Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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i38 TRA 8a quindi a parlare nel seguente modo, ilei rigore di vita di questi nuovi trappisti.'* Per quanto austere fossero le troppe cheprecedeltero quest'ultima, non po- tevano però eguagliarla nel rigore e nel- l'austerità. 11 fervore per la solitudine, per l'allontana mento dal mondo mostra- to e praticato dall'abbate di Rancé, pa- rca che fosse quasi un tepore per i nuovi cenobiti. Diamone una breve idea. Pa- tire gran freddo nell'inverno, poiché anche nel clima pjù asjTi'o, e nel forte della stagione piti rigida si sta in chiesa a capo scoperto, anche di mezza notte, ne alcuno può mai scaldarsi, se non per bre- vi momenti, stando in piedi. Patire gran caldo nelTestate, usando i trappisti di non asciugarsi nemmeno il sudore della fron- te, se non fosse per levarsi qualche goccio- la che cadesse negli cechi. Alzarsi lutto Fanno circa la mezza notte, e qualche volta anche prima, per non coricarsi più. JNon appoggiar mai il dorso, quando si sta a sedere, per quanto uno sentasi stan- co. Non manciiare che una sola volta al a giorno per8 mesi continui. Nutrirsi de'ci- hi più grossolani e talvolta disgustosi, ri- nunziando per sempre all'uso del vino, delle carni, de'pesci, delle uova, del bu- tirro e sino dell'olio. Lavorare ogni giorno molle ore, e fare bene spesso de' la- vori faticosissimi, anche a digiuno. Cantare in chiesa, e sahneggiare in una ma- niera flìlicosa assai, per lo spazio di quasi 8 ore ogni giorno, più dii i nelle dome- niche e nelle feste ordinarie, e più di 12 nelle solennità grandi. Praticare abitualmente un gran numero di penitenze ben alte a tormentare il corpo e combattere tutte le inclinazioni. Vestire un abito incomodo egualmente d'estate che d'inverno. Non coricarsi che su dure tavole, con un sacco di paglia per guanciale. Osser- vare un perpetuo e rigoroso silenzio chp durerà per tutta la vita. Non sapere mai più cosa alcuna del mondo, de'parenti, e molto meno degli amici." Con maggior detlagUo e co'particolari sulle j discorse T R A nuove troppe se ne discorre neh' opusco. lo intitolalo; Notìzia compendio sa de' monasteri della Trappa fondati dopo la rivoluzione di Francia, Torino 1 794. Se ne dà contezza nel n.° 33 del Giornale ecclesiastico di Roma del 1 795. A I • tre analoghe e posteriori notizie sulle trappe medesime si leggono ne'n.» 21 e 22 dello stesso Giornale del 1797. Ri- tornata la pace in Europa, non solamen- te si riaprirono diverse dell'antiche trappe, ma se ne fondarono delle nuove, delle quali darò alcuni generici cenni. L'ab. HjeWoiYìo, Continuazione della storia del cristianesimo t. 2, p. i65, dice che nel 181 Sconistuporesi rivide nel suolo fran- cese nuovamente allignare i monaci del- laTrappa,i quali ricuperarono la loro an- tica abbazia di Meilleraye o Melleraj% villaggio del dipartimento della Loira in- feriore, presso Lavai (dopo la stampa di tale articolo, essendosi di recente istitui- to il vescovato di Lavai sulFraganeo di TourSf in quest'ultimo articolo ne par- lai) nella diocesi di Nantes (ove ne feci parola, sì del la celebre abbazia cistercien- se, che della ripristinala Trappa), e rinnovando tulli i rigori della regola loro austenssima in quell'asilo posto fra irte boscaglie, » Il brevissimo sonno, l'insipi- do cibo, il grossolano vestilo, il faticoso lavoro, l'assidua preghiera, il perpetuo silenzio, la scavata fossa sempre aperta dinanzi agli occhi, saranno ognora il ter- rore d' un secolo dato a leziosa voluttà ed a turbolenta ambizione." Pio VII col hvtveLihentissimequideniyde i o dicem- bre 1 8 1 6, jSì///, Rom, cont, t. i4>p' "^^^^'i Conflrniatio restitutionis nwnasteriisub titulo B. Mariae Firginis de Por tu Sa • lutis dioecesis Cenonianensis prò fratrio US ordinis s. Bencdicti prioris ob- servantiac Cistcrcicnsibus nuncupatis- della Trappa - et approbatio electionis superiorisfactae absque secretis suffra- giis. Anche la gran trappa di Perche in Normandia del p. Rancé venne nel 1816 ristabilita, e tosto riiior^ nell'austera os-
TR A lervonr.a prescrllla (ial suo ilhislre l'ifor- iiiatoit'; dipoi e eli leceiile la parrocchia tliSolignysirecò in essa processionalineu- lea ricevere dal p.abbate le reliquie diNo» \!e Martiri, di cui gli nlluali religiosi fau- no in terra rivivere le virtù. »» Fu impo- nente spettacolo quel solitario luogo, da ogni parte coperto di popolo; canti di alle- grezza e di trionfo echeggiarono fervoro- >amente in ogni luogo, ove regna abitualmente il silenzio. Le campane suonava- no, e si avanzava il corteggio degl' illu- stri penitenti, i quali con abili corali, con accesi ceri, e tutti soiniglievoli alla cele» sliale milizia, precedevano le gloriose reliquie. La pia coorte dopo aver lascialo il monastero entrò in uno spazioso viale circondato da ahi ed antichi cipressi, nel c»«i line vedovasi una maestosa croce. A. j>iè dello stendardo de'Martiri i religiosi tliedero Tulli mo bacio alle sante reliquie, dalla folla onorate e venerale. " Queste sagre reliquie che si veneravano nella chiesa della Trappa, sono di ss. Rlarliri non però trappisti, e Tabbale cede beniguauiente poi'zione di tali sagri tesori alla pietà de' parrocchiani diSoligny e diocesa- ni diSeez,i quali solennemente ne celebra- rono la traslazione nella propria chiesa. jNVI pontificato di GregorioX VI si stabili in Roma il p.ab.xM/GiuseppedeGeiaudj, procuratore generale tie'cislerciensi della congregazione delia Trappa. Egli è autore di vari opuscoli ascetici e di voti, non che del Pderiiiage à Jcrnsalem et au Moiit Sinai; e del Foyage de la Trap- ne à Home, Questo religioso fu stimala da quel Papa, e di lui feci cenno nel voi. XXXIll,p.i3. Il p.ab.Geramb nella festa della Puridcazione olfriva a GregorioXVI, in nome della religiosa famiglia de'lrappisti di Rancé, un cereo che si di- stingueva per la grandezza del peso e per la ricchezza degli ornamenti. In dorale lettere vi poneva delle epigrafi o delhe i- scrizioni corrispondenti. Il n. h^(\q\ Dia- rio ih Roma del 184? •'lôrla l'iscruio- ne poktu &ul cereo presenluloul Papa l'tu T U A 1 3() IX.ll Papa Gregorio XVI, ad esempio dei suoi predecessori, soleva distribuire a di* verse chiese di Roma, massime regolari, le CamlelecXìQ^W venivano offerte in del" la festa della Purificazione , delle quali oblazioni riparlai nel voi. Vili, p, 268, donandomi bcnigMamentc lotte quelle che avan/avano di.po tale ordinaria di- spensa. Però volle di[ioi fare un'eccezio- ne e riserva de* grandiosi e giganteschi cerei del p. Geramb, orduiandomi di collo- carli nella sua cappella privata. Quindi nel suo testamento olografo e notissimo or- dinò che mi si dassero tulli i cerei del p, Geraudj. Forse il nobilissimo e generoso suo animo feoe lale disposizione, perchè restasse in tutta la sua integrità l'ampia donazione fattami sino dai 1 .''giorno del suo pontificato, dopo aver fallo godere ai trappisti si speciale e aifeltuosa distinzio- ne, e qui lo dichiaro a monumento impe- rituro d'eterna gratitudine a Gregorio XVI, facendo rilevare la delicatezza dei suoi sentimenti. Attualmente è procuratore generale in Ronia della congregazione della Trappa, il p. ab. d. FiancescoRegis, che risiede nel convento de'domenicani di s. Maria sopra Minerva, l trappisti furono inlrodolli in Algeri dopo la conquista che ne fecero i francesi, per secondare i voleri del leLuigi Filippo,e formarono uno slabiiimento agricolo a Staoueli. V in- nalzarono un monastero a 4 facce, eoa grande e bellissima cappella, essendogli slata concessa una vasta estensione di ter- re incolte, che tosto resero feconde e flo- ride. Edirìearono un ampio e gratuito o- spizio peralbeigar i viaggiatori, fattoria, laboratorii, mulini e ollicine. Questa in- trapresa è una delle migliori colonizza- zioni che finora sonosi falle in quella re- gione. 1 religiosi ricevono cai italevolmea- te i convalescenti degli ospedali, gl'indi- genti e (piellichoceicaiKt occupazione,ua ricovero e ilei pane. IN'eirollobrei 847 il retli Francia Luigi Filippo, colla regina consorte e la reale sorella, si recarono a Mortugneper visitare la gran Trappa del
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