Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...
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i34<br />
TRA<br />
ti, evedette <strong>di</strong> doversi restringere alla po-<br />
terla e alla semplicità già stabilita, a'<strong>di</strong>-<br />
giuni, alle vigilie, alle orazioni, a'ietli duri,<br />
al lavoro iDanuale, al silenzio, alla nu-<br />
<strong>di</strong>tà de'pie<strong>di</strong> nel mercoledì delle Ceneii e<br />
nel venerdì santo, airasliiienza de' 6 ve-<br />
nerdì <strong>di</strong> quaresima, ne*primi Sde'quali fu<br />
stabilito dare una sola porzione, e negli<br />
altri il <strong>di</strong>giuno in pane e acqua, olire altre<br />
e<strong>di</strong>ficanti e rigide pratiche. L'abbate del-<br />
la Trappa non si contentava <strong>di</strong> menare la<br />
stessa vita de' suoi religiosi, ei ne faceva<br />
una assai più penitente. I suoi <strong>di</strong>giuni erano<br />
così continui e austeri, che sembra-<br />
va impossibile come potesse vivere con<br />
alimento sì parco. Si addossava sempre<br />
le fatiche più vili e penose, tornando tal-<br />
volta dal lavoro della terra talmente af-<br />
faticato, che non poteva reggersi in pie<br />
<strong>di</strong>. Era egli sempre il [."all'uffizio, all'o-<br />
razione, e a tutti gli esercizi regolari, uè<br />
cos«i alcuna prescrivea agli altri ch'ei non<br />
fosse il I ."a eseguirla, anzi senipre esegui-<br />
va cose maggiori <strong>di</strong> quelle che agli alhi<br />
or<strong>di</strong>nasse. 11 decietodel consiglio <strong>di</strong> sla-<br />
to emanato nel 1675, che concedeva al-<br />
l'abbate <strong>di</strong> Cislello un'assoluta autorità<br />
sopra i monaci cisterciensi della stretta<br />
osservanza, facendo temere al p. abb;ile<br />
della Trappa, che potesse recar nocumen-<br />
to alla <strong>di</strong>sciplina del suo monastero, pi o-<br />
pose a'propri religiosi che rinnovassero i<br />
loro voti, come fecero a'26 giugno dello<br />
stesso anno, e promiiero <strong>di</strong> osservare fìtio<br />
alTultimo respiro <strong>di</strong> loro vita tutte le pra-<br />
tiche già introdotte nel loro monastero,<br />
protestandosi tutti <strong>di</strong> adoperarci mezzi le-<br />
gittimi per resistere a chiunque volesse<br />
sotto qualsivoglia pretesto introdurre nel-<br />
la loro abbazia il benché njenomo rilassa-<br />
mento. Avendogli la morte rapiti in po-<br />
chi anni più <strong>di</strong> 3o religiosi de'piii fervo-<br />
rosi, ed essendo ei pure nello stesso tem-<br />
pooppresso da pericolosa infermità, se ne<br />
sparsero le notizie, le quali <strong>di</strong>erono occn-<br />
, sione a molte <strong>di</strong>cerie. Ciò fu attribuito al-<br />
l'aspro governo, che <strong>di</strong> loro stessi i religio<br />
&i fncevauo,ed in questi <strong>di</strong>scorsi passando<br />
TR A<br />
i confini della moderazione, la fuuia del-f<br />
l'abbate fa in istrana guisa lacerata. Al-<br />
cuni prelati gli scrissero acciò mitigasse la<br />
penitenza e l'altre atrsterità del suo n»o-<br />
nnstero; ma il p. Rancò ben lontano dal<br />
far caso <strong>di</strong> tutte queste querele, s'applicò<br />
anzi con altrettanto ardore a mantenerle,<br />
essendo cessate le malattie da questo tenore<br />
<strong>di</strong> vita per avventura cagionale. A^<br />
vendo egli liacquistato l'anlico vigore, eh--<br />
be agio bastante non solo per fu- osserva-<br />
re le pratiche cheavea introdotte, ma <strong>di</strong><br />
comporre ancora molle opere in loro <strong>di</strong>-<br />
fesa, che malgrado la sua ripugnanza fu<br />
per così <strong>di</strong>re forzato dì dare al pubblico,<br />
tra le quali quella else fece maggior stre-<br />
pito fu il suo Trattato citila santità e<br />
de dovevi dello stato monastico, (\\e pro-<br />
\ò i rigori della più severa censura. Fu<br />
egli personalmente assalito, furono giu-<br />
<strong>di</strong>cati perversi i motivi del suo ritiro, fu<br />
trattato da ambizioso ed ipocrita, e lacerato<br />
con pungenlissime satire. 11 p. Ma-<br />
Ijillon prese contro <strong>di</strong> lui la <strong>di</strong>fesa degli<br />
Stu<strong>di</strong> monastici^Q.ox\ molta moderazione,<br />
<strong>di</strong>mostrando essi non nuocere alla vita<br />
monastica e non rovinarne l'osservanza,<br />
come quasi pretendeva il p. Rancé. L'abbate<br />
della Trappa gli rispose; ed il p. Mabillon<br />
replicò con alcune riflessioni, che<br />
avvaloravano quanto avea in favore del-<br />
lo stu<strong>di</strong>o asserito, le quali riuscirono al-<br />
trettanto più forti e convincenti, in quanto<br />
che sosleuutedalla vita esemplare <strong>di</strong> qua*<br />
sto dotto scrittore. Frattanto il zelo del p.<br />
abbate della Trappa non si restringeva<br />
entro i recinti del suo monastero, si este-<br />
hc ancora sopra quello delle Chiarelle, ab-<br />
bazia <strong>di</strong> monache cisterciensi fondata nel<br />
I 2 I 3, <strong>di</strong> cui Guglielmo 5.° abbate della<br />
Trappa fu il 1 ."padre<br />
e superiore imme-<br />
<strong>di</strong>alo. Tale abbazia restò sempre soggetta<br />
al governo degli abbati della Trappa,<br />
finché furono regolari, e fu solamente <strong>di</strong><br />
bel nuovo aggregata alla figliuolanza <strong>di</strong><br />
Chiaravalle,a cui naturalmente apparte-<br />
ueva,in mancanza degli abbati dellaTrappa,<br />
quando quest'abbazia <strong>di</strong>veuae com-