Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...
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T R A<br />
nien<strong>di</strong>i. Ma il. Ariìiondo Rancò , clie da<br />
abbate comiiiendatario era iliveiìolo ab*<br />
biite rogulare, riprese sopra l'aljbazia delle<br />
Chiarelle l'aulica anloiilà, la quale non<br />
gli fu da alcuno conlraslala; anzi il capi-<br />
tolo generale <strong>di</strong> Cisl elio del 1686 lo rimi-<br />
se nel suo <strong>di</strong>ritlo, e l'obbligò a prendere<br />
la <strong>di</strong>re/ione <strong>di</strong> (jueslo njonastero, e gli ab-<br />
bati <strong>di</strong> Cbiai a valle e <strong>di</strong> Cislello lo costrin-<br />
sero a prendersi tale incarico; nienlr'e-<br />
gli, o perchè poco si curasse <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>-<br />
rezione, o perchè portasse rispetto all'ab-<br />
bate <strong>di</strong> Chiaravalle, che n* era da gran<br />
tempo al possesso, non poteva risolversi e<br />
lasciava ch'egli si mantenesse pacificamente<br />
nel suo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> governar questo<br />
suo monastero. Però essendo stata nomi-<br />
nala dal re all' abbazia delle Chiarette<br />
AngelicaFran cesca d'Eslampcs <strong>di</strong> Val len-<br />
irai, stimolò sì forte mente l'abbate della<br />
Trappa ad ubbi<strong>di</strong>re aglior<strong>di</strong>ni de'capito-<br />
li generali, e ad arrendersi alle inleuzio<br />
ni de"li abbati <strong>di</strong> Ci^tello e <strong>di</strong> Chinraval-<br />
le, ch'egli finalmente assunse la <strong>di</strong>rezio-<br />
ne dell'abbazia delie Chiarelle, e vi fece<br />
la visita per lai.' volta nel 1690. La 2.'<br />
l'eseguì nel 1 69 1<br />
, e neiresortctzioni da es-<br />
ko falle alle religiose, le <strong>di</strong>spose in guisa<br />
alla riforma che nel i 692 esse abbraccia-<br />
rono quella della stretta osservanza; il<br />
che <strong>di</strong>e al p. Rancé motivo <strong>di</strong> furia 3."<br />
visita a questo monastero, per dar l'ul-<br />
tima Diano a quanto avea nelle due prime<br />
cominciato. Finalmente le sue peni-<br />
tenze e austerità a tal misero stato lo ri-<br />
dussero, che fu costretto a mitigare alquanto<br />
il loro rigore. Più non assisteva<br />
al lavoro, e <strong>di</strong> rado interveniva al capi-<br />
tolo, e meno frequenti erano le sue esorta<br />
zioni;quin<strong>di</strong> temendo che il rilassamento<br />
insensibilmente non s' introducesse nella<br />
sua abbazia, o che almeno s'intiepi<strong>di</strong>sse<br />
il fervore, mantenuto fiiio allora acceso<br />
dal suo esempio , rinunziò ad essa nelle<br />
mani del re, il quale lasc io a lui la libertà<br />
d> scegliere il successore, ed egli pregò a<br />
concedergli per tale il p. d. Zosiuto priore<br />
della Trappa. Piacque al re il proposto<br />
TRA 35<br />
religioso, ma esso nìorì prima <strong>di</strong> ricevere<br />
le bolle pontificie d'istituzione. Laonde fu<br />
nominato in suo luogo d. Francesco Arn»ando<br />
, col consenso del re, e ricevute<br />
eh' fbbe le bolle , venne benedellx) nel<br />
1696. Non andò guari, che il p. Rancé si<br />
pentì <strong>di</strong> tale elezione, pei che il nuovo ab-<br />
bate tenendo una condolta tutta all' op-<br />
posto della sua, cagionò grave <strong>di</strong>visione<br />
ne'monaci trappisti, e si formarono due<br />
parliti: yno sosteneva il p. Rancé, l'altro<br />
il nuovo abbate, il quale recandosi asciii-<br />
polo quella <strong>di</strong>visione, <strong>di</strong> cui era egli l'o-<br />
rigine, rinunziò l'abbazia. Tosto poi se<br />
ne pentì, e fece invano sfoizi per riaver-<br />
la, onde il re nominò d. Giacomo de la<br />
Tour, il quale prese possesso dell'abbazia<br />
nel 1699, governandola secondo lo spirilo<br />
del riformatore. Aggravato il p. Rancé<br />
dalle austerità e da'lravagli, piameuteuiorìinbuon<br />
odore <strong>di</strong> 79 anni, nel monastero<br />
della Trappa, a' 1 6 ottobre i 700,<br />
stesosulla ceneree sulla paglia, in presen-<br />
za del vescovo <strong>di</strong>ocesano <strong>di</strong> Scez e <strong>di</strong> tut-<br />
ta la comunità religiosa, co'seiilimenti <strong>di</strong><br />
esemplare santità. Delle molle sue opere<br />
tiallanoi suoi biografi: queste eccellenti<br />
opere, spellanti pressoché tutte a' doveri<br />
della vita monastica, gl'imparziali ne rac-<br />
couiandano la lettura, massime a quelli<br />
che aspirano alla perfezione del loro sta-<br />
lo. Dopo la sua n»orte si pubblicarono i<br />
Regolamenti della Trappa. Abbiamo del<br />
can. Giacomo Marsollier, Fila <strong>di</strong> d. y/rmando<br />
Giovanni leBoiUliillicrde Ranci<br />
abbate regolare e riformatore del<br />
monastero della Trappa , Vavìs 1703,<br />
Lucca 1706. Anche il parroco M. Manpeou<br />
l'avea pubblicata in Parigi nel 1702<br />
e de<strong>di</strong>cata a Luigi XIV. La scrisse pure<br />
il p. d. Pietro il INano. Osservano i cri-<br />
tici, che il venerabile riformatore della<br />
Trappa, da* suoi biografi non vi fu rap-<br />
presentato sotto lulli i punii che lo rendono<br />
singolare. Prima dei p. Ranco e con-<br />
tcmporani'jiiiienle a lui eransi eseguile<br />
due altre riforme 6V.?/c/r/V//.s7, che ripor-<br />
tai in tale articolo, con regole niello oon-