Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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sii religiosi e i lóro cenobi. Non mancarono
fa Isi filosofi, che biasiuìa rono le austeri •
là praticale da questi piisolitariÌ5UOu che
quelle praticate dagli antichi romiti. Ma
\e ausìev'dìì òeWa peni te fiza sono una con-
seguenza della dottrina di Gesù Cristo, e
sono autorizzate dall'esempio de'Profeti,
di s. Gio. Battista, dal Salvatore medesimo,
dagli Apostoli, e da quasi lutti i San-
ti della primitiva Chiesa. Gli Annali del-
le scienze religiose^sevìe I .""j 1. 1 9, p. 307,
rendono ragione dell'opera intitolata: /
Trappisti^ ossia Vordine de'Cisterciensi
alsecoloXIX. Storiadella Trappadal-
la sua fondazioneJino a' nostri giorni
1 4o- 1 844»'^'^^ CasiniiroGaillardin,Parigi
i844' Anche questo scrittore dimo-
stra j che la regola della Trappa non è
funesta a'suoi abitanti^ e che la penitenza
la quale vi si pratica è utile eziandio al-
la società.
TRASARIO (s.), abbate di Fonlenel-
le. Uscito da una illustre famiglia di Benevento,
fu ili 6.° abbate di quel famoso
monastero, seminario di santi. Abbandonò
il governo di esso nelTBiG, e morì
semplice religioso. Neh 636 le sue reli-
quie furono levate di sotto l'altare per
riporle in una cassa. E' onorato a' 19 di
febbraio.
TRASEA (s.), vescovo di Eumenia in
Frigia e martire. Fiorì circa la fine del
Il secolo, e Policrale di Efeso, citato da
Eusebio, lo rappresenta come uno de'più
chiari lumi della chiesa d'Asia in quel-
l'epoca. Sembra ch'egli sia stato uno di
quelli che dichiararonsi contro gli errori
di Montano, prima che Apollonio, il qua-
le scriveva nel air, confutasse lo stesso
eresiarca. S. Trasea diede la vita per Ge-
sù Cristo, secondo Apollonio, e credesi
che abbia sofferto il martirio a Smirne
verso il 177. Fu seppellito vicino a quel-
la città, ed è nouìinato il giorno 5 di ot-
tobre nel martirologio romano ed in altri.
TRASFlGURAZlOiNEDI NOSTRO
SIGNORE GESÙ' CRISTO, Domini
Nostri Jesu in Thahore ascendenti. Fé*
TRA
sta che si celebra a'6 agosto, istituita per
celebrare la memoria del giorno in cui
GcsÌL Cristo apparve in uno stato glorioso
conMosè edElia profeta sopra un mon-
te, dove egli avea condotto gli apostoli s.
Pietro, s. Giacomo maggiore, e s. Gio-
vanni, i quali videro la gloria stolgoreg-
giante di cui era rivestilo il Figlio di Dio,
ed ascollarono la voce dell'Eterno Padre,
che disse loro: Questo e il mio Figliuolo
diletto ^ nel quale io mi sono compia-
ciuto; ascoltatelo, L'Evangelo non dice
quale fosse il monte sul quale Gesù Cri-
sto condusse i 3 discepoli, ma si ritiene
per tradizione che fosse il monte Tahor^
come rilevai in tale articolo, dicendo inol-
tre delle 3 chiese (e monastero) ivi erette
da s. Elena per eternare la memoria del
glorioso mistero, visione e prodigio com-
piuto sul medesimo, in tempo di notte,
come vuole il Butler, con nozioni ana-
loghe. In oggi non rimane che una cap-
pella in rovina, nella quale ogni anno la
comunità di Nazaret vi si reca in pelle-
grinaggio nel giorno della Trasfigura-
zione per celebrarvi la messa, e cantarvi
il seguente Evangelo di s. Matteo e. xvn,
§ 1-9.^» Gesù prese con lui Pietro, Giacomo
e Giovaimi suo fratello, e li condusse
allo scartalo sopra una montagna
elevata. Ed Egli si trasfigurò al loro co-
spelto,il suo viso risplendeva come il sole,
e le sue vesti divennero abbaglianti come
la neve. E nel medesimo tempo Mosè
ed Elia apparvero parlando con lui. Or
Pietro disse a Gesù: Signore, noi stiamo
benissimo qui; se lo Inamate, vi faremo
tre tende, una per voi, una per Mosè ed
una per Elia. Egli parlava ancora, quando
una radiante nube li ricoperse, e tutto
ad un trailo una voce dalla nuvola disse:
Questi e il mio prediletto Figlio, in cui
riposi tutte le mie compiacenzej ascoi'
tatelo. E i discepoli udendo quelle parole
caddero col viso contro terra in un gran--
de spavento. E Gesù avvicinossi, li toccò
e disse loro: Alzatevi, e non temete di nul-
la. Allora alzando gli occhi non videro