L'avarizia egli altri effetti mondani<br />

insegnarono anche a molli d' impetrare<br />

e ricevere benefìzi, non con animo<br />

<strong>di</strong> perseverare in quelli, ma con pensiero<br />

<strong>di</strong> goderli finché qualche fanciullo per-<br />

venisse all'età, al quale potessero poi fa-<br />

re la Rinunzia (V.); cosa che dagli uo-<br />

mini pii non fu mai scusata, e si tiene<br />

per comune opinione, che chiunque ri-<br />

ceve un benefizio con <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> rinun-<br />

ziarlo, non possa con buona coscienza ri-

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