Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...

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ii6 TRA comunicalo in s. Sofia. Pio II lo nominò patriarca diCostanlinopolijequantlccon isplendida Processione (P\) porlo la lestadi S.Andrea apostolo nella basilica Va- ticana, il cardinale sebbene apoplelico volle seguirla e nel tempio la baciò, terminandosi la funzione con nobile facon- dia dal cardinal Bessarione. 11 cardinal Isidoro, detto il Ruteno^ morì in Roma e fu sepolto nella nominata basilica, col- la gloria d'essere chiamato Apostolo de Greci e de Ruteni. TRAPANI (Drepanen). Città con re- sidenza vescovile di Sicilia, capoluogo della provincia del suo nome, di distretto e di cantone, a più di 1 7 leghe da Palermo, all'estremità occidentale dell'isola, in aria la più pura e la più sana, temperata in tut- te le stagioni, e persino nell'inverno vi si Tede la terra smaltata in certo modo di fiori .Posla nella Valle di]Vlazzara,la quale non cede in amenità a verun'altra della Sicilia, è ricca d'un territorio non me- no dilettevole per la vista che per ogni genere di feracità.E' sede delle primarie au- torità della provincia, d'una gran corte criminale, e d'un tribunale civile. E' bel- lamente fabbricata sopra una lingua di terra che sporge nel Mediterraneo, e con altra lingua di terra bassissima, situala al sud, forma il porto: tranne la parte che riguarda l'oriente, viene bagnata in ogni dove dal mare. Coli' ingrandirsi la città per la fabbrica del quartiere di s. Loren- zo, venne a ricevere con solide costruzio- ni un novello gusto architettonico. Piaz- za forte di 1." classe, cinta di mura, ba- stionata e difesa da varie altre opereester- ne. Divenuta la città punto di difesa e la sola che guardasse la parte occidentale dell'isola, ricevette da Carlo V in poi un ragionato genere di militare fortificazio- ne. La sicurezza del porto, inaccessibile alle leu)pesle, invita le industri nazioni al più florido commercio. La sollecitudine degli antichi lo faceva ritrovare mai sempre nello stato di sua ollimilà, tenen- dolo aperto a tutti i popoli stranieri, on- TRA de favorire la propria industria. Nell'epo- ca di sua prosperità, penetrando s'inter' nava a guisa d' im vasto canale sino ad un miglio circa più addentro dell'altuale suo silo. Quest'arena, che racchiudeva i suoi confini, fu il teatro degli spettacoli, ove Enea onorandola memoria del padre, che divinizzò, vi fece celebrare da'suoi troia- ni, frigi ed epiroti, i giuochi, le corse, le lotte e le naumachie fino all'isoletta sto- rica di Peliade. Questa ora si chiama Co- lombara, ed è situata sulla foce del porto. Prese tal nome dal nidificare le coloQ)be selvatiche negli avanzi di sue fabbriche delia più remota antichità. Fu unita al continente di Trapani nella i. ^guerra punica, quando il console romano Numerio Fabio Buleone fece riempire di sassi il piccolo tragitto che la separava per un braccio di mare assai stretto. Il cartagi- nese Amilcare cacciò da essa i romani, le restituì la sua primiera condizione iso- lare. Ivi egli ebbe avviso essergli nato in Africa quel famoso Annibale, poi tanto fa- tale a Roma. I continui depositi d'arena e di pietra del torrente Xilta ingombra- rono e fecero disparire quell'antichissimo porto; la parte che ne fu rispettata ha bisogno de'nettamenti, e le barche si può dire che vengono impedite ad inollrarvisi più avanti. Pare che que'discarichi abbia- no formato dentro il suosenoleisoletledi s. Margherita, la Bassa e la Calcara, oltre l'isola Savorra. L'entrata del porto é una delle più amene, circondato dalle più seducenti bellezze; rapido n'è il movimen- to delle barche pescareccie e de' navigli: può ricevere vascelli da guerra, e le navi di 3oo tonnellate ponno arrivare sino alla spiaggia. All'ingresso è un isolotto sul quale fu eretto il faro. 11 nordest dà termine alla pianura, che viene coronala dal monte e dalla città dell'Erice, famosi per la loro antichilà,e ne parlai a Sicilia, pel tempio di Venere, per le opere fèUtevi da Dedalo, e per le sue feste Anagogie. Que- sto spazio che si frappone dalle radici del monte sino a Trapani, ove si scorge il ri-
TRA nomato santuario della B. Vergine, «iene al presente occupato in varie parli da Ciijic, da ortaggi e da un pubblico lungo ac(|iiedotto archeggiato. La sua scena co- sì gioconda va finalmente a perdersi nel nuire Tirreno. 11 seno di questo mare for- nisce a dovizia d'ogni specie di pesci, di frulli marii»i e di crostacei. Vi si genera auctie il corallo verso l'isola del Maret- limo, e vi si pescano pure varie conchi- glie e delle conche madriperle. Le strade della cillà sono regolari, selciate di gran- di lastre d'una pietra sdrucciolevole, ed in generale guarnite d'assai belle case, gli edilìzi pubblici essendo d' un bellissimo stile architettonico. 11 palazzo della citlù è a 3 ordini marmorei di maestosa archi- tettura, e corona esso la più ragguarde- vole strada di Trapani : quivi fa il senato le sue adunanze, e quivi i rappresentanti del popolo vengono a discutere i pubblici aiìari. Lo decorò il benemerito con- cittadino fr. Giacomo Cavarretta bali di 8. Stefano, e nel piospetto collocò le sta- tue della B. Vergine, di s. Gio. Battista e di s. Alberto. iNel principio del secolo XV fu innalzata l'adiacente torre a forma di campanile, ov'è l'orologio pubblico del comune. A comodo della città ivi fu collocato come sito centrale di essa. Al- tra torre di gusto gotico sorge nella con- trada Giudeca, antico soggiorno degli e- brei, i quali vennero in Trapani sino dai primi tempi della loro emigrazione dalla l'alestiua. Frale ^7 comunità giudaiche della Sicilia, una delle piìi distinte fa sempre questii di Trapani, e vi fondarono una vasta sinagoga. In tempo de' saraceni le sinagoghe di Sicilia furono promiscuamente chiamate moschee e sinagoghe, e così si continuarono ad appellare in se- guilo, come nel secolo XIV. Nobile e mirabile edilìzio è il collegio de'regi studi. La cattedrale è sotto l'invocazione di s. Lorenzo levila e martire, ha il batliste- rio e la cura d' anime ammimstrata dal capitolo, ed esercitata dal canonico deca- uocoadiuvatudu alcuni preti; edilizio um- TI\A 117 pio, decoroso ed elegante. Il suo peristi- lio, sostenuto da 4 gran piloni di pietra, è coronato da una balaustrata. Le sue 3 porte ben ornate corrispondono alle 3 navi interne formate da 1 4 gi'osse colonne della siciliana pietra della pidocchiosa, con basi e capitelli dorici di diaspro sici- liano. Nel centro della croce latina, sopra 4 piloni girano altrettanti archi, che sostengono la nobile cupola fiancheggiala da 4 cupoletle. Nel presbiterio mirabile è il coro tutto di noce, con intagli finis- simi e toccati leggermente io oro. Fra le cappelle 4 sono più ragguardevoli pe'di- pinti e per un Cristo morto di pietra co- lor di carne. Il capitolo si compone della i. "dignità del cantore e dellaa. "dignità del decanOjdi 1 8 canonici,compresele prebende del teologo e del penitenziere, di 4 beneficiati e di altri preti e chierici addetti al servizio divino.PioVlI col breve Quatf tum dìgiiitatis, de'aSgiugoo 1 802, Bull. Rom. cont. 1. 1 1, p. 349, quando ancora la chiesa era collegiata, concesse al capitolo l'insegne corali della cappa magna e della mozzetla paonazza sul rocchetto al- ternativamente, alle dette due dignità, ed a'suoiig canonici. L'episcopio è alquan- to distante dalla cattedrale, sullìcienlee- difizio. Vi sono molte altre chiese, fra le quali due parrocchiali col s. fonte , cioè l'arcipretale e insigne collegiata di s. Pie- tro apostolo, e la chiesa di s. Nicolò di Ba- ri. La chiesa di s. Pietro è la più vasta di Trapani, rifabbricata da' fondamenti ai giorni nostri: 1 4 colonne marmoree d'or- dine dorico dividono la gran nave di mez- zo; i pilastri di quelle laterali sostengono co'loro archi un passaggio pel dinanzi tle- gli altari delle cappelle, 3 delle quali han- no buoni quadri. Al capitolodi questa col' legiata,co(nposto delle dignità dell'arci- prete, del decano, del tesoriere e di i i canonici. Pio VII col breve {)tlantani di» f^nitatis, ìÌkì'ij giugno 1 802, Bull, cil., p. 3 >o , gli permutò la mo/.zeltu paonazza sul rocchetto} nella mozzetla nera, come le altre chiese collegiale di Sicilia, coH'ul-
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